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Immagine ripresa da NW, dalla cresta E dell’Alta Burasca |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Estero Punto di partenza: Valbella (q. 1334 m), Val Calanca Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1355 m - Totale: 2710 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: luglio-settembre |
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Imponente e affascinante bastione roccioso, una delle più belle montagne di questo settore delle Alpi Mesolcinesi. Presenta un caratteristico versante orientale formato da scintillanti placche argentate ed un altrettanto stupendo versante sud-occidentale, che si eleva corposo ed elegante sopra la Val Largè. Ha due sommità distinte, la Cima SE (q. 2581 m) e la Cima NW (q. 2652 m). La via normale proposta della cresta NW prevede l’ascesa alla cima più alta. L’itinerario di questa cresta è abbastanza facile, la prima parte è ripida ma semplice, mentre la parte superiore, che assume orientamento S, diventa quasi pianeggiante ma anche un poco affilata. Ad inizio stagione utili piccozza e ramponi. Le immagini della relazione: Alta Burasca, possono fornire utili indicazioni.
Dall’autostrada Chiasso-Lugano-S. Bernardino si esce a Grono e da qui si sale in Val Calanca, fino a Valbella (q. 1334 m). Cento metri dopo questo villaggio la strada è sbarrata, sulla destra c’è un ampio spiazzo dove parcheggiare.
Venti metri prima del parcheggio c’è un sentiero segnalato che scende al ponte di (q. 1297 m) sul torrente Calancasca. Sul versante opposto ci si addentra in Val Largè, sulla destra orografica di questa valle selvaggia, dai fianchi molto ripidi. Circa 1 km dopo Cascinot (q. 1614 m) si guada il Rià de Campalesc, con qualche problema se c’è molta acqua. Il sentiero segnalato prosegue quindi sulla sinistra orografica, sui resti di qualche valanga ad inizio stagione. A circa (q. 1928 m) si attraversa di nuovo il torrente, questa volta più facilmente e poco sopra si raggiungono i bellissimi pianori dell’Alp de Trescolmen (q. 2015 m). I segnali proseguono nella piana pascoliva di fianco all’alpe ed infine, verso E, conducono all’ampia sella della Bocchetta de Trescolmen (q. 2161 m). Da questo valico, oppure da poco prima, si abbandonano i segnali e si sale facilmente verso N, su pendii erbosi, e si arriva alla pozza di (q. 2337 m). Qui inizia un lungo terrazzamento inclinato, che si trova sopra la fascia rocciosa che racchiude a NE l’Alp de Trescolmen. Al termine di questo tratto pianeggiante si entra nell’avvallamento tra il Piz de Trescolmen e l’Alta Burasca. Inizialmente si aggira a sinistra un ripido risalto di rocce ed erba, traversando in obliquo per un centinaio di metri. Poi si prosegue al centro dell’avvallamento, su resti di neve ad inizio stagione. Senza dover salire al Passo E dell’Alta Burasca (q. 2557 m, quotato ma senza nome sulla CNS), si devia sulla destra e per un pendio detritico si raggiunge la cresta NW del Piz de Trescolmen. Si sale la cresta (facile se non c’è neve) un poco a destra del filo, fino al punto di congiunzione con la cresta NNE. Poi si prosegue quasi in piano lungo il filo un po’ aereo della cresta sommitale, in direzione S, e si arriva alla vetta.
Come per la salita.
Dal Passo E dell’Alta Burasca (q. 2557 m, quotato ma senza nome sulla CNS), che si trova alla base della cresta NW del Piz de Trescolmen, in 20 minuti si può raggiungere facilmente (EE) anche la vetta dell’Alta Burasca, per la cresta E.
Immagine ripresa dall’Alp de Trescolmen (q. 2015 m) | Dalla vetta, in primo piano la cresta finale | In discesa, sulla cresta NW |
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