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L’itinerario, ripreso da E |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Strada per Fognini, a circa (q. 1250 m) Versante di salita: ESE Dislivello di salita: 930 m - Totale: 1860 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: da maggio a ottobre |
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Modesta elevazione tra il Monte Piscino a NE e il Monte Pisello a SSW, in Val Tartano. La via normale si svolge lungo la dorsale ESE e non presenta alcuna difficoltà, bisogna solamente prestare un poco di attenzione alla paglia scivolosa presente in un breve tratto ripido e un poco stretto, un centinaio di metri prima della vetta. Tuttavia è un itinerario riservato ad escursionisti esperti, dato che è completamente sprovvisto di segnaletica, tranne un brevissimo tratto alla partenza. Bel panorama di vetta, molto simile a quello del vicino Monte Piscino. Da tener presente che l’eventuale traversata di cresta verso quest’ultima montagna o verso il Monte Pisello, presenta alcuni passaggi esposti.
Provenendo da Morbegno, si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull’Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Cento metri dopo la chiesa del paese, al termine delle ultime case, c’è un bivio non segnalato. Si prende la strada sulla destra che scende con alcuni tornanti in Val Corta. Un centinaio di metri dopo che la strada diventa sterrata, si svolta a destra. C’è un cartello che indica Fognini a h 0,15 e il segnavia 163. Si parcheggia nello spiazzo del tornante sinistrorso che precede le case di questo borgo (posti limitati). Il piccolo parcheggio che si trova poco più avanti, al termine della strada, è privato.
Dal parcheggio ci si incammina lungo la strada e trenta metri prima che questa termini, si prende a destra un sentiero con il segnavia 163, esso conduce nel piccolo borgo di Fognini. Seguendo i segnali tra le case si svolta quasi subito a sinistra e si inizia a risalire lungo i prati, su tracce di sentiero gradinato con piode. Qui bisogna prestare un po’ di attenzione, in particolare se c’è erba alta, per individuare il sentiero che si stacca da quello principale, vediamo come. Dietro le case di Fognini, vedi prima immagine di dettaglio, si potrà notare una prima baita a metà dei prati, ed una seconda più in alto, poco visibile, al limite con il bosco. Bisogna raggiungerle entrambe, la traccia che ci conduce ad esse si stacca sulla sinistra del sentiero segnalato, una ventina di metri prima che quest’ultimo attraversi una valletta rocciosa. La traccia, sempre gradinata con piode, ma ora non più segnalata, passa a sinistra, sia della prima, sia della seconda baita. Superata la seconda, il sentiero incomincia a salire nel bosco con diverse svolte, si oltrepassa una piccola cappella mariana e proseguendo si arriva in un tratto roccioso in cui il sentiero è sorretto da muri a secco e protetto a sinistra da un parapetto in legno.
Procedendo, si arriva ad una piccola radura, a cui fa seguito un breve tratto ancora nel bosco, per poi approdare ai prati dell’Alpe della Paglia di Sotto (q. 1694 m). Questo alpeggio è formato da un primo gruppo di due baite ravvicinate (nell’immagine principale esse rimangono nascoste dietro gli abeti, nel tratto punteggiato di rosso) e da una terza baita, più staccata, in alto, sulla destra (ben visibile nell’immagine principale). Dobbiamo oltrepassare questa baita isolata e seguire il sentiero, con un traverso a destra, per una trentina di metri e quindi abbandonarlo definitivamente, prima che rientri nel bosco. Sulla sinistra (a monte), alla sommità dei prati e ad una distanza di un centinaio di metri, potremo già notare le due baite dell’Alpe della Paglia di Sopra (q. 1834 m). Le raggiungiamo lungo il pascolo, su di una labile traccia, che nella parte superiore diventa un sentiero ben marcato. A monte di queste due baite si potrà poi intravvedere, all’orizzonte, una grande croce, che dovrà essere il nostro prossimo obbiettivo.
Come punto di riferimento iniziale prendiamo un grosso larice, dietro le baite (ben individuabile anche nell’immagine principale). Poi si prosegue un poco sulla sinistra e si va a raggiunge un muretto di sassi, che delimita sulla sinistra un burrone. Proseguiamo un poco a destra di questo muretto, tra radi larici, fino a dover superare un pendio un poco ripido con delle rocce affioranti nella parte superiore. Lo si supera facilmente senza percorso obbligato e poco sopra si arriva al pianoro dove è posta l’alta croce in legno, eretta dalla famiglia Gusmeroli. Si prosegue per un breve tratto sulla destra e poi si sale sempre lungo la dorsale, che incomincia a delinearsi maggiormente e a restringersi un poco. Poco più in alto, come già citato nell’introduzione, bisogna superare un breve tratto ripido e un po’ stretto, ma senza particolari difficoltà. La cresta ritorna poi di nuovo ad essere sufficientemente larga ed agevole, fino in cima.
Come per la salita.
Immagine ripresa dietro le case di Fognini | Un breve tratto un po’ ripido della cresta ESE | Panorama di vetta, verso NE |
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