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Verso la cima |
Regione: Friuli Ven. Giulia (Pordenone)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Carsiche - Gruppo Prealpi Carsiche Provincia: Pordenone Punto di partenza: Giais (q. 311 m) Versante di salita: N-NE Dislivello di salita: 1180 m - Totale: 2360 m Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 4,45 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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Il monte di mezzo è una modesta elevazione più che altro meritevole per lo splendido panorama a 360°.
Percorrendo la pedemontana pordenonese da Aviano si raggiunge Giais ove si volta a sinistra su Via Santa Barbara che si percorre tutta fino al divieto di transito ove si parcheggia.
Si inizia a salire lungo la strada di ghiaia (non asfaltata) che con una serie di zig-zag sale in mezzo al bosco per poi fuoriuscire all´aperto con bella veduta di Giais. Si prosegue per i tornanti (oppure si prendono tutte le ripide scorciatoie che tagliano i tornanti) fino ad arrivare ad un tornante (dopo circa 20/30 minuti dalla partenza) ove si nota sulla destra un´evidente rampa sassosa che sale verso un´evidente crestina erbosa ove si intravede chiaramente la prosecuzione del sentiero. Così facendo dopo un tratto all´aperto si entra in zona boscosa e si prosegue lungo il segnavia fino alla Casera Palussa (una piccola costruzione che comunque può servire da ricovero). Quì giunti si volta a sinistra sul sentiero CAI 986 che prosegue in ripida ma piacevole salita lungo zolle di terra, erba ed infine ghiaino misto a sassi. Dopo circa un´ora si perviene infine alla Casera Valfredda (accogliente luogo di ricovero ed eventuale pernottamento). Dalla Casera si prosegue sulla destra lungo il segnavia CAI 988 che sale in diagonale e dopo numerosi saliscendi si perviene ad un bivio (masso con segnavia bidirezionale). Qui si volta a sinistra lasciando il CAI 988 (diretto alla Casera Rupeit) e si continua sul sentiero CAI 986 risalendo tutta la vallata fino al punto in cui diventa pianeggiante. Giunti su una insellatura si volta liberamente verso destra puntando all´evidente cresta del Monte di Mezzo che si risale tutta fin sulla cima contraddistinta da un masso roccioso che è un ottimo pulpito ed è anche comodo per riposarsi e ristorarsi. La visuale è stupenda: sul retro la vista spazia su un emicerchio che fa risaltare le maggiori cime del Monte Cavallo, della Val Cimoliana (Duranno, Cima Preti) e della Val Clautana (Resettum) e poi il Monte Raut. Verso il basso la visuale,se la giornata è nitida,si intravede il mare in lontananza, sulla sinistra in basso si scorge il letto del fiume Meduna-Cellina.
Come per la salita.
Se non c´è neve si tratta di una banale salita verso un cocuzzolo che spazia a 360° e che costituisce un ottimo allenamento oltre ad appagare la vista. Se invece c´è neve (e solitamente permane a lungo) è meglio cercare il lato più dolce del crinale di salita che conduce sulla cresta e possibilmente camminare sulla traccia di precedenti salitori.
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