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L’itinerario di salita al Pizzo dei Tre Signori dalla cresta che divide l’alta Val Varro |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Lecco Punto di partenza: Intróbio, località Ponte dei Ladri (q. 1080 m) Versante di salita: NW-N Dislivello di salita: 1474 m - Totale: 2948 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,30 h Periodo consigliato: estate |
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Bella e massiccia vetta rocciosa, molto nota e frequentata. Se osservata da occidente assume un aspetto slanciato e piramidale. È la cima più elevata del settore occidentale delle Orobie, dopo il Monte Legnone, offre quindi un panorama estesissimo in tutte le direzioni. Il toponimo è dovuto al fatto che un tempo su questa vetta s’incontravano i confini dei Grigioni, della Repubblica Veneta e del Ducato di Milano. Attualmente s’incontrano le province di Sondrio, Bergamo e Lecco.
La via proposta si svolge lungo la Val Biandino, il Rifugio Santa Rita, la cresta che divide l’alta Val Varrone dall’alta Val Biandino e il versante N del Pizzo dei Tre Signori. Se il terreno è in buone condizioni l’itinerario è facile (EE), interamente segnalato con cartelli e bandierine di colore bianco-rosso ed inoltre tutti i passaggi maggiormente impegnativi, compresa la placchetta rocciosa che precede la vetta, sono attrezzati con catene o corde metalliche.
Percorrendo la superstrada Lecco-Colico, o viceversa, si esce allo svincolo di Bellàno e si prende la strada per la Valsassina. Si oltrepassano gli abitati di Taceno, Cortenova e Primaluna. Si giunge così al cartello di inizio paese di Intróbio, esattamente cinquanta metri dopo il cartello, sulla sinistra della strada c’è lo stabilimento di formaggi Ciresa. Di fianco allo stabilimento si imbocca la via alla Cascata che riporta anche un cartello per Valbiandino. Dopo cento metri da questo primo incrocio, si svolta a destra, entrando nella via ai Forni. Anche qui si percorrono un centinaio di metri e poi si svolta a sinistra, per la via alle Ville e Valbiandino (tutti i cartelli sono in loco). Si prosegue per alcune centinaia di metri, fino ad un cartello che indica il divieto di transito, ma di norma è concesso salire con l’auto fino al Ponte dei Ladri (q. 1080 m). Proseguiamo quindi lungo la stradina che alterna tratti con il fondo cementato con altri strerrati. Ad ogni modo bisogna prestare attenzione, in quanto il fondo è abbastanza sconnesso. Nel prosieguo si attraversa un primo ponte e si risale ora per un buon tratto la valle sulla destra orografica, fino a raggiungere la nostra prima meta, il Ponte dei Ladri. Si parcheggia negli ampi spiazzi presenti prima del ponte.
Attraversato il ponte si prosegue lungo la stradina che ora risale la valle sulla sinistra orografica. La si segue fedelmente e dopo un’ora di cammino si arriva al Rifugio Bocca di Biandino (q. 1496 m) e al vicino Rifugio Tavecchia (q. 1505 m). Si continua lungo la stradina sterrata al centro della valle, tralasciando quasi subito una deviazione a sinistra che condurrebbe alle Case Biandino. Poco più avanti si arriva al Rifugio Madonna della Neve (q. 1595 m) con annesso santuario. Venti metri dopo il rifugio, si tralascia la stradina sterrata e si imbocca un sentiero che si stacca sulla sinistra, il cui cartello riporta le indicazioni per Rifugio Santa Rita ore 1,00 e Pizzo dei Tre Signori ore 3.15. Il sentiero, ben segnalato, inizialmente compie un traverso ascendente a destra (NE), poi dopo alcune svolte sale ripido e conduce al Rifugio Santa Rita (q. 1989 m), posizionato in un’ampia sella sulla cresta.
Da qui si segue verso E il sentiero sempre ben segnalato che aggira sul versante settentrionale i primi rilievi della cresta che dividono l’alta Val Varrone a N dall’alta Val Biandino a S. Nel prosieguo in alcuni punti i segnali si approssimano al filo, poi aggirano di nuovo la cresta sul versante della Val Varrone. Alcuni passaggi sono attrezzati con catene, ma è meglio assicurarsi della loro tenuta prima di aggrapparsi, dato che alcuni fittoni di sostegno sono un po’ usurati e traballanti. Tuttavia, senza particolari difficoltà si giunge al punto in cui il sentiero si sposta sul versante meridionale, erboso, a S del Pizzo Varrone e in breve si arriva alla Bocchetta di Piazzocco (q. 2249 m), dove c’è un cartello che indica il valico e le varie direttrici.
Qui vi giunge anche il sentiero che sale da N, dalla Val Gerola e da qui in avanti il percorso per la vetta è il medesimo. Si prosegue lungo il sentiero segnalato che aggira sul lato meridionale la cresta spartiacque con la Valtellina e ci si approssima al versante N della Bastionata di Piazzocco, caratterizzato da rugose placche. Si seguono sempre i segnali che risalgono facilmente queste placche aggirando per canaletti le maggiori difficoltà, fino a sbucare sul vasto pianoro che forma la cima della Bastionata sopra citata (q. 2480 m). Da qui i segnali scendono brevemente e conducono alla larga Bocchetta di Foppagrande (q. 2450 m circa). Rimangono ora da affrontare gli ultimi 100 metri del versante N della nostra montagna. Inizialmente si sale tra detriti, poi il percorso si fa più roccioso ma sempre facile. Gli ultimi 20 metri, di ripide placche, sono stati attrezzati con una corda metallica e si arriva all’alta croce sulla vetta.
Si offrono diversi itinerari.
1°) Come per la salita.
2°) Dalla cresta W (via del caminetto), vedi relazione: Pizzo dei Tre Signori – dal Rifugio Madonna della Neve. In questo caso è però consigliabile affrontare la traversata al contrario, cioè salire dalla via del Caminetto che è un po’ più impegnativa e scendere dal versante N e dal Rifugio Santa Rita.
3°) Dal versante N, fino alla Bocchetta di Piazzocco (q. 2249 m) e scendendo poi in alta Val Biandino su tracce di sentiero, ricollegandoci con l’itinerario di salita al Rifugio Madonna della Neve (q. 1595 m).
4°) Dal versante N e dalla Bocchetta di Foppagrande (q. 2450 m circa, non nominata sulle carte, si trova tra il Pizzo dei Tre Signori a S e la Bastionata di Piazzocco a N). Sebbene questo valico sia preso in considerazione dalle guide come possibile via di accesso da W, non si possono fornire indicazioni, dato che questo itinerario non è mai stato percorso da chi scrive. Dall’alto l’accesso alla bocchetta è apparso ripido, roccioso e con tratti innevati sicuramente ghiacciati ad inizio stagione.
Nota 1
Quali ottimi punti di appoggio oltre al Rifugio Santa Rita ci sono, il Rifugio Bocca di Biandino (q. 1496 m), il Rifugio Tavecchia (q. 1505 m) e il Rifugio Madonna della Neve (q. 1595 m).
Nota 2
Le immagini delle relazioni: Pizzo dei Tre Signori – dal Rifugio Madonna della Neve, Bastionata di Piazzocco e Costa del Dente, possono fornire utili indicazioni.
Il Pizzo dei Tre Signori dal Rifugio Santa Rita | Gli ultimi 100 m di dislivello del versante N | Panorama di vetta verso NW e parte dell’itinerario di salita |
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