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![]() Il Cristo delle Vette |
Regione: Val Aosta (Aosta) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa Provincia: Aosta Punto di partenza: Stazione arrivo Funivia Punta Indren (q. 3275 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 1030 m - Totale: 2060 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Come vetta, non compare nell´elenco ufficiale dei "4000" dell´arco Alpino, nonostante ciò credo che siano tre gli ingredienti ( natura – arte e fede ) a portare un gran numero di alpinisti sul Balmenhorn, per ammirare o addirittura dedicare un voto o portare una Preghiera a chi si sente riconoscente nei confronti di Dio per aver ottenuto una grazia, proprio come riporta la storia della statua, nel mio caso dopo una tremenda caduta alla Pietra di Bismantova e non essendomi praticamente fatto quasi nulla ho pensato di portare il mio ringraziamento di fronte a questa statua.
La grande statua chiamata " CRISTO DELLE VETTE",alta tre metri e sessanta, fu preparata nel 1955 l´ideatore di questa straordinaria opera fu lo scultore Torinese Alfredo Bai,partigiano durante la Seconda Guerra Mondiale, il quale fece voto di erigere in montagna,una statua del Cristo Redentore, nel caso fosse tornato a casa vivo dalla guerra, inoltre la miracolosa guarigione della moglie da una grave malattia nel 1949, aumentò la volontà del Bai a dedicare una statua ai caduti di tutte le guerre.
All´inizio del 1955, un quotidiano di Torino, "il Popolo Nuovo", grazie ad una sottoscrizione, reperì il denaro necessario alla realizzazione della statua. Vennero acquistati il gesso e la creta per lo stampo, mentre il bronzo fu recuperato dal Ministero della Difesa riciclando i rottami bellici. Nel mese di luglio venne realizzata la fusione e l´assemblaggio dell´opera. Con l´aiuto di trentacinque militari di Aosta, la statua divisa in undici pezzi, venne trasportata dalla Val di Gressoney fino alla vetta del Balmenhorn. Il pesantissimo trasporto (20 q.li) fu effettuato con ogni tipo di mezzo:fino al rifugio Gabiet con una ferrovia a scartamento ridotto, con barconi sul lago Gabiet, con slitte verso il rifugio Gnifetti ed in fine con gli asini fino a quota 4.167 metri. Fu inaugurata il 4 Settembre 1955. Nel 2007 la statua è stata restaurata nelle fonderie di Verres, e ricollocata nuovamente in vetta.
Il Passo dei Salati è raggiungibile in funivia sia da Alagna che da Gressoney/Staffal. Noi sciamo saliti da Alagna Valsesia. Giunti al Passo dei Salati si puo utilizzare la recentissima funivia che ci porta alla stazione di Punta Indren.
Dalla stazione di arrivo, ci si porta sul Ghiacciaio di Indren in forte regresso, percorrendo un tratto pietroso(variabile a secondo della stagione). Proseguiamo sulla battuta traccia che, praticamente in piano, attraversa il Ghiacciaio. Dopo aver lasciato a destra la traccia che conduce al Rif. Capanna Gnifetti. Per tracce di sentiero alternate a tratti attrezzati con canaponi e scalini, lo si rimonta, sbucando sul pianoro soprastante, oltrepassiamo una pietraia e in breve arriviamo al Rif. Citta di Mantova dove pernottiamo. Il mattino successivo di buon ora (5,30) dal Rif. Città di Mantova si risale il ghiacciaio sino a portarsi sul pianoro soprastante, da dove è ben visibile la Capanna Gnifetti che si raggiunge attraversando il Ghiacciaio del Garstelet. Si apre un ampia zona quasi pianeggiante, con qualche crepaccio (attenzione nelle ore più calde del giorno). Si prosegue attraversando l´intero plateau in direzione del margine sudoccidentale della Piramide Vincent.
Si risale il Ghiacciaio del Lys, inizialmente in diagonale verso sinistra, tracciato principale che conduce al Rif. Capanna Margherita (4554 m) si raggiunge la conca nevosa sottostante il Balmenhorn.
Si abbandona sulla sinistra la traccia principale diretta principale verso il Colle del Lys, si piega verso destra, lungo un avvallamento in moderata pendenza, in direzione Colle vincent (4088 m).Poco prima di raggiungerlo ci si rivolge a sinistra verso il pendio che ci porta alla base delle rocce del Balmenhorn, superato questo breve tratto roccioso attrezzato con scaletta metallica e corda fissa, giungiamo alla statua del Cristo delle Vette;siamo sulla vetta (4167 m), pochi metri più in basso vediamo il Bivacco Giordano.
Lasciato l´affioramento roccioso, ci si porta sulla traccia principale sotto il colle del Lys, per poi ridiscendere lasciando alla nostra destra il rifugio Gnifetti e portarci poi al rifugio Mantova dove rifaremo la discesa come per la salita.
Occorre subito dire che anche la risalita di questo roccione, che affiora come un´isola nel ghiacciaio del Lys, richiede comunque le precauzioni necessarie in un ambiente glaciale: cambiamenti meteorologici e crepacci sono sempre in agguato e chi non è in grado di assicurarsi da questi due pericoli deve confidare, oltre che sulle proprie doti fisiche, anche sulla consulenza di una guida alpina.
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Bivacco Giordani | Tratto roccioso attrezzato | La sporgenza rocciosa |
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