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Il Sass da Camp visto dai Vani Alti con il tracciato di salita |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di San Martino Provincia: Belluno Punto di partenza: Villa S. Andrea di Gosaldo (q. 1275 m ca.) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1460 m - Totale: 2920 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 7,45 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Il Sass da Camp pur essendo una cima senza troppa autonomia e non eccessivamente appariscente, risulta tuttavia la massima quota di quella catena secondaria delle Pale che, delimitata a settentrione dal Passo di Canali e da Forcella Sprit, si snoda in direzione SW fin sopra Passo Cereda. Sviluppa comunque verso meridione un lungo e ciclopico crestone detto I Ross.
Dapprima per strada forestale e successivamente per sentiero e tracce con prevalente direzione W, attraversando la parte alta della Valle dei Molini, si giunge al Pian Lonch dove sorge il Biv. Menegazzi (q. 1737 m). [Fin qui si può arrivare - risparmiando 50 m di dislivello e 10 minuti di cammino - anche partendo da I Domador, sopra il borgo di Faustin]. Dal bivacco si inizia la risalita verso NW in direzione della Forcella delle Mughe salvo poi deviare a destra nell´ampio vallone a oriente del Sass d´Ortiga e risalendolo (nella parte bassa non necessariamente per il tracciato canonico) fino a q. 2300 m ca., ove s´incontra una balza rocciosa. Con facili passaggi la si supera giungendo così alle conche detritiche superiori dei Vani Alti. Si risalgono anche questi in direzione del Biv. Reali fino in prossimità della forcelletta che isola il Sass da Camp dalla catena spartiacque principale.
Senza bisogno di raggiungere detta forcelletta si traversa a destra per detriti incontro al Sass da Camp giungendo in breve alla base del canale-camino che separa da questa parte il corpo principale della montagna dalla sua diramazione settentrionale. Si risale l´intero canale, nella metà bassa restandone a sinistra e nella metà alta per il fondo (II e II+, un pass. III). Dalla breccia di cresta si prosegue a destra dapprima per il filo, poi spostandosi espostamente in versante W fino a riguadagnare la cresta all´inizio di un comodo tratto piano (pass. II/II+). Si segue ora inequivocabilmente il crinale fino a giungere sull´anticima e poi sulla vicinissima vetta principale (due o tre brevi ed estemporanei passaggi tra il II e il III).
Come per la salita, con 3 o 4 eventuali calate in doppia.
La salita può essere associata alla breve e insignificante ascesa della Cima dei Vani Alti, nonchè a quella facile ma importante della Croda Granda.
Un ringraziamento va riconosciuto a Luca Visentini per aver saputo destare negli appassionati del genere - soprattutto con le relazioni incompiute dell´edizione 1990 - una sana e fertile curiosità esplorativa.
Il Sass da Camp visto da nord | Avvicinandosi all´attacco | L´anticima vista dalla vetta |
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