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Versante di salita |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Dolomitiche - Gruppo San Sebastiano-Tamer Provincia: Belluno Punto di partenza: Passo Duran (q. 1601 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Si eleva lungo la dentellata cresta che dalla Cima N di San Sebastiano, si allunga verso settentrione. Abbastanza confusa se vista da S, è ben identificabile qualora la si guardi dal Passo Duran. (Croce)
Da Agordo o da Forno di Zoldo, per strada asfaltata si raggiunge il valico del Passo Duran (q. 1601 m).
Dal Passo Duran, si scende brevemente in versante zoldano, quindi si prosegue verso destra (S), per sentiero 536 diretto al bivacco Angelini. Il sentiero a tratti paludoso, attraversa lungamente con vari saliscendi, il boscoso versante N delle Crode di Mezzodi. Aggirato un estremo promontorio di queste, la buona traccia volge decisamente verso S, raggiungendo la Forcella della Val dei Barance (q. 1688 m - tabelle). Si prosegue ancora per qualche minuto tra i mughi, fino a toccare le colate detritiche del Van dei Gravinai. Si abbandona il sentiero 536, e si inizia verso destra la risalita di un canalone di ghiaie e di massi nella direzione del San Sebastiano, tenendo come punto di riferimento verso l´alto, una grotta nera. Dopo un centinaio di metri si devia verso destra per un canale secondario ben presto ostruito da un grosso masso ( grande bollo rosso). Si aggira il masso preferibilmente sulla destra (NE), quindi per labile traccia tra i mughi si risale verso N un costone affiancato da una fascia rocciosa. La traccia sempre confusa tra i mughi, si alza diagonalmente verso destra, fino a raggiungere uno strano pinnacolo roccioso. E´ questo l´unico punto di riferimento ben preciso. Si attraversa subito un canale assai friabile preferibilmente alzandosi sotto le rocce, quindi aggirata una quinta rocciosa , si risale un ripido canalino con roccia assai precaria. Al culmine dello stesso si supera un breve gradone (II), e si perviene sulla cresta in vista della Moiazza. Si prosegue ora sul versante N, percorrendo verso sinistra una cengia rocciosa, quindi superato un canalino, per aerea crestina si raggiungono i gradoni su cui è posta la croce di vetta (q. 2303 m - ore 3,00).
Come per la salita.
Per la rara frequentazione e l´ assenza di segnavia, occorre una certa intuizione nell´ imboccare il canalino finale che sbuca sulla cresta. Nella parte finale grande pericolo di caduta sassi per la friabilità della roccia.
Lo strano pinnacolo roccioso | Aerea crestina finale | In vetta verso Pale S.Martino |
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