|
|
|
In rosso la via del canale centrale, in verde la via normale della cresta E |
Regione: Lombardia (Como)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Como Punto di partenza: Bodone (q. 1113 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1200 m - Totale: 2400 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: da giugno a ottobre |
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||
L’avancorpo SE del Monte Duria, formato da sette pilastri verticali, è delimitato ad E dal canale della via normale e ad W dal canale centrale. Dei due quello centrale è il più ripido, prevalentemente erboso con rocce affioranti, ma è anche il più diretto e in condizioni normali, è facile (F). Diverso è il discorso in presenza di neve: il canale ha la forma di un grande imbuto, la parte inferiore, più ripida, scarica rapidamente la neve, mettendo a nudo l’erba e le roccette umide e scivolose. Mentre i pendii superiori, dove si formano notevoli accumuli, rappresentano un pericolo costante per la possibile caduta di valanghe. Per limitare questo pericolo, invece di proseguire dritti verso la cresta E, da metà canale si può salire a sinistra, su terreno assai ripido e raggiungere una costola rocciosa che offre maggiori garanzie. Si percorre poi l’ultimo tratto di cresta E, prestando attenzione alle cornici che sporgono sul versante N. In discesa è più facile seguire la via normale, ma anch’essa non è del tutto semplice se c’è neve. Bisogna infatti compiere un ripido traverso sopra il settore orientale dei sette pilastri. In ogni caso, in presenza di neve sono indispensabili piccozza, ramponi e una buona dose di prudenza.
A Gravedona si prende la strada per Peglio e Livo. Poche decine di metri dopo l’abitato di Peglio, di fianco alla chiesetta del Pian di Gorghi, si imbocca una stradina che sale con numerosi tornanti in un bosco di castagni e si arriva a Bodone (q. 1113 m). Al termine della stradina asfaltata c’è un parcheggio.
Di fianco al parcheggio inizia il sentiero segnalato (stranamente non riportato dalle carte) che risale il costone S del Monte la Motta. Esso conduce all’Alpe Motta (q. 1406 m), alla panoramica anticima S (q. 1459 m) e poi, alla sommità erbosa del Monte la Motta (q. 1515 m). Sul versante opposto, sempre lungo la china, si scende alla Sella di Paregna (q. 1468 m), senza nome sulle carte. Qui si può giungere utilizzando anche una stradina sterrata, disagevole, che da poco prima del parcheggio di Bodone traversa a NW sotto il Monte la Motta. Tracce di sentiero lungo un pendio erboso consentono poi di accedere a questo valico da W. In ogni caso, dalla Sella di Paregna si segue il sentierino segnalato da bandierine che risale la ripida dorsale erbosa orientata a SE. Verso (q. 1950 m) un caratteristico avvallamento di grossa ganda viene aggirato a sinistra (W) e in breve si arriva alla base del conoide di detriti sotto il canale centrale (vedi immagine principale). Qui si abbandonano i segnali e si va a raggiungere l’imbocco dello stretto e ripido canale. Lo si risale pressoché al centro, superando all’inizio alcuni facili gradini rocciosi. Nella parte superiore il solco si allarga e, se non c’è neve, senza particolari difficoltà si supera il pendio erboso e si va a raggiungere la cresta E. Volgendo ora a sinistra, si segue per poche decine di metri la facile cresta e si arriva sulla panoramica vetta.
Come per la salita, oppure per la via normale della cresta E (vedi relazione: Monte Duria)
In merito all’accesso alla Sella di Paregna, vedi relazione e immagini di: Monte la Motta.
L’imbocco del canale centrale | Nel canale centrale, uno sguardo verso il basso | La vetta |
Ultime 20 scalate...
Elenco delle scalate... |
||