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All’inizio del canalone che conduce alla Bocchetta di Acquanera |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Strada per Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2020 m) Versante di salita: WSW Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: da luglio a settembre |
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Regolare piramide di rocce ed erba sulla catena montuosa che dal Pizzo Scalino si stacca in direzione SW e che divide la Valmalenco dalla Valle Painale. Le due creste principali della montagna, la ENE e la WSW, delimitano altrettanti versanti, quello meridionale è erboso con salti di rocce, mentre quello settentrionale presenta una larga e tetra parete in prevalenza rocciosa. È la cima più elevata di questa dorsale, offre quindi un bellissimo panorama sul Gruppo del Pizzo Painale, su quello del Disgrazia e del Bernina, unico quello sul versante occidentale del Pizzo Scalino. La salita proposta si svolge lungo la cresta WSW che non presenta particolari difficoltà, tuttavia bisogna prestare attenzione prima della Bocchetta di Acquanera per la presenza di una cengia un po’ esposta. Nel complesso l’ascesa può essere valutata di difficoltà EE/EE+. Per coloro che intendessero effettuare la traversata della montagna la discesa avviene dalla cresta ENE che è un po’ più impegnativa (F, II-), vedi relazione e immagini di: Monte Acquanera – Cresta ENE.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi sale con numerosi tornanti e sempre asfaltata fino alla località di Campo Moro. Circa 1.5 km prima di raggiungere questa località, la strada compie l’ultimo tornante, che è sinistrorso. Da questa curva si prosegue per circa 500 metri e si affronta una prima galleria e subito dopo, una seconda. Dopo circa 100 metri la strada presenta un notevole slargo sulla sinistra e prosegue diritta, mentre sulla destra c’è un bivio con una curva a gomito, segnalato da un cartello di notevoli dimensioni e, poco a destra, da dei normali cartelli segnaletici che riportano: Alpe Campascio di Caspoggio h 0.25 (la nostra prima meta), Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 1.00 e Passo degli Ometti h 2.30. Si svolta quindi a destra, la strada è ancora asfaltata e poco più avanti, dopo alcuni tornanti, si arriva ad un cartello di divieto di transito, a circa (q. 2020 m). Si parcheggia in uno slargo presente sulla sinistra.
Dal parcheggio si imbocca la stradina con il fondo in parte cementato e in parte sterrato, che sale con alcuni stretti tornanti e in breve si raggiunge il piano pascolivo dell’Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2087 m). Circa 100 metri prima di arrivare alle case di questo alpeggio, sulla destra si stacca un sentiero segnalato da un cartello che riporta le indicazioni per: Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 0.30 e Passo degli Ometti h 2.10. Si percorre questo sentiero, sempre ben segnalato ed evidente, che inizialmente traversa parallelo alla sterrata, poi, giunto sotto le case dell’alpe, svolta decisamente a destra (SE). Si risalgono ora con moderata pendenza larghi pascoli, tra macchie di larici e gobbe rocciose, in un bel ambiente alpino, mentre all’orizzonte appare l’inconfondibile piramide del Pizzo Scalino.
Si prosegue per un buon tratto, seguendo sempre l’evidente sentiero segnalato, fino a quando ci si immette su di una stradina sterrata. Anche a questo bivio sono presenti dei cartelli, che indicano di imboccare verso destra la stradina e 400 metri più avanti si arriva alla bellissima piana dell’Alpe Prabello, dove c’è il Rifugio Cristina (q. 2230 m) e il piccolo Santuario della Madonna della Pace. Presso questa chiesetta si imbocca il sentiero segnalato da un cartello che riporta: A. Acquanera h 0,30. Poco più avanti c’è un bivio, dove si prende a sinistra. Il sentiero, sempre in leggera discesa e ben segnalato, si svolge inizialmente su pascolo, poi su massi, cespugli e con radi larici, in un bellissimo ambiente alpino e ci permette di raggiungere l’altrettanto stupenda piana dell’Alpe Acquanera (q. 2116 m). Da qui (vedi 1a immagine di dettaglio) si traversa da sinistra verso destro, su labile traccia e si va a risalire, in direzione S, un pendio cespuglioso e con radi larici che sovrasta di un centinaio di metri l’alpe.
Inizialmente la traccia è labile e i segnali sono rarissimi, ma poi lungo il pendio la traccia diventa ben marcata e i segnali numerosi. Si arriva in questo modo al termine del pendio cespuglioso e all’inizio di un largo canalone trasversale (vedi immagine principale). I segnali proseguono ora sulla sinistra, poi risalgono a mezzacosta e più avanti si portano sulla larga cresta della dorsale che delimita ad E il canalone. Nella parte superiore si traversa a destra su detriti e quindi si risalgono facili canaletti, seguendo sempre i segnali, fino a giungere sotto le rocce del valico, all’apparenza non facili da superare. Una cengia da destra verso sinistra, in alcuni punti esposta, conduce infine alla Bocchetta di Acquanera (q. 2709 m). Se c’è anche solo un pò di neve e terreno ghiacciato, questo tratto è abbastanza delicato e richiede attenzione e l’uso dei ramponi. Da questo valico si appoggia facilmente sui prati e sui detriti a destra del filo della cresta WSW e in breve si arriva sulla vetta.
Si offrono 2 possibilità:
1°) Come per la salita.
2°) Per la cresta ENE, il Passo degli Ometti (q. 2766 m), e ritorno all’Alpe Prabello (q. 2225 m), dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio.
Dalla vetta si scende la torretta sommitale alta una quindicina di metri, per il ripido (II-) ma ben appigliato filo di cresta ENE. Da valutare in loco la possibilità di aggirare questo salto da N, sotto la croce. Ad ogni modo, sceso il risalto, dopo pochi metri quasi orizzontali, si scende a sinistra (N) un gradino alto 2 metri e poi si segue una facile cengia, anche qui per pochi metri. Quindi si scavalca la cresta a destra e, appoggiando ora sempre a destra del filo, talvolta su prati un po’ ripidi, si scende fino a raggiungere il punto più depresso tra il Pizzo Scalino e il Monte Acquanera, a circa (q. 2700 m).
Da qui si risale la cresta aggirando sempre a destra le difficoltà e si arriva al ben segnalato Passo degli Ometti (q. 2766 m). Da questo valico, seguendo sempre i segnali, si divalla sulla sinistra, inizialmente su detriti e blocchi di ganda, poi su di un pendio di erba e sassi, quindi di nuovo su detriti, fino a raggiunge un ampio pascolo pianeggiante, fiancheggiato ad W da un largo dosso di ganda. Volgendo gradualmente verso sinistra si arriva al bivio in prossimità dell’Alpe Prabello, dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio.
Sulla carta della Globalmap, la stradina che conduce all’Alpe Campascio di Caspoggio e i vari sentieri, sono molto ben riportati, non è però indicata la Bocchetta di Acquanera e la traccia segnalata che dall’Alpe Acquanera sale a tale bocchetta.
L’itinerario dall’Alpe Acquanera | Sulla parte sommitale della facile cresta WSW | Panorama di vetta, al centro il paese di Chiesa in Valmalenco, in alto il M. Disgrazia |
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