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Dal Ghiacciaio delle Grandes Murailles |
Regione: Val Aosta (Aosta)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Dent Herens Provincia: Aosta Punto di partenza: Diga di Place Moulin (q. 1980 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 2190 m - Totale: 4380 m Tempo di salita: 10 h - Totale: 18 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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La Dent d’Herens si eleva nella catena principale delle Alpi Pennine centrali - sulla cresta di confine tra Italia e Svizzera - tra il Cervino ad oriente (da cui è separato dal Col Tournanche) e la Tete de Valpelline ad occidente (con interposto il Col di Tiefenmatten). Funge da spartiacque tra la Valtournanche, la Mattertal e la Valpelline. Verso meridione snoda la possente diramazione delle Grandes Murailles culminante con la Punta Margherita e Les Jumeaux. La salita qui descritta è stata percorsa in discesa, ma è ben semplice relazionarla in senso inverso.
Si costeggia in piano tutta la lunga sponda nordoccidentale del Lago di Place Moulin fino a giungere a Prarayer, proseguendo poi lungamente dapprima con direzione NE per rado bosco e poi con direzione N per desolato vallone fin nei pressi della testata del medesimo. Qui si attraversa il torrente mediante ponticello portandosi sulla sinistra orografica dello stesso, si costeggia il laghetto creatosi con il ritiro della lingua glaciale sottostante la grande seraccata del Ghiacciaio di Tsa de Tsan e infine si risale una zona di rocce lisce (catene) fino al Rifugio Aosta.
Dal rifugio ci si abbassa brevemente per poi risalire con direzione E il vallone di detriti morenici a N dei Rocher Silvano fino ad un’area piana con ghiacciaio residuale sulla verticale della cima della Tete de Valpelline. Rimontato il successivo fronte si calca definitivamente il Ghiacciaio delle Grandes Murailles che va risalito nella medesima direzione fin sotto il versante SW della Dent d’Herens che racchiude ai suoi piedi una porzione di ghiacciaio a guisa di semicerchio generalmente separato dalla colata glaciale principale da un lungo crepaccio. Dovendo risalire le rocce del settore sinistro di questo versante, si attraversa detto crepaccio nella parte più favorevole (solitamente nei pressi dello sperone meridionale della montagna) per poi attraversare obliquamente con direzione NW detta porzione di ghiacciaio. Giunti all’attacco delle rocce (un po’ rognose nei primi metri liberati dal ritiro del ghiaccio) le si risalgono per un centinaio di metri ripidi ma facili (I e II) e senza passaggi obbligati fino a guadagnare la cresta W dove si confluisce nella ben più apprezzata via per la cresta Tiefenmatten. In comune con questa, volgendo a destra, si risale il pendio nevoso superiore e le successive placche rocciose fino a raggiungere la breve crestina sommitale che conduce in vetta.
Le possibili discese ragionevoli sono tre:
1) per la parte alta della cresta E (sconsigliabile se non percorsa in salita, e in ogni caso opzione non molto razionale volendo divallare)
2) per la via di salita
3) per la cresta Tieenfmatten (scelta più ovvia)
Ormai da tempo la fama di questa via è pessima. A percorrerla, verrebbe da domandarsene il motivo. Si possono ben capire le ragioni per cui le vien preferita la cresta Tiefenmatten, meno chiaro quelle per le quali la si descrive spesso con toni quasi terroristici. Per la nostra esperienza, le scariche - perlopiù controllabili - provengono quasi esclusivamente dal settore sottostante la cima, incrociando la linea di salita solo per un breve tratto. Criticità paragonabili a molti altri luoghi con caratteristiche analoghe.
La Dent d´Herens (al sole) vista dal Rif.Aosta | Sul Ghiacciaio delle Grandes Murailles | All´uscita sulla cresta Ovest |
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