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L’itinerario di salita, dalla cresta SE |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: Ornica (q. 1000 m) Versante di salita: S-SE-E Dislivello di salita: 1254 m - Totale: 2508 m Tempo di salita: 3,40 h - Totale: 6,15 h Periodo consigliato: fine maggio - ottobre |
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Magnifica torre rocciosa all’apparenza inaccessibile, si eleva sulla breve costiera che divide la Val Salmurano ad E dalla Val Pianella ad W. Tutti i versanti mostrano pareti verticali, addirittura strapiombante quella meridionale. Tuttavia, la bastionata presenta anche un punto debole, il versante E, inciso da ripidi canaletti rocciosi e strette cenge che permettono una salita relativamente facile, più semplice di quanto possa sembrare, riservata comunque ad escursionisti veramente esperti.
La vetta dispensa un interessantissimo panorama, molto simile a quello del vicino Pizzo di Giacomo, ma un po’ più ampio, data la maggiore altezza. La vicinanza tra queste due cime, divise dalla Sella di Giacomo, permette una consigliabile concatenazione. La salita al Pizzo è più facile, ma ad inizio stagione, data l’esposizione a N del canaletto terminale, potrebbe richiede l’uso di piccozza e ramponi per la possibile presenza di neve ghiacciata (vedi relazioni: Pizzo di Giacomo e Pizzo di Giacomo - Vers. Nord).
Da Bergamo o dintorni si sale in Valle Brembana, fino a Piazza Brembana, quindi si svolta a sinistra e si arriva ad Olmo al Brembo. Da qui si risale inizialmente verso W la Valle Stabina e poi si svolta a destra e si sale più ripidamente fino ad Ornica. All’inizio del paese si attraversa il torrente sopra un ponte e poco più avanti si lascia sulla sinistra la chiesa e l’attiguo cimitero. Dopo cento metri si arriva ad un trivio, si prende la strada centrale in ripida salita, la Via Santuario. All’imbocco di questa strada sono posti anche diversi cartelli, si segue quello con il segnavia 106 che riporta: Valle dell’Inferno e Pizzo dei Tre Signori e si tralascia a destra la strada con il segnavia 107 che riporta: Valle Salmurano e Rifugio Benigni. Sembrerebbe il contrario, ma questa stradina è comoda e una successiva deviazione ci riporterà verso la Val Salmurano. Inoltre, se si dispone del permesso del comune, si può salire con l’auto fino alla località Baite Cesür (q. 1100 m). Si prosegue quindi sulla Via Santuario per circa duecento metri fino al cartello di divieto di transito ai veicoli non autorizzati. Sulla destra c’è un bel parcheggio dove lasciare l’auto.
Dal parcheggio si imbocca la strada asfaltata vietata al transito degli autoveicoli non autorizzati. La si segue fedelmente fino al decimo tornante, dove c’è un bivio. Qui si prosegue a destra, la strada è inizialmente pianeggiante, poi in leggera discesa e dopo circa 400 metri conduce alle Baite Cesür in Val Salmurano, a (q. 1100 m). Si attraversa il torrente sopra un ponte e 50 metri dopo, seguendo il segnavia 107 e le indicazioni per: incrocio 107A per Val Pianella h 1.00, Passo Salmurano h 2.10 e Rifugio Cesare Benigni h 2.40, si abbandona la strada asfaltata e si prende a sinistra una pista rettilinea sterrata. Questa pista, in prossimità di una presa dell’acqua, si trasforma in un bel sentiero che sale nel bosco e più avanti si attraversa il torrente sopra un ponticello. Il sentiero, sempre ben evidente e segnalato con il segnavia 107, prosegue ora a sinistra del torrente con diverse svolte e per un lungo tratto, fino ad uscire all’aperto.
Poco sopra c’è un primo cartello che indica di svoltare a sinistra. Dopo 50 metri c’è un secondo cartello con diverse indicazioni, tra le quali la località in cui ci troviamo: Alpeggio Valletto (q. 1600 m). Qui si abbandona il segnavia 107 per Passo Salmurano che sale a destra e si prosegue a sinistra per Val Pianella, seguendo il segnavia 107A (questo bivio è importante in quanto se si opta di scendere dal versante N del Pizzo di Giacomo, qui si chiude il percorso ad anello). La traccia segnalata, inizialmente traversa in piano per prati, poi inizia a salire nel bosco e poco più avanti si arriva ad un bivio. Si prende a destra, seguendo le indicazioni di un cartello per Val Pianella. Il sentiero riprende a salire nel bosco per un buon tratto, traversando da destra a sinistra il versante meridionale del Pizzo di Giacomo, poi esce all’aperto a mezzacosta e più in alto attraversa il torrente della valle.
In breve si è alla Baita Nicola che presenta un tetto in lamiera. Si prosegue poi lungo il pascolo con saltelli rocciosi, seguendo sempre i segnali e poco sopra si approda sul vasto pianoro erboso dov’è ubicata la diroccata Baita Pastrengo (q. 1890 m). Da qui, in direzione NE, si può studiare per bene l’itinerario di salita lungo il ripido pendio erboso soprastante che conduce alla Sella di Giacomo, posta immediatamente a NW del Pizzo di Giacomo. Oltrepassata la baita, si prosegue sul pianoro ancora per una cinquantina di metri o poco più, poi si volge a destra e su terreno alluvionale si va a prendere una traccia che sale di traverso, sempre a destra, fino a raggiungere un pianoro sopra il primo risalto di rocce di questo pendio, e qui termina ogni forma di traccia.
Il terreno immediatamente a destra di questo pianoro è impervio e attraversato da profondi canali, conviene quindi salire in modo rettilineo il ripido prato soprastante e poi obliquare verso destra, in direzione della Sella di Giacomo. Le chine erbose da risalire sono abbastanza ripide ma ciò che richiede maggiore attenzione è l’attraversamento dei numerosi canali incassati che ad inizio stagione potrebbero anche essere innevati. Raggiunta la sella, si volge a sinistra e si sale la facile cresta SE del Torrione. Poco sopra si aggira indifferentemente a sinistra o a destra un rilievo roccioso, poi si segue sempre il filo di cresta un po’ altalenante, ma senza difficoltà, fino all’impennata del Torrione. La sua salita, abbastanza intuitiva, si può dividere in due parti, la prima è la più impegnativa e richiede attenzione, la seconda è più semplice.
Si inizia a risalire una facile e corta placchetta inclinata che porta all’inizio di un canaletto roccioso obliquo. Si risale il canaletto, esposto a sinistra, e si arriva su di un triangolo erboso che si attraversa alla base delle rocce di destra. Esso ci conduce ad uno stretto e ripido canaletto che si arrampica con attenzione. Segue una cengia verso destra, che bisogna percorrere a carponi, dato che è incavata nella roccia (attenzione allo zaino che non sbatta sotto le rocce). Si prosegue poi per canaletti più ampi e un po’ meno impegnativi, leggermente sulla sinistra, fino a raggiungere la vetta.
Si offrono due possibilità, ma ad inizio stagione (maggio, non più tardi) quando il canale del versante N del Pizzo di Giacomo è ben innevato e con neve sicura e stabile, è consigliabile la seconda. In questo caso sono ovviamente indispensabili piccozza e ramponi ed inoltre bisogna scenderlo con le dovute attenzioni dato che è abbastanza ripido.
1°) Come per la salita.
2°) Dal versante nord del Pizzo di Giacomo, difficoltà: EE/F (le immagini della relazione: Pizzo di Giacomo – vers. Nord, possono fornire utili indicazioni).
Dalla vetta del Torrione si ritorna alla Sella di Giacomo. Calzati i ramponi e piccozza in mano, si attraversa in piano il versante N del Pizzo per una trentina di metri, poi si inizia a scendere in linea retta, entrando poco sotto nel lungo canale erboso e con qualche roccia, ma che ad inizio stagione è completamente innevato. Il canale è abbastanza lungo, circa 400 m di dislivello e al termine della sua discesa si approda in un vasto pianoro erboso. Seguendo ora il torrente verso E, si va ad imboccare una traccia ben evidente che ben presto si ricongiunge con il sentiero che da Ornica sale al Passo Salmurano. Si divalla lungo questo sentiero (segnavia 107) fino a raggiungere un bivio, situato circa 100 metri lineari prima di un alto traliccio. Il bivio è comunque ben segnalato anche da cartelli che riportano l’indicazione per Ornica. Qui si svolta a destra e si va ad attraversare il vicino torrente. Si prosegue in discesa, ora a destra del torrente e per un buon tratto, inizialmente per prati, poi in un rado bosco di larici, fino a raggiungere il bivio all’Alpeggio Valletto (q. 1600 m), dove ci si ricongiunge con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio ad Ornica.
Chi scrive ha affrontato la salita del Torrione in solitaria, quindi senza corda, da valutare la necessita o meno di portarla.
L’itinerario da S, dalla Baita Pastrengo (q. 1890 m) | Nella parte superiore del Torrione, al termine del tratto più impegnativo | Panorama di vetta, verso E |
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