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Monte Palagia - 1549 m


Relazione della salita - Cima n° 3223


Via Normale Monte Palagia

Il Monte Palagia, dai pressi della vetta del Zucco Sileggio
Regione: Lombardia (LeccoItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne

Provincia: Lecco

Punto di partenza: Mandello del Lario, località Somana, contrada Sonvico (q. 405 m)

Versante di salita: S-E

Dislivello di salita: 1270 m - Totale: 2540 m

Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h

Periodo consigliato: tutto l’anno se non c’è neve

Punti di appoggio: Biv. Mario Sforza (q. 1350 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Difficoltà:   E (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: GLOBALMAP - Le Grigne Resegone di Lecco e Legnone 1:35000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 05/01/2019
Data pubblicazione: 09/01/2019
N° di visualizzazioni: 7061
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Introduzione:

Cima prevalentemente erbosa, caratterizzata a meridione da diversi spuntoni e brevi costole rocciose, mentre il versante settentrionale è ricoperto da un bosco di faggi che arrivano fin sulla vetta. È la cima più elevata della lunga costiera tra Varenna e Mandello del Lario, che separa il Lago di Lecco dal Gruppo della Grigna Settentrionale.
L’intero percorso di salita, che prevede dapprima l’ascesa del Zucco Sileggio, poi il concatenamento con il Monte Palagia ed infine la consigliabile discesa dall’Alpe di Calivazzo - Era di Sopra – chiesa di S. Maria - Sonvico, si svolge su sentieri sempre ben marcati, segnalati con numerosi bolli principalmente gialli, ed ogni bivio è ben segnalato da cartelli metallici del CAI.


Accesso:

Da Mandello del Lario bisogna raggiungere Somana e da qui in breve si sale alla contrada di Sonvico. La strada che conduce a quest’ultima località è in salita, quasi rettilinea e si arriva ad un bivio dove sono presenti diversi e ben evidenti cartelli indicatori del CAI. Qui si tralascia la strada che a destra scende brevemente ad un piccolo parcheggio, e si prende invece a sinistra la Via Contrada di Sonvico, che dopo pochi metri si trasforma in una piazzetta, dove c’è una bella cappella mariana. I cartelli del CAI che interessano riportano con il segnavia 15: Era, Rif. Bietti, Rif. Brioschi e con il segnavia 17: Calivazzo, Bocch. di Prada, Rif. Bogani. La maggior parte dei parcheggi presenti nei dintorni sono privati, tuttavia circa 100 metri prima del bivio, sulla sinistra (salendo), c’è un piccolo parcheggio dove si può lasciare l'auto.


Descrizione della salita:

Dal bivio sopra citato si prende quindi a sinistra la Via Contrada di Sonvico e dopo la piazzetta con la cappella mariana si imbocca la stradina asfaltata che si restringe sempre più tra le case. Si prosegue per una cinquantina di metri o poco più, fino ad individuare sulla facciata di una casa una bandierina verde-bianco-verde con i segnavia 15 e 17. Qui si svolta a destra, imboccando una mulattiera e poche decine di metri sopra, al termine delle case, appaiono dei cartelli che riportano con il segnavia 15: Era, Rif. Bietti, Rif. Brioschi e con il segnavia 17: Calivazzo, Bocch. di Prada, Rif. Bogani. Si prosegue quindi lungo questa bella mulattiera che in breve conduce ad un bivio, dove si tralasciano le indicazioni verso destra che abbiamo seguito fino ad ora e si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni del cartello che riporta il segnavia 17B: Zucco di Tura, Zucco Sileggio.
Trenta metri sopra, il sentiero interseca una stradina sterrata. Ora, se si osserva a sinistra, a pochi metri di distanza, si potrà notare il sentiero che sale verso monte, indicato anche qui da dei cartelli, il 17B per: Zucco di Tura, Zucco Sileggio e il 17A per Zucco Sileggio (quest’ultima indicazione è quella della via normale che ci condurrà fino in vetta). Il sentiero inizia a salire nel bosco e dopo 5 minuti dagli ultimi cartelli, si arriva ad un nuovo bivio. Qui si prosegue a sinistra, seguendo le indicazioni del cartello 17A per Zucco Sileggio. La salita si fa un po’ ripida, con numerose svolte, sempre nel bosco e per un lungo tratto, fino a raggiungere una casetta isolata (probabilmente la Cascina Val d’Ambron). Si riprende poi a salire di nuovo nel bosco e dopo circa 15 minuti dalla cascina citata, si arriva ad una radura, sulla sommità di un dosso.
Da quassù, a destra si può ammirare la Grigna Meridionale, a sinistra il lago e di fronte, la vetta del Zucco Sileggio con la sua ben evidente croce di vetta. Poco più avanti il sentiero riprende a salire nel bosco e più in alto si raggiunge una larga sella sull’ampio costone W della nostra montagna. Il cartello con il segnavia 17A indica di svoltare a destra, il sentiero si mantiene poco a N del filo del costone W che si sta seguendo e si prosegue fino ad incontrare un baitello, costruito sotto una piccola parete rocciosa, dove c’è un bivio. Si offrono ora due possibilità, si può salire in vetta al Zucco Sileggio sia dal sentiero di sinistra sia da quello di destra. Quest’ultimo è più diretto e in breve si raggiunge l’alta croce posizionata sulla vetta di questa prima panoramica montagna (q. 1373 m, h 2,30 dalla partenza).
Si segue poi il sentiero che scende lungo la cresta N e pochi metri sotto la vetta si arriva al Bivacco Mario Sforza (q. 1350 m). Si prosegue la discesa, sempre su sentiero e dopo 100 metri di dislivello si guadagna l’ampia Bocchetta di Verdascia (q. 1251 m). Da qui si seguono le indicazioni del cartello 17A per Bocch. Calivazzo, Alpe di Lierna. Il sentiero sale in direzione di un notevole spuntone roccioso, poi piega decisamente a destra e compie una lunga traversata a mezzacosta, ad E della cresta che collega il Zucco Sileggio al Monte Palagia, fino a raggiungere la larghissima Bocchetta di Calivazzo (q. 1420 m).
Da questo valico, si tralasciano tutte le indicazioni dei cartelli e si risale l’evidente costone E del Monte Palagia. Una labile traccia, non segnalata, sale nel fitto bosco di faggi e si mantiene una decina di metri a destra del filo di cresta. In meno di 20 minuti dalla Bocchetta di Calivazzo si arriva in cima (q. 1549 m, h 1,30 dal Zucco Sileggio), dov’è posta una piccola croce alta una ventina di centimetri. Il panorama del Monte Palagia è meno appagante rispetto a quello del Zucco Sileggio, sia perché è meno aperto verso S, sia per la presenza dei faggi che dal versante settentrionale giungono fin sulla vetta. Impareggiabile è comunque la vista sul versante W della Grigna Settentrionale e del Sasso Cavallo, basta scendere una trentina di metri lungo l’erbosa cresta S, per evitare l’ostacolo rappresentato dai faggi.


Discesa:

Ridiscesi alla Bocchetta di Calivazzo, si offrono 3 possibilità per ritornare a Sonvico, tutte di difficoltà: E (sempre che il terreno sia in buone condizioni).
1°) Si percorre ritroso tutto l’itinerario di salita, ma ovviamente non conviene.
2°) Si percorre ritroso l’itinerario di salita fino alla Bocchetta di Verdascia e da qui si scende verso E con il segnavia 17A, fino ad arrivare in prossimità delle case di Era di Sopra, poi si prosegue come per l’itinerario seguente. Itinerario comunque sconsigliato in presenza di neve o ghiaccio.
3°) Si seguono le indicazioni del cartello 17A: Calivazzo (alpe), Somana, Mandello. Questo itinerario, come il precedente, è altamente sconsigliato in presenza di neve o ghiaccio, dato che il sentiero, dopo l’Alpe di Calivazzo, traversa in discesa numerose e ripide coste e in alcuni tratti, anche se c’è solo un po’ di neve, diventa esposto e pericoloso.
Si scende quindi il sentiero in direzione E, tra cespugli e radi alberi, la traccia è sempre ben segnalata e consente una visione sempre più spettacolare sul Sasso Cavallo e sulle diverse guglie calcaree presenti a N del sentiero. Si raggiunge in questo modo l’ampia radura dell’Alpe di Calivazzo (q. 1129 m), anche qui sono presenti diversi cartelli. Si seguono le indicazioni di quello che riporta il segnavia 17: Somana, Mandello. Poco prima della stalla più in basso di questo alpeggio, il sentiero sale brevemente a destra, poi compie un traverso, quindi riprende di nuovo a salire ancora per un breve tratto ed infine inizia la lunga traversata in discesa, dentro e fuori da innumerevoli vallette.
Il sentiero/mulattiera è sempre ben marcato e segnalato, in alcuni tratti è un po’ esposto e protetto con parapetti e funi metalliche. Si tralasciano diverse baite isolate che rimangono in alto sulla destra, compreso il nucleo più consistente delle baite di Era di Sopra. Ogni bivio è ben segnalato dai soliti cartelli e si seguono sempre le indicazioni per Somana e Mandello. Il sentiero, poco ripido, scende a lungo, fino a giungere alla bella chiesa di S. Maria (q. 664 m). Qui è posta anche l’ultima stazione della “Via Crucis” e man mano che si scende si incontrano le altre. Si prosegue sempre in discesa lungo la mulattiera, e si chiude l’intero percorso ad anello poco sopra le case di Sonvico, dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio (dalla vetta del Monte Palagia al parcheggio prevedere circa h. 3,00 – in totale circa h 7,00 / 7.30 per l’intera escursione).


Note:

Le immagini della relazione: Zucco Sileggio, possono fornire utili indicazioni.


© VieNormali.it

Via Normale Monte Palagia - La traversata che conduce alla Bocchetta di Calivazzo
Via Normale Monte Palagia - All’inizio del boscoso costone E del Monte Palagia
Via Normale Monte Palagia - Panorama di vetta sul centro Lario.
La traversata che conduce alla Bocchetta di Calivazzo All’inizio del boscoso costone E del Monte Palagia Panorama di vetta sul centro Lario.

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 24/01/2019 dalla redazione di VieNormali.it

  



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