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Il Pizzo Ricuca visto dalla (q. 2140 m) e la cresta da percorrere |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca Provincia: Estero Punto di partenza: Pon di Sopra (q. 950 m) Versante di salita: vari Dislivello di salita: 1500 m - Totale: 1500 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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Il Pizzo Ricuca è una bella e selvaggia piramide del Ticino centrale. A nord precipita a picco sulla sottostante Val d’Ambra, mentre a sud i pendii un poco più dolci trovano le proprie radici nella Val d’Iragna. La relazione qui descritta propone la salita dalla rocciosa, e in alcuni tratti un po’ aerea, cresta NE e la discesa dalla larga ed erbosa cresta SW, per compiere un meritatissimo giro ad anello (ovviamente è possibile tornare anche dall’itinerario di salita). L’ascesa al Pizzo Ricuca non presenta particolari difficoltà tecniche, se non qualche punto un po’ esposto nel tratto tra la (q. 2140 m) e la vetta; nonostante ciò, oltre al dislivello da non sottovalutare, bisogna tener conto anche del fatto che la salita si svolge interamente in luoghi poco frequentati, privi di qualsiasi indicazione o segnale: insomma, è necessaria sia una buona capacità di orientamento, sia una buona dose di voglia di avventura!
Da Como per A9, proseguire in direzione S. Gottardo, uscita Bellinzona Nord. Proseguire lungo la cantonale fino a Cresciano, dove si prende la deviazione a sinistra per Lodrino. In paese, prima di attraversare il ponte sul Riale di Lodrino, imboccare, sulla destra, la Via Vetrerie. Sulla sinistra (secondo edificio con la scritta "CORPO POMPIERI LODRINO"), c´è la macchinetta dove si compra il biglietto per raggiungere la località di Pon di Sopra, al 21/05/2017: CHF 10 (accetta monete massimo fino a CHF 2). Ritornati sulla strada principale, continuare verso Iragna. In località Rodaglia, si imbocca, sulla sinistra, la strada agro-silvo-pastorale (divieto di transito per i non autorizzati) per Pon di Sopra e Legri (sulla destra della strada c´è una chiesetta, sulla sinistra un edificio industriale). Ad un certo punto, si incontra un bivio: mantenere la destra (dritti si va a Legri), quindi proseguire sino a Pon di Sopra, dove si parcheggia nello spiazzo al termine della strada (posti auto limitati).
Dal parcheggio, tralasciare il sentiero segnato per la Capanna Alva, quindi imboccare la traccia che si addentra nel bosco Coscèra in direzione del fiume. Il sentiero, molto esposto, prosegue pianeggiante prima e in leggera discesa poi, fino a raggiungere un bivio, dove si segue il tracciato che scende a destra verso il ponte sul Riale d´Iragna (q. 894 m). Oltrepassato anche un secondo ponte in legno, il sentiero inizia a salire deciso, guadagnando quota molto rapidamente. A (q. 1400 m circa), le pendenze si affievoliscono un poco e il sentiero, ora più largo ed evidente, conduce ad una bella radura dove sorge l´Alpe Rogliei (q. 1454 m). Poco dopo l´alpeggio sopracitato, abbandonare il sentiero che prosegue piuttosto pianeggiante, quindi svoltare decisamente a destra, addentrandosi in un bel bosco di conifere. In breve, si raggiunge un fantastico punto panoramico (q. 1670 m circa), attrezzato con tanto di panchina, sulla valle che sale al Gottardo e al Lucomagno. Proseguire lungo la traccia di sentiero (sinistra) che porta ai prati superiori dell´Alpe Pianazzora (quest´ultima non è necessario raggiungerla). Da qui, imboccare la traccia che conduce all´Alpe Matro. Guadagnando lentamente quota, con un traverso verso sinistra, si arriva nei pressi di un grosso omone in sassi (q. 1810 m circa). A questo punto, occorre abbandonare definitivamente il sentiero, per addentrarsi nel soprastante bosco di conifere. Cercando di mantenere una traiettoria piuttosto dritta (direzione nord), con non poca fatica, si raggiunge una conca detritica, dalla quale la vetta è ben visibile. Superando i grossi massi (ogni tanto compare qualche rado ometto e bollo rosso sbiadito), puntare direttamente alla cresta NE e alla (q. 2140 m). Una volta raggiunto questo punto quotato (ometto), rimanendo sempre sul facile, anche se aereo, filo di cresta, si guadagna la vetta del Pizzo Ricuca (q. 2279 m e 4,00 h dalla partenza).
Dalla vetta scendere lungo la ripida, larga ed erbosa cresta SW del Ricuca, fino a raggiungere la Bocchetta della Riva (q. 2179 m). Dal Passo, imboccare l´evidente cengia sulla sinistra che, in breve, conduce all´Alpe Stubiell (q. 1983 m). Dall´alpeggio proseguire lungo il sentiero che porta verso il fondovalle. Ad un certo punto, il tracciato si divide in due (q. 1950 m circa): prestare attenzione quindi al sentiero che scende ripido a sinistra, evitando, pertanto, quello che tende a salire. Con ripidi tornanti ci si porta verso il fondovalle e, dopo aver attraversato il Riale di val Camana, si raggiunge il Rifugio Camana Vecchia (q. 1618 m). Da qui, seguendo il corso del fiume, si prosegue sino alla macchina.
Una volta usciti dal bosco di conifere, nonostante ogni tanto compaia qualche bollo rosso, puntare ugualmente alla rocciosa cresta NE: l´itinerario in cresta è molto più agevole. Salita che riserva grandi soddisfazioni e grandi panorami.
Lungo il sentiero dopo l´Alpe Rogliei | Il grosso ometto alla (q. 1810 m) dove occorre abbandonare il sentiero per l´Alpe Matro | Lungo la cengia che conduce all´Alpe Stubiell |
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