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La grotta del Covolon di Val Gàdena. |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Altipiani Provincia: Vicenza Punto di partenza: Giara Modon Versante di salita: SW Dislivello di salita: 100 m - Totale: 200 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: tutto l´anno (ma l´estate è torrida) |
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Il Covolon non è una cima bensì una caverna naturale dal soffitto molto alto e poco profonda, assai caratteristica e molto conosciuta. Essa è situata in una valle laterale della Valsugana, la Val Gàdena, meta di escursionisti, cercatori di funghi ed arrampicatori che frequentano le selvagge ed ostiche pareti della valle e del Monte Spiz. L´accesso è molto comodo e riposante. Nel 1994 Umberto Marampon, forte arrampicatore di Cismon del Grappa e maestro indiscusso della tecnica artificiale, colo compagno T. Vanin ha superato la volta della caverna con chiodi a pressione e realizzando così la salita del più grande soffitto delle Alpi, d´Italia e non solo. Il grande tetto sporge per 49 orizzontale dal fondo della grotta, addirittura al centro forma una pancia rivolta verso il basso che obbliga pure a scendere. La "Via dei 49 metri" è un piccolo capolavoro di arrampicata vecchio stile, originale e di grande soddisfazione ma incredibilmente faticosa nonostante la brevità del tracciato.
Dalla superstrada della Valsugana si svolta a Carpanè in direzione di Valstagna. Nel centro di quest´ultimo svoltare a destra e proseguire verso nord per 4 km fino alla contrada Giara Modon (dopo Sasso Stefani). Appena dopo il paesello imboccare la stretta strada asfaltata a sinistra con indicazione per Val Gàdena e i Loke, seguirla fino all´interruzione dove si parcheggia (stretto, non lasciare nulla in macchina per pericolo di furti). Proseguire lungo la stradina successiva lasciando a destra le indicazioni per il Monte Spiz e continuare nella forra della valle per circa 15 minuti fino a vedere sulla destra l´apertura della grande Caverna un po´ celata dal bosco. Entrarvi e salire fino all´estremo fondo dove attacca la via.
Per lunghezze di corda (sviluppo 70 m):
1L dalla catena in acciaio posta sul fondo della grotta cominciare a salire sui primi spit dapprima molto vicini poi parecchio distanti (a metà passo chiave molto faticoso) che obbligano a distendersi completamente. Si raggiunge la sosta posta sul bordo della prima pancia (15 m, A2e con parecchi spit, sosta su spit anellato con catena e 3 chiodi a pressione).
2L dalla sosta si traversa a sinistra con un movimento lungo e si scende leggermente andando in obliquo a destra fino alla sosta sul tetto di nuovo orizzontale (15 m, A2e e parecchi spit un po´ più vicini, sosta su spit, chiodi a pressione e catena).
3L si procede seguendo sempre gli spit fino ad un tratto più verticale dove si sosta (15 m, A2e, sosta su catena e spit).
4L si continua fino al bordo del tetto sempre seguendo gli spit (qui 2 ferle per eventuale calata) poi sul bordo strapiombante del tetto fino all´ultima sosta (35 m, A2e con sosta intermedia, tratto molto faticoso, sosta su spit, chiodi a pressione).
Con una calata a corda doppia di 50 m si scende direttamente all´ingresso della grotta. Poi di nuovo come per la salita.
Via artificiale che richiede pratica ed abilità nella disciplina altrimenti può diventare una vera tribolazione, ad ogni sosta è comunque sempre possibile scendere. Procedere con molta cautela nei primi metri perchè un´eventuale caduta porta dritti a sfracellarsi al suolo dove un macigno appuntito sembra messo apposta.
La progressione appesi ai chiodi. |
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