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La Cima Val Fontana, dalla cresta SE del Pizzo Scalino |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Strada per Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2020 m) Versante di salita: N - W Dislivello di salita: 1202 m - Totale: 2404 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: agosto e settembre |
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La Cima Val Fontana, da non confondere con la Cima Fontana attigua al Pizzo Varuna, è un’imponente e larga bastionata rocciosa che delimita a S il Ghiacciaio del Pizzo Scalino. Dopo che il papa Giovanni Paolo II ci ha lasciati, è stata rinominata con il suo nome. Senza però nulla togliere alla memoria del Santo Padre, sono diverse le cime che ora riportano il suo nome, il che potrebbe indurre in confusione. La identifichiamo pertanto con il vecchio toponimo, anche perché è quello che appare sulle carte. Va tuttavia precisato che su alcune di queste carte, tra le quali quella dell’IGM e della CNS, è riportato erroneamente il nominativo di Cima Fontana.
A sud la montagna presenta un’alta parete rocciosa, ma non esistono relazioni di salita, probabilmente per la non buona qualità della roccia. La via normale si svolge invece dal Ghiacciaio del Pizzo Scalino e per il fianco S della cresta W. L’itinerario non presenta particolari difficoltà, l’importante è che la cresta non sia innevata. Il ghiacciaio richiede comunque attenzione in quanto è crepacciato e ripido nella parte finale. La vetta può essere comunque raggiunta anche senza dover risalire alcun ghiacciaio, dalla Val Fontana o dalla Val Painale, aggirando poi a S la Spalla SE del Pizzo Scalino, giungendo in questo modo all’intaglio (q. 3178 m).
Bellissimo il panorama di vetta, che tra l’altro offre un’insolita veduta sullo Scalino.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi sale con numerosi tornanti e sempre asfaltata fino alla località di Campo Moro. Circa 1.5 km prima di raggiungere questa località, la strada compie l’ultimo tornante, che è sinistrorso. Da questa curva si prosegue per circa 500 metri e si affronta una prima galleria e subito dopo, una seconda. Dopo circa 100 metri la strada presenta un notevole slargo sulla sinistra e prosegue diritta, mentre sulla destra c’è un bivio con una curva a gomito, segnalato da un cartello di notevoli dimensioni e, poco a destra, da dei normali cartelli segnaletici che riportano: Alpe Campascio di Caspoggio h 0.25 (la nostra prima meta), Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 1.00 e Passo degli Ometti h 2.30. Si svolta quindi a destra, la strada è ancora asfaltata e poco più avanti, dopo alcuni tornanti, si arriva ad un cartello di divieto di transito, a circa (q. 2020 m). Si parcheggia qui, in uno slargo presente sulla sinistra.
Dal parcheggio si imbocca la stradina con il fondo in parte cementato e in parte sterrato, che sale con alcuni stretti tornanti e in breve si raggiunge il piano pascolivo dell’Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2087 m). Circa 100 metri prima di arrivare alle case di questo alpeggio, sulla destra si stacca un sentiero segnalato da un cartello che riporta le indicazioni per: Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 0.30 e Passo degli Ometti h 2.10. Si percorre questo sentiero, sempre ben segnalato ed evidente, che inizialmente traversa parallelo alla sterrata, poi, giunto sotto le case dell’alpe, svolta decisamente a destra (SE). Si risalgono ora con moderata pendenza larghi pascoli, tra macchie di larici e gobbe rocciose, in un bel ambiente alpino, mentre all’orizzonte appare l’inconfondibile piramide del Pizzo Scalino.
Si prosegue per un buon tratto, seguendo sempre l’evidente sentiero segnalato, fino a quando ci si immette su di una stradina sterrata. Anche a questo bivio sono presenti dei cartelli, che indicano di imboccare verso destra la stradina e 400 metri più avanti si arriva alla bellissima piana dell’Alpe Prabello, dove c’è il Rifugio Cristina (q. 2230 m, vedi prima immagine di dettaglio della relazione: Pizzo Scalino traversata). Il sentiero prosegue ad E del rifugio e dopo una cinquantina di metri, in prossimità di un ponticello sul torrente, c’è un bivio, anche questo ben segnalato. Si tralasciano le indicazioni sulla destra che conducono al Passo degli Ometti e si prosegue verso E, il cartello riporta: Passo di Campagneda e Pizzo Scalino EEA. Seguendo i segnali lungo i pianori del pascolo più avanti si arriva ad un altro bivio segnalato.
Si prende ora a destra (E), per Pizzo Scalino EEA. Poco oltre, una traccia segnalata porta a risalire con numerose svolte l’alto pendio di erba e detriti che conduce sulla cresta morenica, a destra della caratteristica punta rocciosa del Cornetto (q. 2848 m). Da qui si prosegue brevemente sulla destra, poi si traversa a sinistra e si va a risalire un evidente canaletto detritico che permette di superare una larga fascia rocciosa. Sopra tale fascia c’è un pianoro dove si è adagiata la fronte del Ghiacciaio dello Scalino, che a stagione avanzata è completamente di ghiaccio vivo. Adeguatamente equipaggiati si risale il ghiacciaio sulla sinistra, dov’è meno ripido. Si piega poi gradualmente verso destra, prestando attenzione ai diversi crepacci. Nel prosieguo il ghiacciaio diventa ripido e con diverse crepacce trasversali. Superata l’ultima, si sale in obliquo verso sinistra, fino a raggiungere il detritico intaglio (q. 3178 m) che separa la Spalla SE dello Scalino dalla Cima Val Fontana.
Si traversano ora i facili blocchi rocciosi che dividono l’intaglio da una bocchetta alla base della cresta W della montagna. Su traccia segnalata si risale brevemente tale cresta, poi la si aggira sul lato S, inizialmente per una cengia pianeggiante ma leggermente esposta, poi su facili detriti e si arriva in vetta, dove c’è una piccola croce in legno e una cappelletta con una lapide che riporta la scritta Cima Giovanni Paolo II.
Come per la salita, ma è ovviamente consigliabile raggiungere il vicino e più alto Pizzo Scalino, vedi relazione: Pizzo Scalino (traversata).
Nota 1
Sulla carta della Globalmap, la stradina che conduce all’Alpe Campascio di Caspoggio e i vari sentieri, sono ben riportati.
Nota 2
Da notare che l´importante trasfluenza del ghiacciaio che scendeva ad E del Cornetto, è completamente estinta. Permangono solamente zone di ghiaccio morto sotto i detriti.
In salita sul ghiacciaio | La cresta W, che viene aggirata sul detritico lato S | Panorama di vetta sul Pizzo Scalino e sul Gruppo del Bernina |
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