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Lo Spigolo Noaro col tracciato della via |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti Provincia: Vicenza Punto di partenza: Malga Cornetto Versante di salita: NE Dislivello di salita: 200 m - Totale: 400 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: dalla primavera all´autunno |
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Lo Spigolo Noaro è una delle più famose vie classiche delle Piccole Dolomiti, aperta il 19/4 del 1957 da G. Cavion e A. Pojer e dedicata a Mario Noaro. La via originale attacca a circa metà del pilastro partendo dal sentiero del Vajo Stretto e segue poi il filo dello spigolo. Nel 2007 A. F. Castagna e R. Ferretto hanno tracciato una variante che segue lo spigolo fin dall´inizio aggiungendo 3-4 tiri alla via originale (soste su mughi). La roccia è ottima lungo tutta la via.
Percorrere l´autostrada Valdastico fino a Piovene-Rocchette ove termina, poi seguire le indicazioni per Rovereto e Trento passando per il centro di Schio e presso Valli del Pasubio. Proseguire fino al Passo Pian delle Fugazze ed imboccare la strada che porta all´Ossario del Pasubio fino a Malga Cornetto nei cui pressi c´è un discreto spiazzo di parcheggio. A dirimpetto dello spiazzo inoltrarsi su per i prati (indicazioni per il Vajo Stretto) e tenere la destra trovando qualche bollo rosso e segnavia bianco-rossi sugli alberi. Dopo i prati la traccia sale lungo un ripido pendio nel bosco e poi lungo prati ripidi che portano al primo salto dello spigolo (cordino azzurro che segna l´attacco della variante). Si prosegue a destra lungo il ripido sentiero nel canalino e poi a sinistra verso uno sbarramento con massi che si supera (catena) per poi attraversare uno stretto foro che adduce alla base del Vajo Stretto. Qui inizia la via (40 min. dal parcheggio).
Dallo spiazzo appena usciti dal foro scendere qualche metro a sinistra fino ad un grosso masso diagonale. Una targa segna la cengia d´attacco e conviene legarsi. Si percorrono le cornici erbose verso sinistra fino ad un ampio terrazzo con mugo di sosta sul filo dello spigolo. Poi si procede per tiri di corda:
1L salire lungo il filo dello spigolo superando facili risalti fino ad un tratto più appoggiato. Sostare su mugo a sinistra presso un terrazzo sul filo (35 m, III, sosta da attrezzare su mugo).
2L salire fino ad un risalto verticale che si aggira a destra (ch.) e seguire ancora l´affilato filo dello spigolo fino ad un ampio terrazzo con la sosta (30 m, III e II, sosta su 2 golfari).
3L salire a sinistra della sosta per entrare in una svasatura di rocce ben gradinate che si segue fino alla sosta accanto ad un caminetto (25 m, III, 2 cl. lungo il tiro, sosta su golfaro scomoda oppure 2 metri sotto su 2 clessidre).
4L superare il camino a destra della sosta abbastanza atletico (IV, ch.) e dove si chiude con uno strapiombo uscire a sinistra (cl.). Salire in linea retta le placche verticali sopra il camino (2 ch., IV) e raggiungere la sosta in una stretta nicchia (30 m, IV sostenuto, sosta su golfaro).
5L uscire dalla nicchia a destra e percorrere una leggera svasatura verso sinistra (2 ch.) per poi superare una placca verso destra ed entrare in una nicchia sotto il tetto finale (3 ch.). Superare il tetto nel suo punto più debole grazie ad un grosso spuntone (V- passo chiave) e poi salire le facili roccette fino alla sosta alla sommità dello spigolo (35 m, fino al V-, sosta su 2 golfari).
Ci sono diverse possibilità:
a) se si l´unica cordata (o l´ultima) è pratico e veloce il rientro in corda doppia fino alla sosta su due golfari del II tiro, poi con una doppia direttamente verso il Vajo Stretto si arriva alla base.
b) il sentiero di discesa parte direttamente dietro l´ultima sosta, salendo verso la cima del Pilastro Est e successivamente arrivando ad uno stretto foro (bolli rossi). All´uscita scendere la placchetta delicata (II) per raggiungere un ancoraggio di calata. Una corda doppia da 15 metri deposita in un intaglio.
Scendere qualche metro e traversare a sinistra su delle cornici erbose molto esposte che permettono di aggirare un pinnacolo ( 2 cl. e 1 ch.), al termine superare una placca ben ammanigliata e raggiungere un grosso mugo (eventuale sosta). Dopo pochi metri un´ulteriore corda doppia di 15 m deposita all´uscita del Vajo Stretto. Da qui si può:
b1) salire fino ad incrociare il sentiero dell´Emmele che si segue a sinistra fino alla strada del Re e di qui di nuovo alla macchina (2,30 ore).
b2) scendere per il Vajo Stretto, opzione più corta ma insidiosa (specie se umido) e faticosa per gli ampi salti da dover discendere (catene) e per i sassi mobili.
c) salire fino quasi al sentiero dell´Emmele eppoi traversare verso Ovest per scendere il Boale dei Vaccari e ricongiungersi alla base del Vajo stretto (da noi non verificato).
La variante di attacco percorre il primo salto sopra il cordino azzurro tramite una marcata fessura (V-) e poi le varie terrazze con mughi sempre lungo il filo dello spigolo (soste su mughi, II con passi di IV+ ed uno di V-) per ricongiungersi al primo tiro del Noaro. Il sentiero del Vajo Stretto è stato DISMESSO con la RIMOZIONE delle attrezzature anche se pare siano presenti delle soste di calata. Tenerne adeguatamente conto per la discesa.
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