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Monte Azzaredo - 2254 m


Relazione della salita - Cima n° 3168


Via Normale Monte Azzaredo

Il Monte Azzaredo da NE dal sentiero della GVO
Regione: Lombardia (SondrioItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie

Provincia: Sondrio

Punto di partenza: Barbera (q. 1282 m)

Versante di salita: N

Dislivello di salita: 972 m - Totale: 1944 m

Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,30 h

Periodo consigliato: da luglio a metà ottobre

Valle: Val Tartano - Altre cime della Val Tartano
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Difficoltà:   EE (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 105 – Lecco Valle Brembana 1:50000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 29/08/2018
Data pubblicazione: 05/09/2018
N° di visualizzazioni: 3691
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Introduzione:

Cima senza forme spiccate ma che rappresenta un importante punto orografico sulla catena principale delle Orobie, dalla quale si stacca, verso N, la dorsale che divide la Valle di Lemma ad E dalla Val Budria ad W.
Va precisato che le carte attuali riportano delle inesattezze e anche delle omissioni riguardo l’ubicazione delle cime e dei passi alle testate di queste due valli. La bella guida alpinistica Alpi Orobie Over 2000 ha definitivamente posto termine alle imprecisioni, nominando per l’appunto Monte Azzaredo (q. 2254 m) la cima posizionata sulla catena principale spartiacque, che sulle carte attuali è invece nominata Monte Tartano (q. 2290 m). Alla base della sua cresta N, che sale poi a formare il Foppone (q. 2303 m), si trova il Passo dei Laghi (q. 2202 m), valico non nominato sulle carte, che mette in comunicazione l’alta Valle di Lemma con l’alta Val Budria. Il vero Monte Tartano si trova sempre sulla catena principale spartiacque, ma circa 300 metri a SW del Pizzo del Vento, esattamente a metà strada tra il Monte Azzaredo ad E e il Monte Azzarini ad W. Il Pizzo del Vento è invece posizionato correttamente, un poco a N della catena spartiacque.
Quello proposto è un bellissimo itinerario ad anello che permette, volendo, di concatenare il Monte Azzaredo per la sua cresta N (di difficoltà EE-), il Pizzo del Vento per la cresta S (difficoltà: EE) ed infine il Monte Tartano per la sua cresta SE (difficoltà: EE+). Punto di partenza e di arrivo è la località Barbera, l’ascesa avviene dalla Valle di Lemma e la discesa dalla Val Budria, ma il percorso può benissimo essere affrontato al contrario (dislivello complessivo in salita 1100 m, ore per l´intera traversata 9,30).
Le relazioni e le immagini di: Pizzo del Vento – dalla Val Tartano e Monte Tartano – Cresta SE, possono fornire utili indicazioni.


Accesso:

Provenendo da Morbegno, si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull’Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Cento metri dopo la chiesa del paese, al termine delle ultime case, c’è un bivio non segnalato. Si prende la strada sulla destra che scende con alcuni tornanti in Val Corta. Essa si addentra poi sterrata lungo la valle per circa 1.5 km. Giunti in località Barbera, sulla sinistra si potrà notare un ponte sul torrente e vari cartelli indicatori, si prosegue per una trentina di metri, fino ad uno spiazzo dove si può parcheggiare.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si retrocede sulla sterrata e si attraversa il ponte, il cartello indica Val di Lemma, Giardino Botanico Orobie, Cima di Lemma e Passo di Lemma. Si risale quindi la Valle di Lemma a sinistra (salendo) del torrente, su di una bella mulattiera (segnavia 116). Il percorso si mantiene inizialmente in prossimità della riva, poi sale sulla sinistra ed infine si avvicina di nuovo al torrente. Quest’ultimo tratto è particolarmente suggestivo e si svolge sul margine di una forra scavata dal torrente impetuoso che forma diverse cascatelle. Poco dopo la mulattiera si immette in una stradina sterrata e si prosegue su di essa, lungo la valle, sempre a sinistra del torrente.
Successivamente si tralascia a destra il cartello che indica il giardino botanico (meritevole comunque di essere visitato) e si segue la sterrata. Si raggiungono poi le due baite della Casera Sona Bassa (q. 1532 m), dove termina la stradina. Percorrendo ora il sentiero con segnavia GVO (Gran Via delle Orobie), lungo il pascolo si arriva alla Casera Lemma Bassa (q. 1694 m). Nel prosieguo, sempre a sinistra del torrente, si oltrepassa una baita isolata e si continua lungo il sentiero che si approssima alla testata della valle. Poi inizia un traverso a destra, oltre le varie ramificazioni del torrente e si raggiunge all’Alpe Lemma Alta (q. 1973 m). Da qui, in direzione W, si seguono le indicazioni dei cartelli per Passo di Pedena e Casera Sona di Sopra.
Il sentiero, sempre segnalato da bandierine, aggira a N il Pizzo del Vallone e giunge nel punto in cui è stata ripresa l’immagine principale di questa relazione. Da qui il percorso diventa ben evidente. Si tralascia la Casera di Sona di Sopra (q. 1904 m) che si trova più in basso sulla destra e, seguendo i segnali nel pascolo sassoso, si prosegue verso il Passo dei Laghi (q. 2202 m), alla base della cresta N della nostra montagna. Raggiunto senza difficoltà questo valico, si aggira ad W il primo tratto di cresta roccioso e poi si segue l’elementare dorsale di erba e rocce affioranti, fino in vetta.


Discesa:

Si offrono 2 possibilità:
1°) Come per la salita
2°) Concatenando il Pizzo del Vento e il Monte Tartano e poi scendendo dalla Val Budria. Oppure scendendo direttamente dalla Val Budria senza il concatenamento delle altre 2 cime.
Dalla vetta si ridiscende la cresta N ma, ben prima di raggiungere il Passo dei Laghi (se si scendesse a questo valico si perderebbe inutilmente dislivello), si traversa a sinistra e in piano, l’intero versante detritico NW del Monte Azzaredo. Qui non ci sono segnali ma il percorso è elementare ed evidente. Poi, per aperto pascolo si punta alla sella alla base della cresta S del Pizzo del Vento. Poco prima di raggiungere tale sella si incontrano dei segnali, abbiamo ora 2 possibilità:
a) se si vuole tornare a valle senza affrontare il concatenamento delle altre cime, si seguono i segnali in discesa, alla base del versante E del Pizzo del Vento, per un centinaio di metri, fino ad un pianoro acquitrinoso. Qui bisogna prestare attenzione ai segnali, si tralasciano quelli che scendono sulla destra e si seguono, a sinistra, quelli che, con una breve salita iniziale, aggirano il versante N del Pizzo del Vento. La traccia diventa poi un bel sentiero che traversa, in discesa, l’intero versante sotto la parete N del Monte Tartano. Giunti in prossimità dell’Alpe Saroden (q. 1976 m), la traccia si perde nel pascolo, ma ci sono i segnali ad indicare il percorso. Senza raggiungere le baite di questo alpeggio, si prosegue la discesa un po’ sulla destra (rari segnali), fino ad imboccare la larga mulattiera che, con diverse svolte, scende in Val Budria. Raggiunto il fondovalle, si prosegue lungo il sentiero che si mantiene a sinistra del torrente e più avanti si raggiunge una baita isolata e poi la Casera Val Budria (q. 1492 m). Poco dopo si arriva all’Alpe Pala che, contrariamente a quanto indicato sulle carte, si trova sempre a sinistra del torrente. A quest’ultimo alpeggio vi giunge una stradina sterrata, si attraversa quindi il torrente sopra un ponte e si segue la sterrata in discesa, ora a destra del torrente, fino a raggiungere le poche case di Barbera. Qui si riattraversa di nuovo il torrente sopra un ponte e dopo un centinaio di metri si arriva proprio al parcheggio dove si è lasciata l’auto.
b) Se invece si decide di proseguire nel concatenamento, si sale alla vicina sella dove inizia la breve (circa 40 metri di dislivello) cresta S del Pizzo del Vento. Si risale quindi tale cresta lungo il filo che diventa subito un po’ stretto, roccioso nella prima parte, erboso nella seconda, comunque facile, fino a raggiungere la vetta. Ridiscesi alla base della cresta, con percorso evidente, si affronta la salita al Monte Tartano. Si traversa in piano e a mezzacosta il fianco N della cresta principale spartiacque, su detriti e senza difficoltà. Poi, su ripido pendio cespuglioso si sale fino a raggiungere una sella erbosa sulla cresta precitata. Ci si trova ora alla base dell’impennata finale della cresta SE del Monte Tartano, che diventa subito ripida e un po’ esposta. Seguendo sempre il filo in prevalenza erboso si arriva sulla stretta vetta. Per la discesa si segue lo stesso itinerario fino alla sella alla base della cresta S del Pizzo del Vento, dove ci si ricollega con l’itinerario precedente.


Note:

Per evitare problemi nell’individuare l’inizio della mulattiera sul ciglio della Val Budria, dato che i segnali nel pascolo sotto l’Alpe Saroden sono scarsi, dalla vetta del Pizzo del Vento e del Monte Tartano è utile memorizzare bene questo tratto di itinerario, che da queste due cime è ben visibile (vedi anche 2° immagine di dettaglio della relazione Monte Tartano – Cresta SE).


© VieNormali.it

Via Normale Monte Azzaredo - Aggiramento ad W del primo tratto di cresta N del M. Azzaredo
Via Normale Monte Azzaredo - Panorama di vetta, verso W
Via Normale Monte Azzaredo - In discesa dalla cresta N
Aggiramento ad W del primo tratto di cresta N del M. Azzaredo Panorama di vetta, verso W In discesa dalla cresta N

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 06/09/2018 dalla redazione di VieNormali.it

  



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