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L’itineraio più facile, ripreso da SE |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Estero Punto di partenza: Rif. Il Giovo (q. 1706 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 521 m - Totale: 1042 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: da giugno a ottobre |
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Da ogni prospettiva appare distinto ed elegante. È il rilievo più alto della catena di confine tra il Canton Ticino e il Canton Grigioni, a meridione della Valle Mesolcina; l’importante nodo orografico tra questi due cantoni e la Lombardia non si trova infatti sulla vetta della Cima dei Cugn (q. 2237 m), ma sulla sua spalla SW (q. 2194 m). L’itinerario proposto prevede l’ascesa utilizzando in parte la cresta SE. L’intero percorso di questa cresta di collegamento tra la Cima delle Cicogne e il Corno di Gesero, è impegnativo (PD), tuttavia le maggiori difficoltà possono essere aggirate sul versante meridionale (F). Sulla sommità c’è una brutta costruzione in cemento delle telecomunicazioni, ma merita comunque di essere visitato, per il bel panorama.
Da Dongo si segue la strada per Garzeno. All’entrata di questo paese la strada compie due tornanti, esattamente sul secondo si imbocca la carrozzabile per Il Giovo e Passo S. Iorio. La prima parte è asfaltata, la seconda sterrata e un po’ disagevole, ma percorribile con attenzione anche dalle normali automobili. Al termine si arriva al rifugio Il Giovo, dove si parcheggia al lato della strada. Da Grazeno al rifugio prevedere circa 45/50 minuti con un veicolo normale.
Dal rifugio Il Giovo abbiamo due possibilità per raggiungere il Passo San Jorio (q. 2012 m):
1°) si segue la stradina sterrata, ex mulattiera militare, che passa a monte dell’Alpe Pòzzolo (q. 1742 m) e in un’ora di cammino conduce al Rifugio San Jorio (q. 1970 m, ex caserma adattata a rifugio). Cinquanta metri sopra, la carrozzabile termina al valico;
2°) si segue in direzione NW la traccia, non segnalata, che rimonta il costone erboso tra la Valle Albano e la Valle San Jorio. Dalla (q. 2029 m) il sentiero segue la cresta di confine e si abbassa al valico (h 1,00).
In ogni caso, dal Passo San Jorio si segue il sentiero segnalato (indicazioni per Capanna Gesero e Biscia) che traversa il versante SW della Cima di Cugn. Esso prosegue pianeggiante, a sinistra del filo di cresta che collega quest’ultima cima alla Cima delle Cicogne, in mezzo ad una bella pineta. Al termine della traversata si arriva poco ad E della località Biscia, esattamente in prossimità della (q. 2045 m), dove c’è un traliccio dell’alta tensione. Qui si abbandona il sentiero segnalato e si prende una traccia, su terreno ghiaioso, che risale l’ampio costone SW della Cima delle Cicogne. Si sale il costone per una decina di metri o poco più, poi si offrono due possibilità:
1°) si risale ancora per un centinaio di metri, o poco meno, il sentiero ghiaioso del costone SW della Cima delle Cicogne. Poi, in direzione NW, si cerca di individuare il sentiero ben riportato sulla CNS, ma poco evidente sul terreno, che traversa in obliquo sotto la cresta rocciosa che collega la Cima delle Cicogne al Corno di Gesero. Si superano alcuni tratti esposti e si arriva in cresta nei pressi della (q. 2125 m). Possiamo ora scegliere, se proseguire lungo la cresta un pò affilata fino in cima, oppure, più facilmente, se aggirare a sinistra, su prati, i risalti della cresta. Entrambi gli itinerari non sono difficili ma neppure banali e richiedono attenzione. In ogni caso, ad accoglierci c’è la brutta costruzione delle telecomunicazioni e una decina di metri sopra, la piccola croce della vetta;
2°) è il percorso più facile. Si traversa in piano in direzione NNW per circa 500 metri, all’inizio su terreno ghiaioso, poi su magro pascolo e un po’ in discesa (vedi immagine principale). Giunti in prossimità di alcune colate di ganda si svolta a destra e si risale un facile pendio erboso che permette di raggiungere la cresta nei pressi della (q. 2125 m, già citata nel 1° itinerario). Questo pendio, che è orientato da W ad E, non è visibile durante la traversata, se non alla fine, quando si è giunti in prossimità delle colate di ganda. Inoltre è ben riportato anche sulla CNS, esattamente a destra della scritta 2125. Dopo aver risalito questo pendio erboso ed essere giunti in prossimità della (q. 2125 m), si prosegue come per il 1° itinerario, o lungo la cresta, oppure aggirando a sinistra i risalti.
Come per la salita.
Il Rifugio Il Giovo è incustodito e chiuso ed è gestito dalla sezione del CAI di Dongo.
Il facile pendio erboso che permette di raggiungere la cresta SE | Sulla cresta SE | In discesa, sulla cresta SE |
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