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![]() Immagine ripresa dalla Val Vedello |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Agneda (q. 1228 m) Versante di salita: N-E Dislivello di salita: 1437 m - Totale: 2874 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: estate |
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Stupenda vetta, da ovunque la si osservi. Bisogna però percorrere la sponda orientale del Lago di Scais per poter ammirare il suo lato migliore e rimanerne estasiati, la parete NE, alta 630 metri, una delle più belle strutture rocciose delle Orobie. Ma questa è una visione che ci accompagna anche durante tutta la prima parte della salita, lungo la Val Vedello. Un altro spettacolo che ci offre il Pizzo del Salto è il panorama di vetta, interessantissimo in tutte le direzioni.
Dal punto di vista alpinistico l’itinerario proposto è la via normale valtellinese ed è facile (F), sebbene non banale. Il canale rettilineo che conduce al Passo del Salto ha un dislivello di circa 300 m ed è un poco faticoso a causa dei detriti instabili, ma in condizioni normali non presenta alcuna difficoltà, È comunque soggetto ai pericoli oggettivi, dovuti alla possibile caduta di pietre dalle pareti verticali soprastanti ed è quindi meglio indossare il casco. La cresta E, che dalla Val Vedello potrebbe apparire impegnativa, in effetti è sempre sufficientemente larga, erbosa sul lato meridionale e priva di vere difficoltà. L’unico tratto un po’ impegnativo (I+) è rappresentato dalle ripide roccette dei venti metri finali, comunque nulla di problematico per un escursionista esperto.
Provenendo da Morbegno, al termine della tangenziale di Sondrio si prende la strada per Piateda e poi si sale a Piateda Alta, Pam, Previsdomini, Vedello ed infine Agneda. Da quest’ultima località si prosegue lungo la stradina, ora sterrata, che s’inoltra nella piana del Torrente Caronno, per circa 600 m, fino al parcheggio di un’area picnic. Da qui in avanti vige il divieto di transito per i veicoli non autorizzati.
Dal parcheggio ci s’incammina lungo la stradina sterrata. Il percorso inizialmente è quasi pianeggiante, poi sotto la diga diventa più ripido, si superano alcuni tornanti e si traversa alti sopra la sponda occidentale del Lago di Scais. La sterrata prosegue lungo la Val Vedello con i segnavia della GVO, si oltrepassa una tettoia metallica e più avanti si arriva in prossimità della Baita Cornascio (q. 1599 m), che viene lasciata sulla sinistra. Si prende quota con alcuni larghi tornanti e a circa (q. 1750 m) si giunge ad un bivio, tralasciando ora i segnali della GVO sulla destra, si prosegue con un breve tratto pianeggiante sulla sinistra.
Poco avanti la pista si sposta sul versante opposto della valle, sulla destra orografica. Esattamente qui si abbandona la pista e si segue il fondovalle, verso la testata della Val Vedello. Allo scopo di evitare i grossi massi presenti al centro del vallone, si sale leggermente sulla destra, per un lungo tratto e senza segnali, fino a giungere sotto la morena frontale del piccolo nevaio situato alla base della parete NE del Pizzo del Salto. Durante tutto il percorso nel fondovalle il canale che conduce al Passo del Salto non è visibile, bisogna salire sulla sommità della morena per poterlo finalmente individuare.
Percorrendo ora il filo della morena in direzione SE (ci sono anche delle frecce e scritte in rosso), si va ad imboccare questo angusto canale detritico, largo circa 25/30 metri. Una labile traccia presente tra gli sfasciumi instabili permette di risalirlo e di raggiungere il Passo del Salto (q. 2410 m). Volgendo ora a destra, si segue la cresta E della nostra montagna, appoggiando talvolta a sinistra del filo, senza particolari difficoltà.
Giunti sotto il risalto sommitale, si traversa facilmente a sinistra, per un buon tratto e, 30 metri prima di raggiungere la sella sul versante opposto, si risale un canaletto poco marcato e ripido, ma che comunque appare il percorso più semplice. Alla sua base, in posizione relativamente protetta, ho eretto un largo ometto di pietre. Nella prima parte si arrampicano le roccette sulla destra di questo canaletto, che sono assai ripide ma gradinate e facili. Nella seconda parte si entra, verso sinistra, in un canaletto più marcato, in parte erboso, che in breve sbuca sotto l’alto ometto di pietre della vetta.
Come per la salita.
Piccozza e ramponi potrebbero essere utili ad inizio stagione, nel risalire il canale innevato che conduce al Passo del Salto. Eventualmente portare una corda per i meno esperti, per il tratto finale.
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Immagine ripresa dal Passo del Salto | L’itinerario, nella parte sommitale | Panorama di vetta, verso E |
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