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Il Monte Palino ripreso dal dosso con la croce di (q. 2382 m) |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Caspoggio, franzione S. Elisabetta (q. 1182 m) Versante di salita: WNW Dislivello di salita: 1500 m - Totale: 3000 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,15 h Periodo consigliato: estate |
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Vetta a forma di trapezio, in particolare se osservata da N. Si trova sulla catena montuosa che diparte dal Pizzo Scalino e volge verso SW, separando la media Val Malenco ad occidente dalla Valle Painale ad oriente. Domina da SE gli abitati di Chiesa, Caspoggio e Lanzada ed è un ottimo punto panoramico sul Gruppo del Bernina. La via normale proposta si svolge lungo il versante WNW ed è alla portata di ogni buon escursionista. L’unico tratto un poco impegnativo è rappresentato da un ripido canaletto inciso in una placca rocciosa a poche decine di metri dalla vetta, ma è stato attrezzato con una fune metallica e quindi attualmente non presenta particolari difficoltà.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Poco prima di giungere a Chiesa in Valmalenco c’è un incrocio, qui si svolta a destra, seguendo le indicazioni per Caspoggio. Raggiunto questo paese, al primo incrocio si svolta a destra, imboccando la via Ezio Vanoni (venti metri prima dell’incrocio c’è un distributore di benzina) e si prosegue fino alla frazione di S. Elisabetta. Si parcheggia di fianco ad un parco giochi, dove diparte la stradina inizialmente asfaltata e in ripida salita (vietata al transito dei non autorizzati) contrassegnata con cartelli che riportano indicazioni per diverse località, tra le quali S. Antonio, Motta di Caspoggio e Piazzo Cavalli. Acquistando in comune l’autorizzazione per il transito veicolare su questa stradina e disponendo di una 4x4 è possibile salire fin verso (q. 1550 m).
Si imbocca a piedi la stradina asfaltata sopra citata che ben presto presenta il fondo cementato e poi sterrato. Seguendola fedelmente, si oltrepassa l’abitato di S. Antonio e si prosegue a monte, per un lungo tratto, fino a raggiungere un bivio a circa (q. 1550 m), dove si potrebbe giungere anche con una 4x4. A destra dell’incrocio la strada presenta uno slargo e prosegue con un breve tratto pianeggiante, i cartelli riportano le indicazioni per Dagua h 0.40, Torre di Santa Maria h 1.40, Motta di Caspoggio h 0.20. Tralasciando queste indicazioni noi proseguiamo a sinistra, lungo una pista in leggera salita, il cartello riporta le indicazioni per Piazzo Cavalli h 0.20 e Monte Palino. Venti metri più avanti c’è un elettrodotto e una baracca in legno di servizio alle piste da sci.
Proseguiamo quindi lungo questa pista per una ventina di minuti fino ad arrivare alla stazione di Piazzo Cavalli (q. 1719 m). Anche qui i cartelli indicano di salire lungo le piste e riportano le scritte Dosso dei Galli h 1.00 e Monte Palino h 3.00. Continuiamo quindi la monotona e lunga salita lungo le piste, fino a raggiungere i ruderi di un vecchio ski lift. Dietro di esso si stacca un sentiero segnalato che si addentra nel bosco che poi diventa sempre più rado. I segnali talvolta sono rari ma la traccia è sempre ben marcata e si sale lungo dossi cespugliosi, colate di ganda e radi larici. Tralasciamo a destra il bivacco dei cacciatori (q. 2265 m) adagiato in una conca, mentre in alto, sulla sinistra, appare già ben visibile il dosso (q. 2382 m) con un’alta croce eretta dai valligiani in seguito all’alluvione del 1987.
Seguendo il sentiero, ora maggiormente segnalato anche dalla presenza di diversi ometti di pietre, lungo tratti di terreno abbastanza ripido, andiamo a raggiungere la sommità di questo dosso. Volgendo ora lo sguardo verso SE (vedi immagine principale) si potrà notare l’intero percorso che ci condurrà in vetta al Monte Palino. I segnali che ci porteranno sulla groppa del dosso ad E della croce sono quasi del tutto assenti, ma dopo averne raggiunta la sommità riappariranno numerosi e sempre ben evidenti fino in cima. Dal dosso ad E della croce risaliamo quindi a lungo sulla larga distesa di pietre accatastate che rappresentano la dorsale NW della nostra montagna.
Giunti a circa 150 metri dalla vetta la cresta diventa più stretta, ma sempre facile, il sentiero si sposta sul lato meridionale, per un breve tratto, poi ritorna a sinistra del filo. Nel prosieguo si supera un saltello di circa tre metri utilizzando una catena e poi si continua facilmente lungo la cresta, fino alla base del canaletto roccioso finale, alto poco più di una ventina di metri, ripido nella parte superiore, ma interamente attrezzato con una corda metallica. Al suo termine pochi metri di cresta elementare conducono alla croce e poco più avanti alla vetta.
Come per la salita.
Su alcune carte e riportata erroneamente la dicitura Pizzo Palino.
In giallo i 2 tratti attrezzati che precedono la vetta | Nel canaletto attrezzato con una corda metallica | La vetta e a sinistra il Gruppo del Bernina |
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