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gli Ometti della Vetta Bella, il Promontorio e la Torre della Cima delle Cenge |
Regione: Friuli Ven. Giulia (Udine)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Giulie - Gruppo Montasio Provincia: Udine Punto di partenza: Val Rio del Lago (q. 989 m) Versante di salita: SO Dislivello di salita: 1001 m - Totale: 2002 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: estate |
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Da Tolmezzo si segue la statale per Tarvisio fino a Chiusaforte dove si devia verso Sella Nevea. Arrivati a Sella Nevea si scollina verso Cave del Predil e, dopo circa 10 minuti di strada, si arriva ad un ponte con una decisa curva a destra con parcheggio. Sulla sinistra, nei pressi del ponte si trovano le indicazioni per il Rifugio Brunner (sentiero 625).
Da qui seguire a dx le indicazioni per la Vetta Bella lungo un sentiero che dapprima scende sul fondo del vallone attraversando un torrente, per poi risalire in mezzo ad una mugheta sul versante opposto. Seguire la traccia fino a quasi gli Ometti della Vetta Bella (bolli rossi). Fare molta attenzione perchè a questo punto un´esile traccia a destra segnalata da un ometto permette, tramite il superamento di alcuni saliscendi franosi, di traversare fino a raggiungere la Forcella degli Ometti (q.1840). Da qua bisogna superare la paretina di rocce coperte da ghiaia del Promontorio; si sale per circa 30m obliquando a destra fino a raggiungere un chiodo (II leggermente esposto ed infido). Da qua si prosegue a destra per una cengia esposta con mughi (rari ometti), che permette di aggirare il Promontorio fino a raggiungere il canale erboso che lo separa dalla Torre della Cima delle Cenge. Lo si risale brevemente fino alla forcella dove si trova l´attacco della via.
1. Dalla selletta tra la torre ed il promontorio innalzarsi sulla torre per roccia articolata fino a raggiungere la cengia con mughi (già visibile dal basso). Sosta su spuntone con due chiodi [20m, III] 2. Seguire la cengia con mughi, all´inizio della parte inferiore (numerosi ancoraggi su mughi e su un masso incastrato) e poi montando letteralmente sopra i mughi fino ad una comoda sosta su due clessidre [30m, I pp. II] Seguendo la relazione originale a questo punto bisognerebbe scendere alcuni metri lungo la cengia che si trasforma in canalino franoso fino ad incrociare la gola 3. Dalla sosta spostarsi leggermente a destra per superare una scaglia staccata e risalire le ottime rocce articolate ed aeree puntando leggermente a destra fino ad incrociare la gola. Sosta su spuntone [15m, III p III+] 4. Proseguire nella gola, ora moltro stretta, arrampicando sulle rocce di sinistra fino a superare un piccolo salto. Possibile sosta sulla destra [20m, II]. Poi la gola si allarga e si prosegue più facilmente fino ad un masso incastrato leggermente strapiombante che si supera faticosamente [III+]. Sosta subito sopra su clessidra a sinistra [15m, I p III+] 5. A questo punto si vede la biforcazione della gola. Proseguire sul ramo di sinistra con bei passaggi di roccia alternati a sfasciumi fino alla forcella dove si trova una sosta su spuntone [30m, I pp II] 6. Salire direttamente la paretina di sinistra di roccia non ottima fino in cima alla torre. Sosta e calata su spuntone sommitale [20m, II ppIII]
Per la discesa vi sono due possibilità: 1. Lungo la via di salita con calate in corda doppia sulle soste incontrate durante la salita prestando attenzione a qualche ancoraggio da integrare o verificare (naturalmente il traverso del tiro 2 va percorso a ritroso). 2. Con una calata in doppia si torna alla forcella alla fine del tiro 5. Dalla sosta sulla forcella spostarsi a destra e, prima per una crestina esposta e mugosa, poi superando un canalino, si raggiungono le rocce articolate a gradoni che portano direttamente in Cima delle Cenge [30m, II]. Dalla cima si scende per la via normale segnalata alla Forcella delle Cenge e da questa per il sentiero 656 fino ad incrociare il sentiero 625 poco sotto il Rifugio Bruner. (vedi Cima n° 2570)
Anche se la Torre manca di una via normale, tecnicamente questa è la via che seguirono i primi salitori. Nonostante l´avvicinamento, a dir poco complicato, la via è bella e l´ambiente è magnifico. Salendo poi alla Cima delle Cenge e scendendo per la normale si fa un giro veramente completo. La vetta è aguzza come poche e non penso riceva molte visite.
il primo tiro di corda | la cengia con mughi del secondo tiro | Alessandro sull´esile cima |
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