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![]() Monte Disgrazia |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Masino Provincia: Sondrio Punto di partenza: Piana di Preda Rossa (q. 1955 m) Versante di salita: W-NW Dislivello di salita: 1700 m - Totale: 3400 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 11,00 h Periodo consigliato: estate |
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Il monte Disgrazia è una montagna delle alpi Retiche occidentali alta 3678m. Situata nelle provincia di Sondrio, è una delle vette principali della Valtellina centrale. Costuisce lo spartiacque tra la Valmalenco e la Val Masino, ed è adiacente ad altri importanti massicci, primo tra tutti quello del Bernina. Il Disgrazia appare decisamente imponente grazie alla sua notevole altitudine e alla copertura glaciale rispetto alle cime circostanti.
Dalla Piana di Preda Rossa seguire le indicazioni per il rifugio Ponti lungo il sentiero che dapprima costeggia la bellissima piana sul lato destro (orografico) e successivamente risale i pendii sovrastanti, prima nel bosco e poi tra prati e roccette. Superato il primo tratto, il sentiero prende velocemente quota giungendo infine al rifugio Ponti (2h dalla partenza).
Dal rifugio si sale prima lungo i pendii che fiancheggiano la morena del ghiacciao di Preda Rossa e poi in cima alla morena per stretto sentiero, un po´ esposto. Dopo circa un´ora dal rifugio si tocca per la prima volta il ghiacciaio dove si indossano i ramponi e ci si lega. Il ghiacciaio va affrontato sul suo lato sinistro costeggiando una bella bastionata granitica. La salita inizialmente in dolce pendio acquista maggiore pendenza per poi terminare alla suggestiva sella di Pioda (3387m). Da qui piegare verso destra, aggirando il primo risalto roccioso e raggiungendo così la cresta tramite un canalino ( percorribile solo se innevato, in caso contrario è consigliabile attaccare direttamente il risalto roccioso). Seguire ora il filo di cresta, a tratti affilata ed aerea, che alterna tratti di roccia con altri di neve fino al grande testone roccioso del "cavallo di bronzo" che precede di poco la vetta. Si può optare di scalarlo direttamente (III°) oppure di aggirarlo sul versante S. Superata questa ultima difficoltà per facili roccette e neve si tocca la vetta.
Come per la salita.
Salita di grande soddisfazione che non presenta grosse difficoltà tecniche ma che va, tuttavia, non sottovalutata essendo tutto il percorso dalla sella alla cima in cresta presentandosi a tratti in forte esposizione. Il panorama dalla cima in caso di cielo terso è ineguagliabile.
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