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Il versante SE della Torre di Valgrande |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Civetta Provincia: Belluno Punto di partenza: Palafavera (q. 1520 m.c.) Versante di salita: N-NE Dislivello di salita: 1200 m - Totale: 2400 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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La Torre di Valgrande è la più elevata delle tre strutture maggiormente individualizzate costituenti l’ossatura del ramo settentrionale del gruppo della Civetta. Delle tre torri risulta anche la più slanciata dal punto di vista estetico e la più difficile dal punto di vista alpinistico: la parte superiore di tutti i versanti, infatti, si presenta verticale, e solo il lato nord offre dei relativi punti deboli.
Da Palafavera si risale la stradina fino a Malga Pioda (rapidamente raggiungibile anche dal versante di Alleghe o dall’ultimo tornante che precede Forcella Staulanza) per poi proseguire fino al Rif.Coldai. Prima di giungere all’omonima forcella si devia a sinistra e si segue in direzione S il sentiero Tivan fino ad oltrepassare lo sperone che dalla Torre d’Alleghe si abbassa verso E. Abbandonare il percorso finora seguito proseguendo sulla traccia che risale il ghiaione racchiuso tra le pendici della Torre di Valgrande e quelle della Torre d’Alleghe, continuando poi a guadagnare quota tra roccette e detriti in direzione dell’incisione che separa le due torri. Prima di giungervi, salire la rampa-canale a sinistra che conduce ad un comodo ripiano in corrispondenza dello spigolo NE della Torre di Valgrande. Dal ripiano traversare 30/40 metri in versante N fino in corrispondenza di un canalino.
Salire ora direttamente per un centinaio di metri (in genere 3 tiri di corda, 2° e 3° grado) fino al margine orientale di un ampio cengione che va percorso per una quarantina di metri, fino a dove è possibile riprendere facilmente la salita in direzione di un camino incassato. Il camino costituisce il tratto chiave (una decina di metri fino al 4° con breve passaggio di 4°+) dopo di cui si arriva più facilmente alla forcelletta che divide le due cime della Torre. Proseguendo brevemente a sinistra e poi risalendo per roccette si guadagna il culmine dell’ampia terrazza detritica sommitale della cima principale, lievemente inclinata in versante zoldano.
Come per la salita, con due calate in doppia nella parte alta e - volendo - tre nella parte inferiore.
Ottima alternativa alla normale (e il cui attacco si discosta di appena una dozzina di metri a Est) è la salita del cosiddetto spigolo NE (pur sviluppandosi quasi costantemente in versante N): la metà inferiore si snoda quasi parallela e piuttosto vicina alla normale per poi discostarsene nella metà superiore. Difficoltà complessiva D-, perlopiù 3°, con un passaggio obliquo di 4°+ un po’ da interpretare giusto sopra l´evidente pilastrino inclinato.
In rosso lo spigolo NE e in verde la via normale | Il Lago di Alleghe dalla vetta | Il versante di salita dalla Torre d´Alleghe |
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