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Immagine ripresa da ESE, dalla cresta NW del Piz de Trescolmen |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Estero Punto di partenza: Valbella (q. 1334 m), Val Calanca Versante di salita: E Dislivello di salita: 1337 m - Totale: 2674 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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È il gemello minore del Piz de Trescolmen. L’autore della bellissima Guida delle Alpi Mesolcinesi 4, riguardo l’origine del nome della vetta, afferma che un tempo ai valligiani le montagne non interessavano come mete escursionistiche, ma solo come luoghi di ricerca del bestiame o di riferimento. Molte cime infatti riportano il nome dell’alpeggio o della bocchetta sottostante. Questo toponimo, in precedenza assegnato alla Cima NW del Piz de Trescolmen, ritiene sia stato imposto dai pastori, impegnati su queste montagne a recuperare il bestiame nell’imperversare di una tempesta.
Dal punto di vista escursionistico, fino al Passo E dell’Alta Burasca (q. 2557 m, quotato ma senza nome sulla CNS), l’itinerario è il medesimo del Piz de Trescolmen. Da questo valico per salire in vetta all’Alta Burasca occorrono 20 minuti (difficoltà: EE) e per raggiungere il Piz de Trescolmen, 30 minuti (difficoltà: F), si può quindi abbinare comodamente l’ascesa ad entrambe le vette.
Le immagini della relazione: Piz de Trescolmen, possono fornire utili indicazioni.
Dall’autostrada Chiasso-Lugano-S. Bernardino si esce a Grono e da qui si sale in Val Calanca, fino a Valbella (q. 1334 m). Cento metri dopo questo villaggio la strada è sbarrata, sulla destra c’è un ampio spiazzo dove parcheggiare.
Venti metri prima del parcheggio c’è un sentiero segnalato che scende al ponte di (q. 1297 m) sul torrente Calancasca. Sul versante opposto ci si addentra in Val Largè, sulla destra orografica di questa valle selvaggia, dai fianchi molto ripidi. Circa 1 km dopo Cascinot (q. 1614 m) si guada il Rià de Campalesc, con qualche problema se c’è molta acqua. Il sentiero segnalato prosegue quindi sulla sinistra orografica, sui resti di qualche valanga ad inizio stagione. A circa (q. 1928 m) si attraversa di nuovo il torrente, questa volta più facilmente e poco sopra si raggiungono i bellissimi pianori dell’Alp de Trescolmen (q. 2015 m). I segnali proseguono nella piana pascoliva di fianco all’alpe ed infine, verso E, conducono all’ampia sella della Bocchetta de Trescolmen (q. 2161 m). Da questo valico, oppure da poco prima, si abbandonano i segnali e si sale facilmente verso N, su pendii erbosi, e si arriva alla pozza di (q. 2337 m). Qui inizia un lungo terrazzamento inclinato, che si trova sopra la fascia rocciosa che racchiude a NE l’Alp de Trescolmen. Al termine di questo terrazzo si entra nell’avvallamento tra il Piz de Trescolmen e l’Alta Burasca. Inizialmente si aggira a sinistra, un ripido risalto di rocce ed erba, traversando in obliquo per un centinaio di metri. Poi si prosegue al centro dell’avvallamento, su resti di neve ad inizio stagione. Un ripido pendio detritico conduce infine al Passo E dell’Alta Burasca (q. 2557 m, quotato ma senza nome sulla CNS), che si trova alla base della cresta E dell’Alta Burasca. Volgendo ora a sinistra si risale la larga cresta di facili rocce ed erba e si arriva in vetta senza difficoltà.
Come per la salita.
Immagine ripresa dalla Bocchetta de Trescolmen (q. 2161 m) | Al centro il terrazzamento inclinato | In discesa, sulla cresta E dell’Alta Burasca |
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