|
|
|
La Cima di Val Lunga, da N |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Arale (q. 1485 m), in Val Tartano Versante di salita: E Dislivello di salita: 920 m - Totale: 1840 m Tempo di salita: 2,15 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: da giugno ad ottobre |
|
||||||||||||||||||||||||||||
|
||||
Dal versante NW di avvicinamento appare con una bella e alta parete rocciosa, mentre dal versante orientale è poco appariscente e una larga bocchetta la separa dall'attigua Cima dei Lupi. Quest'ultima si trova sulla catena spartiacque che separa la Val Lunga dalla Val Madre, a circa metà strada tra le più rinomate Cima Vallocci e Monte Cadelle, la Cima di Val Lunga si trova quindi interamente in Val Tartano. L'ascesa dal versante NW e per la cresta E, non comporta particolari difficoltà, alcune relazioni valutano tale cresta un po' impegnativa ed esposta, ma a nostro modesto avviso non è apparsa tale.
Ad un escursionista esperto è comunque consigliabile concatenare l'ascesa di questa vetta con quella dell'attigua Cima dei Lupi S (difficoltà: E+/EE-) e Cima dei Lupi N (difficoltà: F, ma con passaggi esposti).
Provenendo da Morbegno, si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull'Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Da qui si prosegue sulla carrozzabile della Val Lunga, inizialmente asfaltata poi sterrata, nell'ultimo tratto la stradina si sdoppia e compie un circuito ad anello, verso sinistra sale ripida e cementata all'Alpe Arale, verso destra segue il corso del torrente. È preferibile seguire quest'ultima diramazione e prima dell'ampia curva finale, dove le due strade si ricollegano, si parcheggia in alcune piazzole in prossimità di un ponte che attraversa il torrente.
Dal parcheggio si segue per un breve tratto la stradina che compie un ampio tornante ritornando ad Arale e proprio sulla curva si imbocca, verso destra, un sentiero segnalato, il cartello riporta: Laghi di Porcile h 1,30 e Passo Tartano h 2,00. Il sentiero si addentra nel bosco per un breve tratto quasi pianeggiante e poi esce all'aperto e prosegue ora più ripido sui pendii prativi, per un buon tratto. Dopo aver raggiunto due baite che vengono lasciate a destra, il sentiero prosegue in salita e si approssima ad una recinzione con muretti a secco, che rimane qualche metro più in alto sulla sinistra.
Al termine di questa recinzione in sassi, in corrispondenza di un'ampia curva a sinistra del sentiero, si scorge per la prima volta, ad una distanza di circa 80 m, il ponte in cemento che attraversa il torrente che scende dalla Val Dordonella (poco a destra del ponte c'è la cascata del torrente Tartano). Esattamente qui si abbandona il sentiero segnalato e si segue, a sinistra, una traccia che sale ed entra nella recinzione in sassi proprio da un'apertura sull'angolo e poi traversa sul prato e raggiunge due baite in alto sulla sinistra, anch'esse distanti circa 80 m dal sentiero segnalato.
Da qui abbiamo due possibili itinerari per superare i prossimi 100 metri di dislivello, su tracce di sentiero poco evidenti. Il primo è di imboccare di fianco alla baita di destra una traccia non segnalata e poco evidente se c'è erba alta, che sale in obliquo verso destra, in direzione di una macchia di larici. Nel prosieguo la traccia aggira una costa e poi va ad attraversare il primo dei due torrenti della Val Dordonella, poco sopra si arriva ad un bivio dove vi giunge, da sinistra, il secondo itinerario.
Vediamo ora il percorso alternativo per raggiungere questo bivio. Dalla baita di sinistra si sale in linea retta in un corridoio prativo libero da alberi, tale corridoio è delimitato a sinistra da un lungo muretto in sassi e a destra da un avvallamento ad arco, poco profondo, sorretto nel centro da muretti in sassi. Si sale in questo corridoio su tracce di sentiero discontinue, fra il muretto e l'avvallamento, per una sessantina di metri e poi si obliqua verso destra, poco sopra si arriva alle due baite della Corna (q. 1785 m). A destra di queste due baite si prende un sentiero ben tracciato che in direzione SE entra nell'ampio solco della Val Dordonella, attraversa il primo torrente e dopo pochi metri giunge al bivio sopra citato, poco evidente, dove si ricollega con il primo itinerario.
Ad ogni modo, si prosegue ora sul sentiero che diventa abbastanza marcato, ma non segnalato, che poco avanti attraversa il secondo torrente della valle, poi sale con numerose svolte fra fitti cespugli, a destra (salendo) del secondo torrente. La traccia ancora ben marcata compie poi un lungo traverso a destra, quindi sale verso SE, in direzione della parete rocciosa della Cima di Val Lunga. Nel prosieguo i cespugli si fanno più radi e la traccia più discontinua, comunque poco sopra si raggiunge senza problemi la Casera Dordona (q. 1989 m).
Qui, quando il sentiero diventa discontinuo, è importante voltarsi spesso per memorizzare il percorso e non avere problemi al ritorno. Da questa casera (vedi prima immagine di dettaglio della relazione: Cima dei Lupi), se si osserva a sinistra la Cima Vallocci, sotto la verticale di vetta si potrà notare la Casera alta di Dordona e il largo stallone. Per raggiungerli si può tranquillamente salire a vista, il sentiero è poco visibile e discontinuo, comunque in alto diventa più evidente grazie anche ai muretti in sassi che lo sostengono e dopo aver attraversato il più meridionale dei due torrenti della valle si arriva prima allo stallone e poco sopra alla casera.
Da qui, per aperto pascolo, si prosegue in direzione SSE, verso la parete rocciosa della Cima di Val Lunga. Si aggira a sinistra la montagna per un largo avvallamento erboso e poi, verso destra, si sale alla larga bocchetta che divide la nostra montagna a destra dalla Cima dei Lupi S a sinistra. Raggiunto il valico, si offrono 2 possibilità per salire in vetta.
1°) Itinerario: per la cresta E, difficoltà: EE.
Si risale la cresta E che presenta qualche facile passaggio roccioso, ma senza particolari difficoltà in meno di 5 minuti si arriva in vetta.
2°) Itinerario: per la cresta SW, difficoltà: EE/EE+
Dal valico si scende brevemente sulla destra e per prati non troppo ripidi, senza scendere fino ad una conca pietrosa, si traversa in direzione della cresta SW. Risalendo poi i prati un poco a destra del filo si arriva ad una spalla, dove la cresta assume orientamento W. Percorrendo ora il crinale erboso sempre un poco a destra del filo e prestando un minimo di attenzione, si arriva in vetta.
Volendo, si può ovviamente salire da una cresta e scendere dall'altra.
Si offrono 2 possibilità.
1°) Come per la salita.
2°) Dalla bocchetta che divide la Cima di Val Lunga ad W, dalla Cima dei Lupi ad E, si scende verso S il largo avvallamento di erba e pietre che divide le due montagne, per circa un centinaio di metri di dislivello, poi si traversa a destra e per prati si raggiunge una larga sella alla base della cresta SW della montagna. Da qui, su pascolo cespuglioso, si scende in direzione NW alla Casera Dordona (q. 1989 m), dove ci si ricollega con l'itinerario di salita e si ritorna ad Arale (la relazione e le immagini di: Cima di Val Lunga – Cresta SW, possono fornire utili indicazioni).
La discesa integrale lungo i prati della cresta SW fino alla larga sella alla base della cresta, è sconsigliata, a causa della ripidezza del tratto intermedio.
In merito alla denominazione di Cima dei Lupi sud e nord, vedi relazione Cima dei Lupi.
Immagine ripresa alle due baite della Corna (q. 1785 m) | La Cima dei Lupi, dalla vetta della Cima di Val Lunga | La Cima di Val Lunga, dalla vetta della Cima dei Lupi S |
![]() ![]() |
||