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La Cima di Blumone |
Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Brescia Punto di partenza: Centrale Enel a fine Piana di Gaver (q.1540 m) Versante di salita: S-W Dislivello di salita: 1050 m - Totale: 2100 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate |
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La Cima di Blumone è posta a nord dei più famosi Cornone di Blumone e Monte Bruffione, e a sud del Monte Re Castello, praticamente dove nasce il Fiume Caffaro. Salendo la Val del Caffaro, verso Gaver, si avrà di fronte il maestoso Cornone e, poco più a destra, si vedrà la cima in oggetto. Luoghi d´intenso valore storico.
Dalla centrale elettrica imboccare il sentiero 26, che inizialmente è una strada ciottolata ripida e scivolosa, se bagnata. Poi diventa un largo comodo sentiero, un po´ sporcato dagli animali al pascolo. Si oltrepassa la piccola Malga Blumone di Sopra (1801m), posta in una bella valle che ante cede lo scalino, su cui cadono le cascate del Caffaro, per arrivare alla valle superiore dove troveremo il dirupato Casinello di Blumone (2099 m). Ora avremo dinanzi a noi (nord) la cima promessa. Ignoriamo il sentiero 27 che sale al Passo di Blumone e, poco dopo tralasciamo il 35, da cui torneremo in loco al ritorno, che sale al Passo Serosine. Continuiamo sul 26, oltrepassando il posto dove sorgeva un´ospedale militare, ora sono rimasti solo i suggestivi ruderi, fino ad arrivare al Passo del Termine (2334 m). Comincia la visione della parte nord dell´Adamello: Frisozzo; Monte Re Castello; Adamello; Carè Alto; i Cop; Cima di Valbona ecc...
Dal passo, cominciare a salire la cresta ovest del Blumone, su ripide coste erbose. Inizialmente siamo stati sui fianchi sud del monte, per aggirare un tratto di rocce friabili della cresta. Poi, abbiamo ripreso il profilo, per un po´ tranquillo anzi, si intercetta una traccia, tra l´erba, che a zig zag, sale fino a trovarsi su un terrazzo dove, molto probabilmente, una volta, v´era posta una baracca militare (2400 m ca.). Sopra, una postazione militare con feritoia, sempre sulla cresta un altro spazio-vedetta. Ora un punto un po´ delicato, si devono scendere alcuni metri su cengia erbosa e terreno smosso, esposti. Si riprende il filo, ora più tranquillo, fino a che la cresta diventa rocciosa. Noi siamo stati sui fianchi sud, del monte, seguendo una labile traccia che taglia il pezzo roccioso (penso sia possibile anche proseguire in cresta), per canalino un po´ franosetto si ritorna sul filo di cresta. Proseguendo verso la vetta troviamo il passaggio più esposto della salita, un tratto aereo ma sempre camminabile, con attenzione! Da li alla cima, in un istante! Gran vista tutt´attorno.
E´ consigliabile scendere dalla cresta S-SE, più facile e meno esposta della via di salita. Dalla vetta, seguire inequivocabilmente la sopracitata cresta, camminando su erba e, a tratti su roccia stratificata molto bella, fin quando si arriva ad un punto dove le placche diventano molto ripide, ci si sposta sul versante est scendendo su costa erbosa ripida, per poi andar a riprendere la cresta, ormai diventata dorsale erbosa. Si nota, più in basso, una traccia ben marcata, la si raggiunge e, la si segue in direzione sud, finché non si arriva al sentiero 35 che dal Passo Serosine scende al Casinello di Blumone, scendiamo in direzione di quest´ultimo (dx). Guadando il Fiume Caffaro, lo raggiungiamo. Da li, seguendo il percorso di salita, ritorniamo all´auto.
Le difficoltà si limitano alla salita, e alla discesa, della vetta stessa, esposizione costante, erba bagnata, roccia delicata-friabile. Nei pressi dei ruderi dell´ex Ospedale Militare ho visto una baita, non ho accertato se fosse un locale accessibile come bivacco-riparo, da verificare. La sua salita è interessante per il fatto che è ben distinta e staccata dal circondario.
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