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Immagine ripresa dal versante W del Piz Uter |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Cassana Provincia: Estero Punto di partenza: Zuoz, località Resgia (q. 1669 m) Versante di salita: vari Dislivello di salita: 1500 m - Totale: 3000 m Tempo di salita: 4,45 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: estate |
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Il Piz Mezzaun si trova a S di Zuoz ed è la cima più rappresentativa di questa zona dell’ Engadina. Se osservato dalle valli laterali appare a forma di trapezio con un lungo crestone sommitale, roccioso e dentellato, degradante da E verso W e sorretto da ripidi fianchi detritici. Agli angoli opposti della cresta si possono distinguere le due cime principali: la E (q. 3000 m), la più elevata e la W (q. 2962.7 m). Quest’ultima, non a caso considerata la vetta, si affaccia sull’Engadina con un alto torrione roccioso, ben visibile dal fondovalle e offre un panorama unico, dal Maloja fino a Zernez.
La via normale proposta, non riportata dalla guida del CAS, in sintesi prevede: avvicinamento dalla Val Arpiglia – costone NW del Piz Uter fino a (q. 2673 m) e traversata in piano, da N a S, del suo versante W – salita alla Cima E del Piz Mezzaun dal versante E e per la cresta SE – traversata di tutta la cresta sommitale fino alla Cima W, la vetta. L’itinerario è abbastanza lungo, sprovvisto di punti di appoggio e con un dislivello importante, ed è quindi riservato ad escursionisti ben allenati. L’ascesa alla Cima E è facile e può essere valutata di difficoltà: EE, mentre la traversata alla Cima W, che richiede circa 40 minuti per la sola andata, non è del tutto semplice e può essere suddivisa in due parti. La prima parte è la più impegnativa, a causa di alcuni aggiramenti che bisogna compiere sul ripido versante meridionale, fino ad una cima intermedia, isolata e ben identificabile dalla Cima E. La seconda parte è più facile e diretta, compreso l’ascesa al torrione di vetta.
Corda ed imbrago utili solo per i meno esperti.
Le immagini delle relazioni: Piz Arpiglia-Cresta S, Piz Arpiglia e Piz Uter, possono fornire utili indicazioni.
Da St. Moritz si prosegue verso la Bassa Engadina, fino allo svincolo di Zuoz. Seguendo le indicazioni che precedono questo incrocio, si svolta a destra, per la località Resgia e poco dopo si arriva in un ampio parcheggio.
Dal parcheggio si segue, verso SE, la stradina sterrata indicata da un cartello che riporta la scritta “bergwanderweg” (strada/sentiero di montagna). Raggiunto il vicino ponticello di (q. 1702 m) sull’Ova d’Arpiglia, la stradina si sdoppia e ci offre due possibilità per raggiungere l’Alp Arpiglia (q. 2129 m):
1°) si prosegue a sinistra, sulla carrareccia principale che, attraversa il ponticello, compie un lungo traverso a NE fino al tornante di (q. 1858 m) e poi ritorna verso la Val Arpiglia, terminando davanti all’alpe omonimo (q. 2129 m). È il percorso più semplice, basta seguire la strada e si arriva all’alpe, ma è anche il più monotono;
2°) si imbocca la pista che si stacca sulla destra, segnalata da un cartello che riporta la scritta Munt Seja. Si sale per un buon tratto, verso SW, ad un primo bivio si tralasciano le indicazioni per Madulain e subito dopo, dietro una curva, appare un secondo bivio segnalato. Possiamo scegliere, se proseguire sulla stradina principale che compie un tornante in Val Purschigl (q. 1854 m) e poi ritorna verso la Val Arpiglia, oppure se prendere la scorciatoia che si stacca sulla sinistra (indicazioni per Munt Seja e Lej da Prastinaun). Se si sceglie la scorciatoia, alla (q. 1977 m) di God Laviners ci si immette di nuovo sulla stradina e la si segue, in direzione E. Ad un successivo bivio, si tralasciano le indicazioni per Munt Seja e si prosegue per Alp Arpiglia. Poco più avanti la pista termina e inizia un sentiero ben marcato che ci porta a superare il torrente della Val Tscheps. Poi, con una breve discesa si raggiunge, prima il ponte di (q. 2038 m) sull’Ova d’Arpiglia e poco sopra, la strada del 1° itinerario, ormai in prossimità dell’Alp Arpiglia.
In ogni caso, dall’alpeggio si prosegue verso SE, su di un sentiero ben marcato. Raggiunto il piccolo torrente che scende dalla Val Peja, si abbandona il sentiero e si risale, su tracce discontinue, il costone erboso a destra (salendo) di questa valle, che rappresenta la parte inferiore della cresta NW del Piz Uter. Nella parte superiore si tralasciano le tracce che conducono alla Fuorcla Giavagl (q. 2706 m) e, nei pressi della (q. 2673 m), si traversa in piano il digradante versante W del Piz Uter, fino a raggiungere i pianori d’alta quota di Las Plattas. Senza percorso obbligato si va a raggiungere la cresta SE del Piz Mezzaun e la si segue, senza difficoltà, fino alla Cima E (q. 3000 m), sormontata da un largo ometto di pietre.
Inizia ora il percorso di cresta sommitale, lungo circa 1200 m e con numerosi saliscendi, che ci condurrà sulla vetta. Seguendo facilmente la cresta, si scende brevemente e poi si prosegue fino ad un salto verticale, impegnativo ed esposto, che si può aggirare, retrocedendo una ventina di metri, sul ripido pendio meridionale. Dopo aver ripreso la cresta all’intaglio sotto il salto verticale, si prosegue abbastanza facilmente, fino a dover compiere un nuovo aggiramento a sinistra, anche questo su terreno abbastanza ripido. Il percorso è comunque sempre evidente, al termine dell’aggiramento si sale a riprendere la cresta e in breve si raggiunge la cima intermedia, dove terminano le difficoltà. Da questa cima si scende brevemente e poi si segue la cresta pianeggiante, fino al torrione finale. Qui la cresta diventa un poco affilata, ma si arriva in vetta senza particolari difficoltà.
Come per la salita.
Lungo la cresta, poco prima del salto verticale. A sinistra la cima intermedia | Antonio impegnato sul secondo aggiramento | La cresta finale e al centro la vetta |
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