Cima Querciada - 2382 m

È frequentata soprattutto come meta sci alpinistica, ma in questo caso l’ascesa avviene dal versante E. Come meta escursionistica riveste un interesse puramente panoramico, ma se viene concatenata con la Cima Sasso Chiaro, offre anche un’interessante traversata di creste (vedi relazione: Cima Sasso Chiaro – Cima Querciada). La cresta SE, dove si svolge la via normale proposta, non è comunque del tutto banale, dato che in alcuni tratti è discretamente ripida e un poco stretta, sebbene mai impegnativa.

A San Pietro Berbenno si abbandona la S.S. 38 e si seguono le indicazioni per Fusine. Raggiunta questa località in prossimità di un’ampia curva verso sinistra, si tralasciano le strade sulla destra che condurrebbero all’interno del paese e si prosegue sulla strada rettilinea. Raggiunto un successivo incrocio, si svolta a sinistra e circa 1 km più avanti si arriva a Cedrasco. Subito dopo il cartello d’inizio paese, si svolta a destra (cartello Valcervia) e si sale di fianco al torrente Cervio. Al termine di questo tratto rettilineo, si lascia a sinistra la piazzetta della chiesa e si prosegue a destra. Poco più avanti s’imbocca, verso sinistra, la stradina che dopo circa 12 km conduce ai Fienili Arale. L’accesso su questa stradina è consentito previo acquisto del permesso presso qualche bar (ma è difficile trovarne uno aperto il mattino presto). Il manto stradale è quasi interamente asfaltato o cementato ed è quindi percorribile da un normale veicolo. È comunque richiesta massima prudenza, dato che la strada è stretta, soggetta a caduta pietre e in diversi tratti priva di protezioni. Raggiunti i Fienili Arale si parcheggia in un ampio spiazzo, pochi metri sopra la strada.

Dal parcheggio ci s’incammina lungo la strada sterrata, verso S e poco più avanti, a un bivio, si prende a sinistra. La strada sale gradatamente, oltrepassa alcune baite e casere, compiendo complessivamente 4 tornanti e al suo termine conduce alla Casera Caprarezza (q. 1902 m). Si imbocca ora l’evidente sentiero pianeggiante che traversa il pascolo in direzione S e che poco dopo si addentra in un rado bosco di larici. La traccia diventa ora più marcata e con un’ascesa abbastanza regolare si arriva alla Baita Cerech Bassa (q. 1963 m).
Qui si abbandona il sentiero segnalato che prosegue verso S e si prende una traccia, non segnalata, che traversa a sinistra della baita, per una trentina di metri (vedi prima immagine di dettaglio). La traccia scompare ben presto nella vegetazione, ma si prosegue a vista, lungo il pascolo soprastante, senza problemi. Volgendo poi gradualmente verso sinistra, su labili tracce, si arriva alla Baita Cerech Alta (q. 2086 m). Il percorso appare ora più evidente (vedi seconda immagine di dettaglio), senza percorso obbligato si sale nel largo avvallamento compreso tra la Cima Querciada a sinistra e la Punta Cerech a destra, in direzione dell’evidente Bocchetta di Manfinale.
Il pendio finale che permette di raggiungere questo valico è abbastanza ripido ma del tutto elementare. Si risale poi la cresta SE della Cima Querciada, inizialmente un poco ripida, fino ad una specie di anticima. Ci si abbassa poi brevemente lungo il crinale, qui discretamente largo. Quindi si riprende a salire lungo il filo della cresta un poco stretto e roccioso, ma privo di difficoltà e si arriva su quella che può essere considerata una seconda anticima. La cresta diventa ora elementare, erbosa e larga fino in vetta.

Abbiamo due possibilità:
1°) Come per la salita.
2°) Lungo la traversata di creste citata nell’introduzione, che ovviamente può essere percorsa anche da S verso N.

In salita	In salita	In discesa, lungo la cresta SE della Cima Querciada

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