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Il Monte Aga, dal Passo di Cigola |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Ambria (q. 1325 m) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1400 m - Totale: 2800 m Tempo di salita: 4,45 h - Totale: 9,30 h Periodo consigliato: da luglio a inizio ottobre |
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Bella e caratteristica vetta, si presenta come un immenso catino aperto verso NW, dove si svolge la via normale. Ha due cime, la Cima Sud (q. 2720 m) che è la vetta e la Cima Nord (q. 2717 m). La prima si trova interamente in territorio bergamasco, la seconda è sul confine spartiacque. Invero esiste una terza cima, la Est, che dalla vetta appare più alta di un paio di metri. In Valtellina la montagna è meglio conosciuta come Corna d’Ambria, toponimo che potrebbe essere assegnato alla Cima Nord, dato che da questo versante è l’unica visibile. Dal Passo di Cigola l’itinerario per la vetta è abbondantemente segnalato con bolli e frecce e non è mai particolarmente esposto, nel complesso la difficoltà dell’ascesa da Ambria può essere valutata in EE/EE+. Mentre la traversata alla Cima Nord per la cresta di collegamento è abbastanza impegnativa e consigliata solo ad alpinisti provetti, muniti di corda e del materiale necessario, le guide la valutano di difficoltà PD+/AD-. Stessa difficoltà che presenta la cresta NW che dal Passo di Cigola sale direttamente alla Cima Nord.
Riguardo il periodo consigliato per l’ascesa, è meglio affrontarla ad estate inoltrata, quando il versante NW della montagna e il canale che adduce al Passo di Cigola, sono sgombri di neve, quindi i segnali sono ben evidenti e non sono necessari piccozza e ramponi.
È una bellissima escursione quella che ci porta in vetta all’Aga dalla Valle d’Ambria, nella parte inferiore il percorso non è sempre segnalato, ma è comunque evidente. Incantevoli sono i vasti pascoli sopra le baite di Cigola, da dove si possono ammirare le grandiose pareti rocciose della Cima Nord del Monte Aga, del Pizzo del Diavolo di Tenda, del Pizzo dell’Omo e degli slanciati Torrione e Pizzo del Salto.
Stupendo panorama circolare di vetta.
Provenendo da Morbegno, al termine della tangenziale di Sondrio si prende la strada per Piateda e poi si sale a Piateda Alta, Pam, Previsdomini, Vedello. Poco più avanti di quest’ultima località c’è un bivio. Si prende a destra per Ambria. Dal bivio la strada è in buona parte sterrata ma percorribile anche da un normale veicolo. Per potervi accedere con l’auto è necessario acquistare l´autorizzazione presso il municipio di Piateda, difficile però trovarlo aperto il mattino presto. Si parcheggia in un ampio spiazzo che precede di pochi metri l’abitato di Ambria.
Nella piazzetta della chiesa di Ambria c’è un cartello che indica, verso sinistra, la direzione per Valle di Ambria, ex centrale Zappello, Baite Cigola e Passo di Cigola (segnavia 253), ci si incammina in questa direzione. Al termine delle case di questo stupendo borgo si attraversa il torrente sopra un ponticello e si sale per un buon tratto sulla destra orografica. In prossimità della ex centrale si riattraversa il torrente e da qui in poi per l’intero tragitto si rimane sulla sinistra orografica. Il sentiero sale con moderata pendenza fino a superare il primo gradone della valle. Si arriva poi, con una brevissima discesa, alla pozza dell’ex Lago di Zappello. Fin qui i segnali sono rari ma il sentiero è ben marcato. La valle diventa ora un pascolo completamente pianeggiante, per un lungo tratto. Dopo aver percorso la piana valliva su tracce evidenti, si imbocca, sulla destra, una pista in leggera ascesa e più avanti si arriva alle Baite Dossello (q. 1593 m). Si prosegue ora lungo il pascolo su traccia segnalata e dopo circa 300 metri da questo alpeggio, si arriva ad un bivio, non segnalato ma sufficientemente visibile.
Qui ci si trova in un tratto di pascolo largo e pianeggiante (vedi 1a immagine di dettaglio), si abbandona la traccia principale sulla sinistra che condurrebbe alla testata della valle (si potrebbe salire anche da qui ma il percorso è più lungo di una mezzoretta, vedi relazione Cima Brandà) e si imbocca invece la traccia che si stacca sulla destra. Dopo un tratto pianeggiante si svolta gradualmente a destra e poco più avanti la traccia diventa un evidente sentiero, non segnalato e invaso dall’erba alta (utile le ghette in caso di bagnato), comunque ben evidente, che risale con diverse svolte il ripido pendio cespuglioso. Esso compie poi un lungo traverso in falsopiano a sinistra e si arriva su di un poggio, in aperto pascolo, 50 metri sotto le Baite di Cigola e più precisamente sotto il Bivacco Cigola (q. 1874 m), utilizzato in estate dai pastori. Una lapide sulla facciata posata nel 2017 riporta testualmente “Rifugio Gianmario Lucini, poeta, sindacalista, editore, costruttore di pace”.
Dietro il rifugio, in prossimità del torrente, c’è un bivio segnalato da bandierine, si prende a destra. La traccia compie poi diverse svolte su di un largo pendio erboso, quindi inizia un traverso a sinistra (S) nel lungo pianoro sopra il gradone che si trova alle spalle delle Baite di Cigola. Si prosegue nel pascolo fino a quando i segnali traversano, verso sinistra, un piccolo torrente. Da qui (vedi 2a immagine di dettaglio) si va a risalire un pendio con bassi cespugli e si arriva ad un secondo pianoro. I segnali proseguono sulla destra e più in alto si trova un cartello giallo che indica di svoltare a sinistra per il Passo di Cigola. Bisogna ora traversare un largo e ripido cono detritico, senza segnali a causa dei sassi mobili, puntando ad un evidente passaggio che permette di superare le rocce che si trovano alla base del canalone superiore, che a sua volta adduce al valico sopra citato. Giunti in prossimità di questo passaggio, che in effetti è una larga cengia erbosa, i segnali riappaiono ben evidenti e ci accompagneranno fino in vetta al Monte Aga.
Dopo aver attraversato questa cengia, si risale il canale, inizialmente su detriti, poi su facili rocce, infine su sentierino e si arriva al Passo di Cigola (q. 2486 m), zona ricca di stambecchi. Da questo valico, da dove si ha una spettacolare visione del Monte Aga, ci si abbassa 10 metri sul versante bergamasco e poi si imbocca, a sinistra, la traccia ben segnalata che risale il versante NW della nostra montagna. Nel prosieguo si traversano a destra alcune rocce, su elementari cenge, poi si prosegue su detriti, fin sotto la Cima Est. Infine i segnali portano ad un facile traverso ascendente verso destra, fino ad arrivare sulla cresta sommitale, a 40 metri dalla vetta. Seguendone il facile filo, oppure aggirandolo a sinistra sul sentierino mai esposto del versante meridionale, si arriva alla madonnina di vetta. Anche la Cima Est, più alta di un paio di metri, è facilmente raggiungibile, appoggiando sul versante S della cresta.
Come per la salita.
Il bivio dove si stacca sulla destra il sentiero per le Baite di Cigola | Il punto in cui si attraversa il piccolo torrente, sopra le Baite di Cigola | Panorama di vetta, verso E |
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