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Immagine ripresa da SW |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Cima di Piazzi Provincia: Sondrio Punto di partenza: Baite Redasco (q. 1976 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1120 m - Totale: 2240 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: estate, inizio autunno |
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Si trova sulla sinistra orografica della Valle Grosina, sulla stessa catena delle Cime di Redasco. La via normale proposta dal versante e la cresta SW offre un interesse puramente panoramico, dato che non presenta alcuna difficoltà. Solamente lunghe distese di detriti e pietraie da risalire. In presenza di neve è comunque consigliabile avere al seguito piccozza e ramponi, data la ripidezza degli ultimi cento metri.
Percorso completamente sprovvisto di segnaletica.
A Grosio, seguendo le indicazioni, si prende la strada per la Val Grosina e si sale fino a Eita (q.1703 m). Da qui si continua sulla strada asfaltata che scende ad attraversare il torrente Roasco. Dopo il ponte si svolta a destra e si prosegue per un centinaio di metri in prossimità della riva del fiume. Poi la strada compie un paio di tornanti, diventa sterrata e continua con un lungo traverso ascendente in direzione SSE, fino ad un tornante, dove c’è un bivio. Si prende a destra (cartello indicatore in legno). La sterrata prosegue sempre in direzione SSE fino a raggiungere le prime baite di Redasco. Poco più avanti si parcheggia nello spiazzo antistante una piccola chiesetta in pietre, dedicata alle vittime di tutte le guerre.
Aggiornamento accesso, novembre 2024
Dalla superstrada Tirano-Bormio si esce a Grosotto-Grosio. Raggiunto il centro di Grosio, dopo la chiesa che rimane a sinistra della strada, si prosegue lungo il rettilineo per altri 200 m poi si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Fusino. Si percorre la strada asfaltata per circa 9 km e all’entrata di questa località (q. 1203 m) a sinistra c’è una chiesetta in sassi, un ampio parcheggio e il distributore automatico che rilascia il ticket giornaliero al prezzo di € 5,00 (portare le monete contate) per il transito veicolare sulle strade Fusino-Malghera e Fusino-Eita. Il ticket è valido solo per queste due tratte principali, su tutte le altre stradine di queste valli vige il divieto di transito veicolare. È concesso percorrerle gratuitamente con la bici o a piedi.
Dal parcheggio antistante la piccola chiesetta in pietre ci si incammina lungo la stradina sterrata che subito dopo presenta, in prossimità di un tornante, un tratto con il fondo cementato. Si prosegue lungo questa stradina che passa dalle baite superiori di Redasco, compie alcuni tornanti e termina presso una piccola piazzola, all’inizio della Val Quintena. Ora, se si osserva all’orizzonte, in direzione E, si potranno notare due alti ometti di pietre, un po’ distanti tra loro, che segnalano il Passo Quintena. Ci serviranno come punto di riferimento lungo questo primo tratto di salita.
Dalla piazzola dove termina la strada si stacca una labile traccia che sale inizialmente sulla sinistra (salendo) del Rio di Quintena. Ben presto essa si perde nella vegetazione e allora bisogna salire a vista lungo il pascolo, sempre in prossimità del torrente. Un centinaio di metri prima di raggiungere i due ometti di pietre del valico, si inizia a salire a sinistra, lungo i prati e poi dentro un piccolo avvallamento, fino a raggiungere il pianoro dove è stata ripresa la prima immagine di dettaglio.
La fascia rocciosa che ci troviamo davanti, viene aggirata sulla sinistra, risalendo un ripido pendio erboso. Giungiamo in questo modo in un largo pianoro acquitrinoso, dove un tempo esisteva la pozza di (q. 2532 m). Da qui si risale in direzione NE il lungo vallone completamente detritico e dal percorso decisamente monotono, che divide il Dosso dell’Oca dalla Cima Rossa. Al suo termine si raggiunge una specie di sella sulla cresta SW della nostra montagna, a circa (q. 2900 m). Senza alcuna difficoltà si risale l’ampia cresta che conduce, prima alla spalla (q. 2990 m) e poi, su detriti e pietraie un po’ più ripide, alla vetta.
Come per la salita.
Su alcune carte della Kompass la montagna è erroneamente nominata Cima Rosso.
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