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Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Valvestino Provincia: Trento Punto di partenza: Ristorante Lanterna (q. 200 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 200 m - Totale: 400 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: primavera e autunno |
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La parete San Paolo è il lungo muro che si estende a nord di Arco tra i Colodri e le Coste dell´Anglone ed è, insieme alla Parete Zebrata, il settore più frequentato dell´intera Valle del Sarca. Argo è una via recente aperta da Dario Cabas e Pierangelo Masera nel 2010 ma a causa della terra e della vegetazione non aveva incontrato il favore dei ripetitori. Nel 2014 Heinz Grill insieme con Florian Klukner e Franz Heiss hanno ripulito e riattrezzato completamente l´itinerario rendendolo un gioiello di via su roccia ottima; essi hanno anche aperto due varianti realizzando così "via nuova" che aumenta le difficoltà originali.
Dall´autostrada del Brennero uscire a Rovereto sud e seguire le indicazioni per il centro di Arco e subito dopo il ponte che precede il centro, svoltare a destra verso i camping e percorrere la stretta strada che porta al Ristorante Lanterna nei cui pressi conviene parcheggiare.
Continuare lungo la strada superando una chiusa e salire a sinistra la rampa in cemento che porta all´Eremo di San Paolo; salire i gradini a sinistra sotto la parete strapiombante e continuare lungo il sentiero a sinistra fino ad una decisa discesa sotto una placca rocciosa con cordini, nome alla base.
Per lunghezze di corda:
L1: salire la placca con buoni appigli ed arrampicata tecnica (2 cordoni ma diverse cl.) fino ad una cengia terrosa (spit e chiodo) che si segue a sinistra fino ad un pilastrino che conduce alla sosta (30 m, IV+ la placca poi facile, sosta su golfaro e clessidra).
L1B: attaccare una decina di metri a sinistra sotto un diedro che presenta un difficile passo d´ingresso (VI-, cordone), poi proseguire lungo il diedro rovescio e la successiva placca (V, ch. e cordoni) fino alla medesima sosta.
L2: proseguire lungo il pilastrino che s´insinua tra la vegetazione fino ad un ampio spiazzo (4 cordoni, IV), poi seguire il sentiero a destra fino alla sosta successiva; conviene dividere il tiro in due per problemi di attrito e comunicazione (60 m, sosta su golfaro o alberi).
L3: scalare la placca sovrastante con duro passo d´ingresso (V+, 2 cordoni), poi uno splendido muro a buchi con un lieve strapiombo (V sostenuto, 2 cordoni) ed un successivo pilastrino in aderenza (spit, V), continuare un po´ a sinistra lungo una placca ben ammanigliata (V-, un cordone) e raggiungere la stretta sosta in mezzo alla placca (35 m, sosta su golfaro e clessidra).
L4: scalare il pilastrino sovrastante stando un po´ a sinistra (V-, due cordoni) e pervenire all´ampio terrazzo sotto lo spigolo terminale (15 m, sosta su due spit).
L5: spostarsi a destra lungo il terrazzo, ignorando gli spit in alto e salire una rampa diedro di roccia terrosa ma solida per raggiungere la sosta sotto l´ultima placca (20 m, III+, diversi spit, sosta su golfaro e spit).
L6: spostarsi a destra ad un diedrino di roccia rotta che si sale appena per tornare a sinistra in placca seguendo delle vaghe fessure (V+, due cordoni) e raggiungere la fenditura più larga a sinistra ad un albero, poi salire per bosco al sentiero in cima alla parete (20 m, sosta da attrezzare su albero).
L5B: dal terrazzo salire un po´ a sinistra per roccia molto lavorata che si fa via via più verticale e difficile fino ad una cornice (diversi spit, VI-), spostarsi a sinistra e superare il tetto sovrastante nel suo punto più debole e per roccia facile si perviene in vetta (VI-, tiro lungo e laborioso, possibile gestire gli attriti con la sosta intermedia della via sportiva "Porci con le Ali" che fiancheggia a destra il tiro).
Seguire il sentiero a destra che scende dolcemente nel bosco e conduce in qualche minuto giù alla strada della salita che si ripercorre fino al ristorante.
Conviene parcheggiare al ristorante in quanto molti alpinisti si sono lamentati di furti nella zona. La via descritta presenta una variante obbligatoria al percorso originale in quanto il lungo e caratteristico diedro che fiancheggia la lunghezza 3, in cui si vedono ancora cordoni logori, è troppo sporco di terra ed invaso dalla vegetazione. Necessari dadi e cordini per integrare le protezioni distanziate presenti in via.
Attacco | Tiro chiave |
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