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Monte Magnodeno - Resegone - 1875 m


Relazione della salita - Cima n° 3249


Via Normale Monte Magnodeno - Resegone

Il Resegone da SW, dalla Cresta Giumenta. In verde il Caminetto
Regione: Lombardia (LeccoItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Resegone

Provincia: Lecco

Punto di partenza: Lecco, Loc. Versasio, piazzale di partenza della funivia (q. 603 m)

Versante di salita: Diversi

Dislivello di salita: 1430 m - Totale: 2860 m

Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 8,30 h

Periodo consigliato: da aprile ad ottobre (in assenza di neve)

Punti di appoggio: Biv. Monte Magnodeno, Rif. Ghislandi e Rif. Azzoni
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Via ferrata
Difficoltà:   EEA (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: GLOBALMAP - Le Grigne Resegone di Lecco e Legnone 1:35000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 28/03/2019
Data pubblicazione: 01/04/2019
N° di visualizzazioni: 6239
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Introduzione:

Il nome Resegone deriva dalla caratteristica forma della montagna, assieme alle Grigne è la cima più popolare del panorama lecchese ed è molto frequentata in tutte le stagioni. Se si vuole godere appieno di un po' di solitudine su questa stupenda montagna è meglio salirvi nei giorni feriali, dato che nei fine settimana è raggiunta da decine e decine gli escursionisti che calcano principalmente le diverse vie normali. L'itinerario proposto, anch'esso frequentato, è invece riservato ai più esperti, in quanto prevede il concatenamento del Magnodeno e del Resegone. Inizialmente si affronta l'elementare salita al Monte Magnodeno, poi la traversata dell'aerea ma attrezzata Cresta Giumenta ed infine, l'ascesa al Resegone dalla bastionata di fronte al rifugio Ghislandi, lungo la via del Caminetto, anch'essa attrezzata e di media difficoltà, ma che comunque presenta tratti un pò impegnativi. Inoltre, da non sottovalutare il considerevole sviluppo della traversata e il discreto dislivello che bisogna affrontare. L'itinerario proposto qui di seguito è anche un bellissimo percorso ad anello che, nella prima parte della salita e nell'ultimo tratto della discesa, si svolge lungo il sentiero (segnavia 1) della via normale al Resegone da W e per il versante S. Il luogo di partenza e di arrivo è ovviamente il medesimo, il piazzale della funivia in località Versasio. Inoltre, l'intero percorso si svolge lungo sentieri sempre ben marcati, segnalati con bolli, bandierine e numerosi cartelli.
In quanto cima completamente decentrata verso S, se si ha la fortuna di una giornata tersa, il Resegone offre un vasto ed interessantissimo panorama. Al vicino orizzonte si possono osservare, oltre alle caratteristiche cime del proprio gruppo: i laghi della Brianza, il Magnodeno, il Barro, le cime del Triangolo Lariano, le Grigne al completo, il Due Mani, il Legnone e l'intera costiera che lo unisce al Pizzo dei Tre Signori, lo Zuccone Campelli, l'Arera, la Presolana e l'Alben. Mentre all'orizzonte lontano spiccano, da W verso E: il Monviso, il Gran Paradiso, il Rosa, il Cervino, il Gruppo dei Mischabel, l'Oberland Bernese con il Finsteraarhorn che da questa prospettiva offre una visione particolarmente slanciata, e poi il versante retico con il Badile, il Cengalo, il Disgrazia, il Bernina, la Piazzi, l'Adamello ed oltre. Interessante è anche il panorama offerto dal Magnodeno, seppure inferiore data la minore altezza, in compenso offre una stupenda visione sul Resegone stesso.


Accesso:

Da Lecco si segue la strada per Malnago e funivia (cartelli), fino a raggiungere il larghissimo piazzale degli impianti, dove si parcheggia.


Descrizione della salita:

Prima parte dell'itinerario: salita al Monte Magnodeno
Quota del Monte Magnodeno: 1241 m
Versante: N-NNE
Dislivello salita: 640 m
Ore di salita: 2,00
Difficoltà: E
Tipo di percorso: la salita al Magnodeno da N e per la cresta NNE non presenta alcuna difficoltà, tuttavia il sentiero è solo in parte segnalato e quindi bisogna prestare un po' di attenzione ai bivi che sono frequenti
Attrezzatura: scarponi
Punti di appoggio: Bivacco Monte Magnodeno (q. 1241 m)
Descizione della salita:
A sud del piazzale della funivia dipartono tutti i sentieri, qui è presente un grande cartello giallo che tra l'altro riporta l'indicazione per Campo di Boi (la prima località intermedia da raggiungere), Monte Magnodeno e Monte Resegone. Si imbocca quindi il largo sentiero con il segnavia 1 che in lieve discesa volge quasi subito in direzione NE. Poco più avanti si arriva al bivio con una strada asfaltata, utile memorizzare bene questo bivio e i cartelli che vi sono presenti, per non avere problemi al ritorno. Qui si prende a destra (SE), proseguendo fedelmente lungo questa strada, in leggera salita, per circa 400 metri o poco più, fino al cancello d'entrata di un agriturismo.
Si abbandona ora la strada che entra nell'agriturismo e si prende a sinistra una larga mulattiera acciottolata che su alcuni sassi riporta il segnavia 1 e sale con lieve pendenza nel bosco. Più avanti si arriva ad un bivio, si abbandona la mulattiera e, seguendo le indicazioni di un cartello, si svolta a destra per Campo de Boi (segnavia 2). Questo bivio è importante perché qui si chiuderà il percorso ad anello della traversata tra il Monte Magnodeno, la Cresta Giumenta e il Resegone. Si prosegue ora lungo un sentiero altalenante che più avanti conduce ad un bivio, dove si prende a sinistra, sempre nel bosco. Appena svoltato l'angolo si potrà notare che c'è una piccola grotta con una bella cappella mariana.
Poco dopo si attraversa un torrente sopra un ponticello in legno e poi si prosegue in salita lungo il sentiero sempre ben evidente ma non segnalato. Al successivo bivio c'è un cartello che indica di svoltare a destra. Il tracciato in un breve tratto è protetto a valle da un parapetto in ferro e poco più avanti si arriva alle case di Campo de Boi. All'entrata di questa località c'è un cartello che segnala di svoltare a sinistra per il Magnodeno (segnavia 25a, riportato sulle carte ma non in loco). Il sentiero sale nel fitto bosco dietro la prima casa e in breve si arriva ad un bivio con una stradina sterrata, che s'imbocca verso sinistra, per un breve tratto, fino a dei nuovi cartelli che indicano di abbandonarla e di svoltare ancora a sinistra.
Dopo essere saliti per un breve tratto, in prossimità di una casa il sentiero prosegue a sinistra, a mezzacosta, lungo un ripido versante e giunti ad un primo bivio si prende a destra e si continua nella traversata. Raggiunto il bivio successivo si prende ancora a destra, in questo traverso non ci sono cartelli o segnavia ma la traccia è sempre ben evidente. Si continua poi a salire con moderata pendenza in un bosco di betulle e finalmente riappaiono a rassicurarci alcuni cartelli in legno che indicano la direzione per il Magnodeno.
Poi il sentiero prosegue un po' più ripido, sorretto in un tratto da gradinate in legno, fino a giungere ad un piccolo spiazzo dov'è presente una piccola bacheca e un cartello che riporta una bella foto del Resegone che ci sta di fronte, con i nominativi di tutte le sue cime. La traccia compie poi un semicerchio da sinistra verso destra, in direzione S, e si continua a salire nel bosco di betulle ora più rado, mentre il panorama va sempre più ampliandosi, sulla città, sul lago, sul Triangolo Lariano e sulle Grigne, ma ciò che più attrae lo sguardo è il bellissimo Resegone in direzione NE.
Si prosegue per un lungo tratto su questa larga dorsale, nominata La Piazza sulla carta della Globalmap, la traccia è sempre evidente ma anche qui non sono presenti segnavia e alla fine si approda ad una larga sella boschiva sulla cresta NNE del Monte Magnodeno. Il sentiero continua poi lungo tale cresta che diventa erbosa, con un percorso un po' altalenante, giungendo ai piedi dell'ultimo strappo. Qui il sentiero diventa un po' ripido, ma sempre elementare, c'è anche una catena che aiuta a risalire alcuni gradini rocciosi. Senza difficoltà si arriva quindi in vetta, dove c'è un'alta croce e il Bivacco Monte Magnodeno.

Seconda parte dell'itinerario: traversata della Cresta Giumenta
Quota Cima del Fó: 1365 m
Versante: SW
Dislivello salita: circa 200 m
Ore della traversata dal M. Magnodeno al Passo del Fó: 2,00
Difficoltà: EEA
Tipo di percorso: via ferrata, tutti i tratti più impegnativi ed esposti sono attrezzati con catene
Attrezzatura: scarponi, casco, imbrago, kit da ferrata (questi ultimi due, nella traversata della Cresta Giumenta, potrebbero non essere necessari per un escursionista veramente esperto)
Punti di appoggio: Bivacco Monte Magnodeno (q. 1241 m) e Rifugio Ghislandi (q. 1284 m)
Descizione della traversata della Cresta Giumenta:
dalla vetta del Monte Magnodeno si ridiscende il tratto attrezzato con catene e al primo bivio si prende a destra, in discesa, seguendo le indicazioni di un cartello che riporta il segnavia 24 e l'indicazione Rifugio Alpinisti Monzesi. Al successivo bivio si prosegue a sinistra e poco più avanti, con percorso semi-pianeggiante, si entra in un bosco di betulle. Giunti ad un nuovo bivio presso una piccola fontana, si prende a sinistra, seguendo il cartello con il segnavia 23 e l'indicazione: Passo del Fó via Cresta Giumenta. Il sentiero prosegue in salita e poi con un percorso altalenante lungo la cresta, attrezzata in due discese con dei brevi tratti con catene.
Si continua lungo il sentiero della cresta, su e giù, con alcuni passaggi un po' esposti ma sempre attrezzati, fino ad un'impennata della cresta. Questo tratto lo si supera da destra, inizialmente per un canaletto erboso, poi per una ripida ma ben appigliata placchetta, quindi lungo la stretta cresta, ovviamente sempre su terreno attrezzato con catene. Si giunge poi sulla vetta della Cima del Fó (q. 1365 m) dove è posta una croce in ferro alta un paio di metri. Da questa cima si scende con un tratto un po' esposto e si arriva ad una larga bocchetta erbosa, dove c'è un bivio.
Qui si prende a sinistra e ci si appresta a risalire il tratto più impegnativo della cresta, un ripido e strettissimo canaletto di una decina di metri. Segue un tratto di cresta assai sottile e poi la definitiva discesa al Passo del Fó (q. 1284 m). In quest'ultimo tratto in discesa ci sono un paio di bivi, ai quali si prosegue sempre a sinistra, si arriva quindi ad una cappella dedicata ai caduti della montagna e al sottostante Rifugio Ghislandi (q. 1284 m), situato al valico sopra citato.

Terza parte dell'itinerario: salita al Resegone
Quota Resegone: 1875 m
Versante: S
Dislivello salita dal Passo del Fó: circa 590 m
Ore di salita dal Passo del Fó: 1,30
Difficoltà: EEA
Tipo di percorso: il Caminetto è una via ferrata che supera la bastionata di fronte al Rifugio Ghiaslandi con un dislivello di circa 150 metri. Tutti i tratti più impegnativi ed esposti sono attrezzati con catene e con alcuni gradini in metallo. Al di sopra del caminetto si segue la via normale da W e per il versante S (segnavia 1) fino in vetta
Attrezzatura: scarponi, casco, imbrago, kit da ferrata
Punti di appoggio: Rifugio Ghislandi (q. 1284 m) e Rifugio Azzoni (q. 1860 m)
Descizione della salita al Resegone:
dal Rifugio Ghislandi su sentiero nel prato si sale in direzione NE, verso l'evidente bastionata rocciosa che sovrasta il rifugio. Ad un bivio si prende a destra per Caminetto sentiero attrezzato e dopo aver risalito nella boscaglia i ripidi prati iniziali, si affronta, verso sinistra e adeguatamente equipaggiati, la prima e breve paretina attrezzata con catene e con un unico gradino in metallo. Segue un percorso senza protezione ancora lungo i prati, poi si svolta a sinistra e si entra nel caminetto vero e proprio, uno strettissimo e ripido canale attrezzato con catene. Nel prosieguo si passa sotto un grosso masso incastrato di traverso, uscendone sulla destra, dove sono presenti alcuni gradini metallici.
Poco dopo si affronta, sulla sinistra, il passaggio più ostico dell'intera salita, un traverso nel quale è presente un risalto roccioso di un paio di metri con scarsi appigli per le mani, che si supera facendo trazione sulla catena. Si prosegue ancora nell'angusto caminetto, sempre attrezzato con catene e gradini in metallo, ma il percorso ora risulta meno impegnativo, fino a sbucare all'aperto. Si affronta poi un traverso a destra, lungo gli esposti prati sommitali della bastionata, che sono comunque attrezzati con un cavo metallico e poco sopra si raggiunge il bivio con il sentiero di uscita della Ferrata del Centenario.
Si raggiungono in questo modo i vasti prati del Pian Serrada, che si risalgono fino ad incrociare il sentiero della via normale con il segnavia 1 che si seguirà fino in vetta. Si prosegue quindi nell'ascesa tra erba e gradini rocciosi, lungo la cresta S. Poi si supera verso destra una placchetta di pochi metri, attrezzata prudenzialmente con una fune metallica e poco più avanti si sale in una specie di larghissimo canale, un poco a destra della cresta S. Il rifugio Azzoni è ben visibile in alto all'orizzonte, per raggiungerlo si risalgono diversi tratti rocciosi alternati a prati, ma senza difficoltà o esposizione, seguendo sempre il segnavia 1.
Dal rifugio (q. 1860 m) si risalgono poi alcuni gradini in cemento e facili pietre e in meno 2 minuti si arriva all'alta croce di vetta.


Discesa:

Dal canale Valnegra, segnavia 11A, fino al Passo del Fó. Tale canale si trova a sinistra (scendendo) della cresta S del Resegone. Poi si percorre il sentiero con il segnavia 7, che traversa l'intero versante SW del Resegone. Infine si scende per il sentiero con il segnavia 1 (versante W) che conduce al piazzale della funivia.
Ore di discesa: 3,00
Difficoltà: EE il Canale Valnegra, per il resto E
Dalla vetta del Resegone si percorre ritroso l'itinerario di salita, fino ad un'ottantina di metri di dislivello sotto il Rifugio Azzoni. Qui si abbandona il sentiero con il segnavia 1 e, seguendo le indicazioni scritte su di un sasso per Rifugio Monza e i numerosi bolli e bandierine, si scende a sinistra, lungo il sentiero che si mantiene in prossimità del solco del canale. Attenzione ai sassi smossi dalle comitive di escursionisti e dagli animali, meglio utilizzare il casco. Si prosegue la discesa su terreno pietroso in prossimità del solco, più in basso il canale si restringe molto e bisogna superare un passaggio roccioso di pochi metri di I+ (vedi terza immagine di dettaglio).
Poi il solco si allarga di nuovo, i segnali si spostano un poco sulla destra e si scende per un buon tratto, fino a quando i segnavia ci portano ad attraversare il canale verso sinistra. Poco più in basso si entra in un bosco di faggi e dopo una ventina di metri si raggiunge un bivio segnalato da un cartello. Qui, seguendo le indicazioni per Passo del Fó, si svolta a destra e si segue il sentiero che traversa sotto un'alta bastionata rocciosa rivolta a S, gemella della bastionata rivolta a SW che si trova di fronte al Rifugio Ghislandi. Al termine di questo traverso, con una breve risalita si arriva al rifugio precitato, situato al Passo del Fó.
Da questo valico si scende verso NNW, nel bosco, il cartello riporta il segnavia 7 e l'indicazione per Piano Fieno e Piani d'Erna (funivia). Dopo circa una decina di minuti di discesa c'è un bivio, dove si svolta a destra, il cartello riporta: Rifugio Stoppani h 0.20, Malnago funivia h 0.50. Si compie poi un lungo traverso altalenante sotto le contrafforti W del Resegone, si oltrepassa il solco roccioso di un canalone che scende da questa montagna e più avanti si giunge ad un largo bivio dove sono presenti un tavolo, delle panche, una piccola croce e una lapide. Qui si prende a sinistra, seguendo ora il segnavia 1 e l'indicazione per Rifugio Stoppani e Malnago.Il sentiero scende nel bosco con numerose svolte, poi si attraversa un corso d'acqua.
Si oltrepassano un paio di baite e si prosegue in discesa nel bosco più o meno rado. Si arriva quindi al Rifugio Stoppani (q. 890 m), dove si prende a sinistra, seguendo l'indicazione per: funivia. Sotto il muro del rifugio c'è un nuovo bivio non segnalato e qui si svolta a destra. Più in basso, tralasciando per un attimo il sentiero, verso destra si raggiunge in breve la bellissima Cappella votiva Madonna del Resegone, quindi si riprende la discesa. Poco sotto la Cappella c'è il nucleo di case della località Costa (q. 800 m), il sentiero (segnavia 1) passa in mezzo alle case e al loro termine c'è un bivio, dove si prende a destra (NW), entrando poco dopo nel bosco.
Il sentiero diventa ora una larga mulattiera, la si segue per un lungo tratto sempre in discesa e in direzione NW, fino a raggiungere il bivio con il sentiero imboccato al mattino che conduce a Campo de Boi. A questo bivio si chiude quindi il lungo percorso ad anello. Proseguiamo la discesa lungo la mulattiera e più in basso, ignorando a sinistra l'entrata dell'agriturismo, si imbocca la stradina asfaltata. La si segue per circa 400 metri, fino al bivio con il sentiero segnalato da cartelli che in breve ci conduce al piazzale della funivia.


Note:

Nota 1
Come variante di salita, dal Passo del Fó dov’è ubicato il Rif. Ghislandi, al posto della Via del Caminetto si può utilizzare la Ferrata del Centenario (leggermente più impegnativa) che si sviluppa lungo la medesima bastionata, ma un poco più a sinistra. Mentre come variante di discesa, dalla vetta del Resegone si può seguire integralmente il sentiero con il segnavia 1. Punto di arrivo rimane sempre il piazzale della funivia, vedi relazione: Resegone - Ferrata del Centenario.
Nota 2
Le immagini delle relazioni: Monte Magnodeno - da Nord e Resegone - Ferrata del Centenario, possono fornire utili indicazioni.


© VieNormali.it

Via Normale Monte Magnodeno - Resegone - Il Passo del Fó e il Rif. Ghislandi, dalla parte inferiore della Via del Caminetto
Via Normale Monte Magnodeno - Resegone - Panorama di vetta, verso NNW
Via Normale Monte Magnodeno - Resegone - In discesa, nel tratto roccioso e incassato del Canale Valnegra
Il Passo del Fó e il Rif. Ghislandi, dalla parte inferiore della Via del Caminetto Panorama di vetta, verso NNW In discesa, nel tratto roccioso e incassato del Canale Valnegra

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 02/04/2019 dalla redazione di VieNormali.it

  



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