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Monte Gleno |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: Pianezza (Vilminore di Scalve) (q.1260) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1620 m - Totale: 3240 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate |
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Il Monte Gleno è al confine tra la Val Seriana e la Val di Scalve, e può essere salito da entrambi i versanti. Una lunga cresta lo collega anche al famoso Pizzo Tre Confini.
Da Bergamo, attraversiamo il Passo della Presolana e raggiungiamo Vilminore di Scalve, da dove saliamo alla frazione Pianezza, ove troviamo i parcheggi nei pressi della chiesa e della fontana. Da qui, imbocchiamo il sentiero 411 per la Diga del Gleno che in circa un´oretta ci conduce alla stessa. Qui il sentiero è sempre ben segnato. Oltrepassiamo la piccola diga guadagnando il lato opposto della valle, ove si incrocia il sentiero proveniente da Bueggio.
Riprendiamo a salire tra tratti in falso piano, o in leggera pendenza, attraversando, di fatto, tutta la vallata e toccando dapprima la Baita bassa del Gleno (1558 m) e poi la Baita di Mezzo (1.818 m.), ed, infine, la Baita alta del Gleno (2088 m). Saliamo piegando gradualmente verso destra e poi verso sinistra, raggiungendo un grande ometto segnaletico ove sono posti dei cartelli indicatori, che ci indicano alla nostra sx il passo Bondione, mentre alla nostra dx il Passo del Belviso. Noi seguiamo quest´ultima indicazione, continuando la salita per poi abbandonare tale sentiero, per dirigerci a sx, quando lo stesso inizia ad entrare deciso nella valletta che scende dal passo di Belviso, e quando vediamo alla base del ghiaione erboso su un grande masso l’ indicazione per la traccia di salita al Gleno, appunto alla nostra sx (dopo l'ometto grande si prende la salita e poi si trova un altro cartello per Rifugio Curò. C'è da seguire quel percorso per un breve tratto e poi si trova un masso grande con la scritta "salita al gleno" si trova sulla destra e si prende la salita a destra del ghiaione). Qui ci ritroviamo alla base del ghiaione che iniziamo a risalire molto faticosamente, seguendo gli ometti e i radi bolli. La salita è piuttosto faticosa, poiché a sfasciumi e ghiaia scivolosa. Dopo tale salita, aiutandosi in alcuni punti anche con lei mani come appoggio, giungiamo al colletto di collegamento tra il Glenino (2852 m), a dx, e la cima vera e propria alla nostra sx (2882 m). Proseguiamo quindi per l´ultimo tratto in cresta, un pò esposto e con roccette affilate, utilizzando le mani come equilibrio, sino alla croce di vetta.
Come per la salita.
Escursione lunga e faticosa, circa 21 km totali. Non vi sono particolari difficoltà tecniche, anche se la cresta finale è da affrontare con la giusta prudenza e attenzione. In particolare, quest´ultimo passaggio (dopo la risalita del ghiaione) è esposto a nord, quindi, in estate non ci sono problemi, ma nelle stagioni intermedie potreste trovare o residui di neve e ghiaccio oppure, come successo a noi, le prime brine ghiacciate, che rendono la rocce usate per gli appigli ed il passaggio finale scivoloso. Quindi massima attenzione in questo caso. Consiglio sicuramente il periodo estivo per questo motivo (fino a settembre).
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