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Il Pizzo Boga da S, dall’itinerario di salita |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Lecco, località Rancio Superiore (q. 450 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 415 m - Totale: 830 m Tempo di salita: 1,15 h - Totale: 2,15 h Periodo consigliato: Tutto l’anno se non c’è neve |
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Caratteristico sperone di rocce calcaree, situato ad E del Monte Coltignone e più precisamente tra la bassa Val Calolden e la Valle Spesseda, nel settore meridionale delle Grigne. Una larga fascia boschiva lo divide in due settori ben distinti, quello inferiore è formato da un prominente zoccolo di rocce discontinue, mentre quello superiore presenta una bella parete verticale. È percorso da diverse vie di arrampicata ed è abbastanza frequentato dai rocciatori. Tuttavia, la vetta la si può raggiungere anche dalla via normale proposta qui di seguito, che si svolge lungo il canale boschivo che affianca ad W lo sperone. L’itinerario è di difficoltà escursionistica: E+/EE, dato che i tratti più ripidi presenti nella parte superiore del canale sono attrezzati con corde fisse e da un cavetto metallico.
Da Lecco si segue la strada per la Valsàssina, per pochi chilometri, fino alla località di Malavedo. Qui, in corrispondenza di un tornante destrorso, si abbandona la strada principale e si svolta a sinistra, sulla via Quarto. In leggera discesa e dopo circa 200 metri si approda in una piazza, dove si svolta a destra, imboccando una ripidissima e stretta stradina asfaltata, al cui inizio è posta una sbarra sempre aperta. I cartelli ivi posti riportano: Ferrata del Medale h 0.30, Antimedale h 0.30, Rifugio Piazza h 1.00. Dopo circa 300 metri molto ripidi e 3 tornanti, si arriva ad una sbarra sempre chiusa. Si parcheggia ai lati della strada, dov’è possibile.
Oltrepassata la sbarra, si prosegue lungo la stradina con il fondo cementato e dopo 50 metri c’è un tornante e il bivio con una pista, si tralasciano le indicazioni a sinistra e si prosegue a destra lungo la strada, da ora in avanti sempre in direzione NE. Si potrà notare che sopra il muro a monte della stessa sono presenti delle massicce reti paramassi e più avanti vi è appeso un cartello che riporta: Ferrata del Medale, 56 Corna Medale h 1.20, 59 Coltignone G.E.R. h 2.00. Indicazioni che comunque non hanno rilevanza per il nostro itinerario. Si prosegue quindi lungo la strada che poi compie due tornanti ravvicinati, di fianco al primo, sulla destra, c’è una casa, con un cartello sulla facciata posteriore che riporta la scritta Baita del Pasturel.
Da qui si prosegue ancora lungo strada per circa 300 metri, ed esattamente prima di una curva verso destra, dove la strada inizia una discesa, c’è un cartello che riporta la scritta “Pizzo Boga” e indica di svoltare a sinistra. Questo è l’unico cartello o segnavia che si incontrerà su tutto il percorso, ma il sentiero è sempre ben evidente. Si imbocca quindi a sinistra questo sentiero che si addentra subito nel bosco e dopo pochi metri svolta a destra, salendo di fianco ad un basso muretto di un canale di scolo. Poco sopra, in corrispondenza dell’inizio delle reti paramassi, il sentiero svolta a sinistra, attraversa il canale di scolo e prosegue nel bosco più o meno rado di questo largo canale. Più avanti si passa di fianco all’attacco della via di arrampicata “variante R2 – Monza” e il sentiero diventa ghiaioso e un po’ disagevole, per via dei sassi che scivolano sotto i piedi.
Nel prosieguo il canale si restringe un po’, il sentiero diventa più ripido e sale con numerose svolte, per un buon tratto, fino a giungere ad una biforcazione. Si tralasciano alcune sbiadite frecce che indicano di proseguire in un breve traverso e poi nel canale di destra e si sale invece in quello rettilineo di sinistra, abbastanza ripido, stretto, in qualche punto roccioso e attrezzato in diversi tratti con corde fisse. Nella parte superiore si piega a destra e utilizzando un cavetto metallico si risale ad una selletta sulla cresta sommitale. Venti metri a destra c’è la stretta vetta, che si guadagna facilmente quasi in piano, mentre venti metri a sinistra c’è un rilievo più alto di 2 o 3 metri, che si raggiunge risalendo un elementare gradino roccioso.
Come per la salita.
La carta della Globalmap è di scarsa utilità, dato che non riporta né la denominazione della montagna né il sentiero, meglio fare riferimento alla cartina riportata tra le pagine 192 e 193 della Guida del CAI-TCI, Le Grigne, che indica però la quota 865 m e il sentiero di accesso, ma non il nome.
In salita, nella parte superiore del canale attrezzato con corde fisse | In vetta | Panorama di vetta, verso SW |
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