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Cima Dura, vista salendo al Hochgallhutte |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Noriche - Gruppo Vedrette di Ries Provincia: Bolzano Punto di partenza: Riva di Tures - Rein in Taufers (q. 1598 m) Versante di salita: S-SE Dislivello di salita: 1570 m - Totale: 3140 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: estate |
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Cima Dura - Durreck è l´altura più elevata del sottogruppo omonimo.
Dal parcheggio di Riva di Tures si sale per strada fino alla chiesa dove, dei cartelli turistici (c´è un market) ci indicano la giusta direzione: imboccare il sentiero 10 che salendo verso ovest porta ai fienili detti Lobiser Schupfen (1959 m, 1h). In loco c´è un bivio, noi imbocchiamo l´1A sulla dx e, procedendo pressoché in piano, in breve raggiungiamo Mittermayeralm (1990 m).
Poco dopo la "malga" si sale a sx su tracce animali (bovine) costeggiando il suo fianco est e passandoci sopra, si nota una traccia evidente accompagnata da sporadici e rassicuranti piccoli ometti, la seguiamo con direzione ovest e poi S-SW passando un tratto molto fangoso in punti coperto da mughi tagliati per poterci camminare sopra. All´incirca a quota 2100 lasciamo la traccia principale che prosegue pressoché in piano e, seguiamo la traccia di dx che si alza in direzione dell´anfiteatro tra Picco Palù e Cima Dura. Su pendio vegetato ripido seguiamo la traccia (e qualche ometto) che ad un certo punto tende a perdersi ma, non ci sono problemi d´orientamento continuiamo con direzione NW. Quando la ripidità cala (circa a q.2400) cominciamo a portarci verso N-NW camminando a tratti su pietraie, cercando di aggirare delle alture all´interno del circolo glaciale. Ci portiamo praticamente sul fianco SW della Cresta SE di Cima Dura lì, troviamo una marcata traccia (che proviene dall´altra via d´avvicinamento) servita da ometti, la seguiamo risalendo un pendio di sfasciumi che ci accompagna al primo salto di rocce sotto la cresta (q.2750 c.ca). Ci sono più possibilità di passare questa fascia rocciosa, a sx x placca poggiata (2-3m) povera di appigli o, a dx per gradini e una cengia rocciosa che porta sopra il salto, entrambe le possibilità sul II°. Si segue ora la traccia evidente, stando attenti a non scaricare in basso detriti, fino ad arrivare all´ultimo tratto per guadagnare la cresta. Anche qua ci sono svariate possibiltà per passare: un canalino abbastanza franoso sulla dx (sconsigliato) o, a ridosso delle rocce a sx con un passo di II° si supera un blocco di roccia, e per roccette si arriva sulla cresta (q.2810). Ora su traccia ben marcata ci si porta verso le placche del tratto terminale dove si comincia con un caminetto-diedro poggiato (20´ c.ca). Qualche ometto e tracce di passaggio ci indicano le soluzioni migliori che, non superano mai il II° e in 20´ c.ca si arriva in vetta dove una bella croce e un panorama mozzafiato a 360°, ci aspetta!
Come per la salita.
Consiglio, per chi gradisce questo tipo d´approccio, l´avvicinamento in MTB.
verso la Cresta SE di Cima Dura | sull´ultimo passo per guadagnare la cresta | sul caminetto - diedro poggiato dell´ultimo tratto |
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