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Cima Cadin Nord Est |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Cadini di Misurina Provincia: Belluno Punto di partenza: Lago d´´Antorno (q. 1866 m) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 950 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 3,15 h - Totale: 5,45 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Fatta eccezione per le frequentatissime Tre Cime di Lavaredo, le Dolomiti di Sesto risultano essere uno dei gruppi dolomitici meno conosciuti seppur rispetto a molti di questi sappia regalare scenari e dinamicità superiori. Il Gruppo dei Cadini in particolare risulta essere una sorta di "miniatura" delle Dolomiti di Sesto, offrendo in spazi più concentrati le stesse caratteristiche. L´ascesa alla cima Cadin di NE in particolare risulta un ottimo modo per gustarsi appieno le bellezze che questo gruppo sa offrire, arricchendo il tutto con un itinerario gradevole ma da non sottovalutare.
Dal lago di Misurina (1768 m) si prende la strada delle Tre Cime di Lavaredo diretta al Rifugio Auronzo. Senza arrivare al punto dove questa diventa a pagamento, nei pressi del Lago di Antorno, si svolta a destra su una stradina forestale (indicazioni Fonda Savio) dove si lascia l´auto in uno dei molti parcheggi (in caso di assenza di posteggi, parcheggiare al lago di Antorno e tornare al parcheggio sopra descritto attraverso un sentiero che costeggia la strada). Dal parcheggio si seguono le indicazioni per il Rifugio Fonda Savio, che si raggiunge in un´ ora e mezza scarsa attraverso un sentiero molto frequentato, che sale il vallone dei Tocci con stretti e a tratti ripidi tornanti, offrendo magnifici scorci su Cristallo, Croda Rossa e sulle guglie dei Cadini, frequentatissimi dagli arrampicatori.
Dal Rifugio, posto sull´affascinante Passo dei Tocci, si seguono le indicazioni per il Cadin del Nevaio e la ferrata Merlone, giungendo dopo venti minuti fra ghiaioni e alcune roccette all´attacco della ferrata (indicazioni in loco). Si procede per qualche metro su facili roccette prive di attrezzature (attenzione in caso di bagnato e alle scariche di sassi provocate da chi ci precede). Arrivati ai primi cavi fissi si traversano verso destra delle facili cenge che portano sotto la parete W della cima, molto verticale e spesso umida: l´arrampicata su di questa sarebbe riconducibile a un III - IV grado, se non fosse per le numerose scale che ne facilitano l´ ascesa (ben 300 scalini). Nonostante ciò, prestare attenzione alla forte esposizione delle stesse (alcune di queste sono da percorrere orizzontalmente praticamente stando sospesi nel vuoto). Al termine delle scale si sale su caminetti e rocce di II-III grado ben attrezzate, le quali ci conducono al termine del tratto attrezzato, nei pressi di una conca ghiaiosa da attraversare con attenzione data la forte friabilità della stessa. Terminato tale tratto, si seguono i bollini blu che conducono prima attraverso un caminetto e poi per facile cresta sulla cima (2788 m), dove il panorama sulle Tre Cime, Dolomiti di Sesto ,Dolomiti Ampezzane e catena carnica risulta grandioso (cima non molto ampia, prestare attenzione agli strapiombi)
Come per la salita.
Cima poco frequentata ma molto appagante, sia per i panorami che sa offrire sia per il curioso percorso di ascesa (trattasi della ferrata dolomitica con più scalini). Da non sottovalutare l´esposizione e la forte friabilità delle roccette su cui si cammina, fattori decisamente chiave di tale itinerario.
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