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Il versante N del M. Tabòr, ripreso dal M. Cortafon |
Regione: Lombardia (Como)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè Provincia: Como Punto di partenza: Ponte delle Seghe (q. 654 m) Versante di salita: N-W Dislivello di salita: 1425 m - Totale: 2850 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: tarda primavera - autunno |
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Gli itinerari dei versanti N del Monte Tabòr e del Monte Marnotto si svolgono a poche centinaia di metri di distanza e presentano diversi aspetti in comune: facilità del percorso, sentieri non segnalati, tranne qualche cartello per gli alpeggi sulla via del Tabòr, fitti boschi nella prima parte e ampi pascoli in quella superiore. Ma in particolare hanno il medesimo punto di partenza, il Ponte delle Seghe. Ciò permette di abbinare l’ascesa ad entrambe le cime con un’unica escursione. La cresta che le collega è anch’essa facile (EE), percorribile in circa quaranta minuti, poi è indifferente se salire dal Tabòr e scendere dal Marnotto o viceversa. È anche un viaggio alla scoperta dei numerosi alpeggi presenti su queste montagne, serviti da un’impervia stradina sterrata. Essa si stacca poche decine di metri ad W del Ponte delle Seghe e sale fino alla località Mudèe. Una diramazione si inerpica su di un costone e poi traversa sul versante opposto della Valle Lame da Moredina, raggiungendo la località Zeda e i sottostanti Monti Videa.
Da Dongo si sale a Garzeno. Raggiunto questo paese, quando la strada compie il primo tornante, si imbocca a sinistra la carrozzabile per il Ponte delle Seghe. La strada, molto stretta in alcuni punti, al suo termine conduce a questa località. Si parcheggia negli spiazzi che precedono il ponte.
Dopo aver attraversato il Ponte delle Seghe c’è subito un bivio. I cartelli indicano, a destra, le varie località che si possono raggiungere, tra queste: Fontana del Fò h 2,00 e Alpe di Gordia h 2,30. Ci incamminiamo in questa direzione. La mulattiera sale nel bosco con numerose svolte e in poco tempo si arriva ad incrociare la stradina tralasciata alla partenza. Siamo in località Moredina. Si segue la sterrata, verso sinistra, per circa trenta metri, quindi la si tralascia e si riprende, a destra, la mulattiera. In alcuni tratti il bellissimo selciato è ancora perfettamente integro e dopo alcune svolte si raggiungono le case di Ponte (q. 858 m). All’entrata di questa località ci si immette di nuovo sulla pista sterrata.
Tralasciamo subito un cartello che indica di svoltare a destra per Fontana del Fò e Alpe di Gordia e proseguiamo sulla stradina. Dopo aver superato alcuni tornanti, proprio su una di queste curve, si arriva ad un bivio, svoltiamo a destra e in breve raggiungiamo Mudèe (q. 976 m). Oltre questa località la sterrata traversa ancora a destra, verso le case poco distanti, situate sul versante opposto di una valletta. Cinquanta metri dopo aver attraversato il ruscello di questa valletta, a poche decine di metri dalle case, si abbandona la strada e si prende una traccia che sale a sinistra, nel bosco.
Questa traccia, all’inizio poco evidente, prosegue esattamente al disopra delle case. Poi diventa un marcato sentiero che traversa a lungo in direzione W, tra prati e boschi radi. Ci sono anche dei cartelli che indicano la direzione per Alpe Gordia. Giunti nei pressi della (q. 1215 m), al margine di un costone, il sentiero riprende a salire in direzione S e più su si arriva all’Alpe Fonte (o Fontana) del Fò (q. 1391 m, sulle carte è erroneamente indicato come Alpe di Gordia). Il sentiero, che ora si confonde nell’erba, si stacca a sinistra di questo alpe, in aperto pascolo, e con un percorso a semicerchio conduce all’Alpe di Gordia (q. 1599 m, sulle carte erroneamente indicato come Alpe Fonte del Fò).
Sui pendii che lo precedono, se si perde il sentiero, si può tranquillamente salire a vista, comunque la CNS lo riporta perfettamente. Sulla destra di questo alpe si riprende il sentiero in direzione del Dosso di Gromo e poco sopra, in un bel pianoro, ci attende l’Alpe Corte di Mezzo (q. 1702 m), situato in prossimità della sella alla base della cresta S del dosso citato. Da questo alpe la cima del M. Tabòr si trova esattamente in direzione S. Dopo aver scavalcato la sella si entra nell’avvallamento che adduce alla Bocchetta di Sebòl (q. 1979 m), quotata ma non nominata sulla CNS. In questo avvallamento la traccia prosegue in direzione SW e poi sale ripida a questa bocchetta. Da qui si risale la cresta W del Tabòr e in breve si arriva in cima, senza difficoltà. In caso di neve utili piccozza e ramponi.
Come per la salita. Oppure traversando al Monte Marnotto, come citato nell’introduzione (vedi relazione Monte Marnotto – Versante N). Dall’Alpe Corte di Mezzo in dieci minuti si può raggiungere anche il Dosso di Gromo (q. 1755 m) per l’elementare cresta S (vedi relazione di questa cima).
Immagine ripresa dal Dosso di Gromo | Immagine ripresa dalla vetta del Tabòr | In discesa, sotto la Bocchetta di Sebòl |
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