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La parete con la via |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Bondone Provincia: Trento Punto di partenza: Bar Parete Zebrata Versante di salita: E Dislivello di salita: 400 m - Totale: 800 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: da autunno a primavera, no estate |
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La Parete Zebrata è un´immensa sezione del Monte Brento, alta fino a 500 m che lo cinge sul suo margine settentrionale ed è caraterizzata da un calcare grigio molto solido ed ottimo per l´arrampicata, striato da rigole e colatoi da cui il nome di "zebrata". L´arrampicata si svolge prevalentemente su placche molto compatte, in aderenza coi piedi, ma non mancano diedri e fessure. La via dell´Amicizia, grande classica della parete, è stata aperta nel 1978 da Marco Furlani e Tita Weiss e ricerca i punti deboli della grande placca grigia nel settore sinistro (sportivo) della parete.
La via è completamente riattrezzata con chiodi resinati, circa 6 per tiro, a volte difficili da vedere e le soste sono attrezzate con 3 o 4 resinati vicini, quasi sempre su comodi terrazzi.
Da Verona percorrere l´autostrada del Brennero fino a Rovereto sud, uscire in direzione di Mori e seguire le indicazioni per Arco, valicando in Passo di San Giovanni. Arrivare fino quasi ad Arco ma poi svoltare per il paese di Dro e percorrere la Valle fino quasi a Pietramurata quando, sulla destra, compare il Bar Parete Zebrata (la parete appare vicina sulla sinistra). Parcheggiare qui o 60 m dopo in un parcheggio sulla sinistra.
Da quest´ultimo imboccare il sentiero segnalato che porta alla parete fino ad incrociare una mulattiera, proseguire oltre per il sentiero che sale in direzione della parete prendendo come riferimento un pilastro triangolare ben visibile al centro della parete (Ferro da stiro), andare a sinistra lungo la parete fino a trovare la scritta "Amicizia" dietro un alberello, sotto la verticale della grande placca grigia del settore sinistro della parete, cinta in basso da strapiombi.
Per tiri di corda:
1L salire per le placche sopra la partenza cercando i punti deboli fino al terrazzo di sosta, accanto ad un muro fessurato (35 m, IV, sosta comoda).
2L salire il muro fessurato a sinistra, poi andare a destra fino ad un chiodo sotto gli strapiombi, aggirarli traversando per una cornice poco marcata e con erba verso destra, oltre un alberello, ad una nicchietta in cui si sosta (40 m, IV+ il muro poi III, sosta comoda).
3L superare la placca ammanigliata a destra e continuare la traversata fino ad una placca liscia con chiodo sotto un tettino, per oltrepassarla occorre scendere 2 m, traversare a destra e risalirla su grossi buchi fino al chiodo, poi si supera lo strapiombo e la rigola soprastante fino alla sosta (40 m, IV, sosta comoda).
4L salire la rampa a sinistra su roccia erbosa ma solida fino ad un colatoio che presenta delle pance, superarle direttamente e poi seguire il diedro successivo fino alla sosta (50 m, IV e V, chiodatura distanziata, sosta comoda).
5L salire il canale erboso sopra la sosta ed a metà uscire a sinistra superando uno strapiombo ammanigliato ed una placca che adduce ad una sosta (35 m, IV+, sosta comoda).
6L salire i rigonfiamenti sempre ben appigliati a destra di un canale erboso ben marcato fino ad uno strapiombo a lame, superarlo direttamente e raggiungere uno stretto terrazzino (30 m, IV e 1pp V, sosta scomoda).
7L superare il soprastante canale erboso fino ad una nicchia al margine della grande lavagna grigia (20 m, II e III, sosta molto scomoda).
8L salire la placca molto impegnativa verso una nicchietta con erba (VI), uscirne e raggiungere (4 chiodi, A0 o VII-) un grosso chiodo anellato da cui bisogna calarsi e pendolare circa 7 m verso sinistra, verso un´altra nicchietta con una buona fessura che va risalita ed infine superare 4 m di placca liscia (VI+) verso sinistra per giungere in sosta (40 m, VI sostenuto, tiro spettacolare e molto esposto, sosta discretamente comoda).
9L salire sopra la sosta, dapprima facilmente (V), poi su una placca liscissima e scivolosa (A0 molto atletico, non facilmente liberabile sul VII+, le staffe non sono di grande aiuto) ed uscire verso uno smembramento con erba (V+) ed a sinistra raggiungere la sosta (35 m, tiro chiave della via, VI e A0, sosta discretamente comoda).
10L superare il diedrino a sinistra e proseguire verticalmente senza percorso obbligato in obliquo a sinistra per lievi diedri, puntando a degli alberi a sinistra di grandi strapiombi e raggiungere l´ultima sosta (55 m, III, sosta intermedia presente).
Dall´ultima sosta rimanere legati e traversare su cengia facile ma molto esposta lungamente verso sinistra fino ad uscire su un ghiaione. Da qui scendere per sentiero non segnato ma ben marcato fino ad un canale con placche che si scende a zig zag sempre su sentiero e ritornare alla base della parete, poi come all´andata (30 min. circa).
La chiodatura, non segnata di volta in volta è ottima e sicura ma in certi punti distanziata e bisogna un po´ sforzarsi di cercare i fittoni, a volte un po´ nascosti. I tiri chiave sono chiodati più fittamente e in un´ottica di arrampicata libera sono molto impegnativi (VII+). Per la ripetizione basta la normale dotazione alpinistica ed una decina di rinvii, un paio di cordini per allungarli talvolta. Attenzione che all´inizio, lungo il traverso, la via ne incrocia altre 2 e he i rispettivi spit vanno ignorati, seguire sempre i resinati.
Il traverso | Il tiro del pendolo |
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