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La Via Bianchini a Rocca Pendice |
Regione: Veneto (Padova)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Monti Lessini Provincia: Padova Punto di partenza: Teolo Versante di salita: E Dislivello di salita: 150 m - Totale: 300 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 4,00 h Periodo consigliato: tutto l´anno ma molto fango in inverno |
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Il Rocca Pendice è la più famosa palestra dei Colli Euganei nel padovano ed una delle più importanti del Veneto insieme a Lumignano e Schievenin. A differenza delle ultime due però il Monte Rocca Pendice offre anche alcuni itinerari classici a più tiri, attrezzati a fittoni resinati più o meno distanziati che hanno rappresentato una palestra per generazioni e generazioni di alpinisti: la prima via di Rocca Pendice è stata infatti aperta nel 1909 dai coniugi Carugati, Antonio Berti (il cantore delle crode) e Mariano Rossi, lungo un itinerario oggi quasi dimenticato. La Via Bianchini è un itinerario diretto che in parte ricalca la Carugati ma che presenta difficoltà ed esposizione maggiore, aperta nel 1940 da Antonio Bettella, medaglia d´oro al valore atletico nel 1943, e A. Bianchini, autore di altre belle vie sui colli Euganei. La via è chiodata mista tra fix e resinati sia nei tiri che alle soste.
l punto di partenza è il paese di Teolo che è raggiungibile dalla A13 uscendo a Terme Euganee e poi proseguendo e superando Torreglia e Castelnuovo che dalla A31 uscendo ad Agugliaro e svoltando a sinistra all´incrocio di Vo. Dal centro del paese salire al cimitero dove si può parcheggiare (o nelle vicinanze). Dal parcheggio imboccare la strada sterrata sovente melmosa che si addentra nel bosco fino ad un bivio. Imboccare il sentiero che scende e raggiungere un masso con fix (la Palestrina). Proseguire per la traccia bassa a sinistra fino a giungere al cospetto della parete est, raggiungerla ed attaccare al centro (bollo rosso sbiadito) su un esile cengia, individuando i resinati che piegano verso sinistra al pilastro strapiombante che occupa il centro della parete (15 min).
Per lunghezze di corda:
L1 - Salire in verticale lungo la placca puntanto ai soffitti gocciolanti che fasciano la base del pilastro e oltrepassarli per un diedrino sulla destra. Continuare poi per facile rampa a gradoni fino ad un terrazzo sul filo del pilastro (30 m; IV e V).
L2 - Salire lungo il filo del pilastro, vincere una placca verticale (V), poi per roccia più facile raggiungerne una seconda che si supera da sinistra a destra (V+ o A0) e guadagnare un terrazzo sotto una rampa con grandi blocchi (35 m; V e passo di V+ o A0).
L3 - Seguire la rampa verso destra superando grandi massi con arrampicata atletica e pervenire ad un pulpito sotto il pilastro finale, molto verticale (30 m; IV+, tiro comune alla classica Carugati).
L4 - Ci sono varie possibilità: la prima sarebbe di continuare per la fessura che incide il pilastro, atletica e non difficile ma ormai invasa da rovi particolarmente tenaci (40 m; V); la seconda e di obliquare a sinistra seguendo le placche appoggiate della Carugati, purtroppo sporche di terra e muschio (40 m; IV); la terza e più seguita è di attraversare brevemente a destra al diedro di uscita della Direttissima attrezzato a resinati: vincere un primo blocco per la fessura a sinistra e poi scalare la difficile strombatura sovrastante (V+ atletico). Proseguire per la fessura un po´ più facile e raggiungere un terrazzino (30 m; V+).
L5 - Per facili rocce appoggiate raggiungere la terrazza del castello, in vetta al Pendice (20 m; III).
Attraversare tutto il terrazzo davanti al castello seguendo le tracce di sentiero, passare in un varco del muro, scendere una scaletta e per un tratto di rocce attrezzate, sempre lungo la cresta, raggiungere un intaglio. Per ripido sentiero passare sotto la falesia delle "Numerate" e scendere fino al primo bivio dell´avvicinamento, 30 minuti dalla cima.
Via ben chiodata a resinati e con anelli cementati alle soste ma che purtroppo risulta un poco sporca di muschio in alcuni punti; per la ripetizione portare solo i rinvii e qualche cordino per ogni evenienza.
ATTENZIONE: DA MARZO A GIUGNO LA VIA E´ INTERDETTA PER LA PROTEZIONE DEL FALCO PELLEGRINO.
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