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Pizzo Fizzi-Via Amico Barba Bianca - 2757 m


Relazione della salita - Cima n° 2294


Via Normale Pizzo Fizzi-Via Amico Barba Bianca
Il Pizzo Fizzi da E. In rosso il tracciato della via, in giallo avvicinamento e cengia di discesa
Regione: Piemonte (VerbaniaItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Monte Leone

Provincia: Verbania

Punto di partenza: Alpe Devero (q. 1640 m)

Versante di salita: E

Dislivello di salita: 1110 m - Totale: 2220 m

Tempo di salita: 7.00 h - Totale: 11.00 h

Periodo consigliato: Fine maggio - ottobre

Valle: Valle Devero - Altre cime della Valle Devero
Punti di appoggio: Rif. Castiglioni al Devero, Locanda Fizzi, Alpe Crampiolo.
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Difficoltà:   EE - AR - VI+ - TD+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: Internet: Mappa la Svizzera a piedi
Autore: Oliviero B.  Profilo di Oliviero B. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 08/09/2012
Data pubblicazione: 13/09/2012
N° di visualizzazioni: 10881
N° voti: 4 - Voto medio: Voto 4 stelle

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Introduzione:

Spettacolare guglia rocciosa se vista da E, il Pizzo Fizzi a N presenta un´ affilata cresta sostenuta da possenti pareti percorse da varie vie di alta difficoltà, per poi divallare con ripidi ghiaioni nella splendida Val Deserta. A sud, invece, defilato dal Pizzo Stange che lo precede, appare quasi come semplice anticima N del più tozzo e massiccio Pizzo Crampiolo, dal quale è separato da un profondo intaglio. Cima rocciosa, incombente sul Lago del Devero in cui si specchia, al tramonto assume un aspetto di struggente romanticismo che tocca l´ animo, mentre all´ alba il primo sole ne arrossa le rocce sommitali, in netto contrasto con le rilucenti argentee placconate della parte bassa. La via qui descritta, Amico Barba Bianca, aperta dalla Guida Paolo Stoppini e dedicata a Mario Ferrari, storico gestore della Locanda Fizzi a Crampiolo, purtroppo scomparso alcuni anni orsono, risale l´ intero versante E, attraversando dapprima la fascia di placche di ruvido gneiss con diciotto tiri di corda, quindi raggiunta la cengia erbosa che spezza nettamente in due parti la parete, con altri nove supera l´ ultimo balzo di rosso serpentino caratteristico di tutto il Devero, per un totale di ca 700 metri di dislivello e oltre mille di sviluppo. Una via, dunque, da non sottovalutare se affrontata in tutta la sua lunghezza, che ha tutti i requisiti e le carte in regola per divenire una ´super-classica´ del Devero.


Accesso:

Da Milano A26 per Gravellona Toce, proseguendo per la Val Formazza. Giunti a Baceno si svolta a sinistra per Goglio, da dove su strada a pagamento all´ Alpe Devero. (In alternativa è possibile salire da Goglio per la vecchia mulattiera, ore 1,30).


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si entra in Devero, da dove all´ incantevole Alpe Crampiolo o per sterrata (eventuale servizio taxy-navetta), oppure per sentiero attraverso uno splendido lariceto (30´). Dall´ Alpe, al cui inizio si trova la Locanda Fizzi e l´ ottimo Agriturismo Alpe Crampiolo, sempre per sterrata ci si porta al margine sinistro della diga del Lago Devero, da cui si segue una traccia orizzontale, cartello indicatore, che tornando verso valle conduce alla palestra di roccia. Quando questa, una volta fuori dal lariceto, é ormai prossima alle bastionate, anch´ esse attrezzate da Paolo Stoppini, la si abbandona risalendo il ripido pendio erboso possibilmente sul colmo della costa. Lasciato a sinista uno speroncino, con un ultimo ripido tratto si giunge all´ attacco, segnalato da uno spit a 3/4 metri di altezza. 1 ora ca da Crampiolo. La via attacca subito con un passo di aderenza, 5c, per poi proseguire con minori difficoltà (IV/V) per altri quattro tiri, sorprendendo per la continuità dell´ arrampicata nonostante si sviluppi su un impervio pendio erboso (L:1-5). La sesta lunghezza parte, invece, con uno strapiombo, 5a/5b, seguito da un ostico passo in aderenza, 6a, per poi tornare su difficoltà di quarto/quinto e proseguire per altri due tiri lungo le placche che caratterizzano tutta la prima parte dell´ itinerario (L:6-8). Superata, infine, la breve fessura del nono tiro, IV, si percorre verso sinistra un tratto erboso che conduce alla base di belle placconate, che preannunciano maggiori difficoltà,sosta su masso a destra. Le si risale per un paio di tiri sino ad un poco accentuato pilastro (L:10 e 11), quindi con entusiasmante arrampicata di aderenza che caratterizza tutta questa prima parte, lo si supera con tre magnifici tiri (L:12-14), passi di 5c/6a, per poi proseguire di conserva per altri due in diagonale a sinistra (II/III), puntando all´ evidente macchia bianca subito sopra la cengia erbosa che divide la parete (L:15 e 16). Altri due tiri più atletici, su rocce nere ben gradinate ma con erba, portano infine alla sosta sottostante la cengia che, nel caso, può costituire una via di fuga (L: 17 e 18). Per erba, ci si porta sotto lo spit che indica il punto in cui attaccare la seconda parte della via, caratterizzata dal rosso serpentino tipico del Devero. Lo stile di arrampicata ora cambia, divenendo più atletico e meno tecnico rispetto al precedente, e con movimento molto fisico, buone prese, si guadagna la soprastante cengia, 6a, per poi traversare a sinistra e superare un ostico blocco oltre il quale le difficoltà decrescono. Si prosegue quindi su rocce più articolate per altre tre lunghezze (IV, passi di V, L: 19-22), arrivando alla base di un alto muro verticale che sbarra il passo. Dalla sosta ci si sposta a sinistra ad un gradino, lo si rimonta (spit alto), infilandosi nella spaccatura tra uno spuntone sporgente e il corpo della parete. Con passo faticoso e difficile, si rimonta lo spuntone (2 m, 5c, spit), dopodichè si continua brevemente a sinistra per poi tornare a destra, trascurando l´ invitante crestina di rocce rotte parecchio più facile ma non attrezzata. Quindi si affronta l´ esposto muro verticale che offre pochi ma netti appigli, fessurine e tacche, sul quale ci si alza per alcuni metri (6a+, passaggio chiave) per poi entrare in un canaletto. Infine si prosegue più facilmente sino alla sosta, dalla quale si continua con difficoltà similari tra saltini, diedri e balze per altri due tiri che portano alla splendida placca terminale (L: 23-25). Con entusiasmante arrampicata la si supera lungo una bella fessura, (IV, 25/30 m, 1 spit facilmente integrabile), arrivando sotto il castello sommitale (L:26), che si contorna a sinistra entrando in un canaletto di rocce rotte. Se ne risale il lato sinistro (spit), uscendo su una facile placchetta a pochi passi dalla vetta che si raggiunge senza difficoltà (L:27). Semplicemente fantastico.


Discesa:

Vi sono due possibilità di discesa. La prima consiste nel calarsi in doppia sulla via sino alla cengia erbosa per poi seguirla verso N (destra, faccia a monte, come da schizzo della via). Una volta aggirato il crinale, per ripido pendio di pietrisco ed erba si divalla sul versante settentrionale fino ad incrociare il sentiero segnalato della Val Deserta, seguendo il quale si fa ritorno a Crampiolo dopo aver lungamente costeggiato il Lago Devero. La seconda, percorsa dall´ autore, segue la Via Ricordando Cassin lungo la parete N, anch´ essa aperta da Paolo Stoppini, difficoltà dal 6a al 6c. Dalla cima ci si sposta all´ estremità NW, superando una frattura della roccia (esposto) e la successiva spaccatura, oltre la quale si trova la sosta, affacciata sulla verticale parete nord. Con nove doppie si raggiunge il ghiaione dal quale si discende immettendosi nell´ itinerario precedente. Le calate sono tutte di 35 metri, tanto che per mantenere tale distanza Paolo Stoppini ha attrezzato una ´mezza´ calata tra la quarta e la quinta, individuabile perchè l´ unica con cordino, mentre tutte le altre sono fornite di placchetta con anello di calata. Fare attenzione al reperimento delle soste, spesso defilate, poste a lato della linea di discesa al riparo da eventuali cadute di pietre. A volere, esiste anche una terza possibilità, poco proponibile, ma comunque fattibile per chi non ne avesse ancora abbastanza. Dalla vetta con una doppia e poi per cengie ci si cala alla forcella col Pizzo Crampiolo S, per risalire con due tiri di 6a/6b la verticale fessura diedro che ne incide la parete NE, spit di partenza e soste attrezzate, necessaria una serie di friends. Quindi si fa ritorno a Devero lungo la normale di quest´ ultimo, passando per la Bocca e i Piani della Rossa.


Note:

Magnifica via, percorsa dall´ autore con Paolo Stoppini e Fabrizio Manoni, forte alpinista e guida noto per un famoso bivacco a 8600 metri, man mano che ci si alza offre una vista sempre più spettacolare, con un´ eccezionale colpo d´ occhio sul Lago Devero visto dall´ alto. Attrezzata con un giusto mix tra sportivo ed alpinistico, protezioni ogni 5/6 metri, più ravvicinate sul difficile e poco più lunghe nei tratti semplici, tiri omogenei di 35/40 metri ciascuno, soste con placchetta e anello di calata, Amico Barba Bianca è una via da raccomandare, anche in considerazione del fatto che qualora la si ritenesse troppo lunga, è possibile evitarne la prima parte partendo direttamente dalla cengia erbosa, raggiungibile col primo itinerario di discesa.


© VieNormali.it

Via Normale Pizzo Fizzi-Via Amico Barba Bianca - Passaggio di 6a  in aderenza Via Normale Pizzo Fizzi-Via Amico Barba Bianca - Vetta. Da sx: l´ Autore, Fabrizio Manoni e Paolo Stoppini. Via Normale Pizzo Fizzi-Via Amico Barba Bianca - In doppia sulla parete N
Passaggio di 6a in aderenza Vetta. Da sx: l´ Autore, Fabrizio Manoni e Paolo Stoppini. In doppia sulla parete N


Revisione: relazione rivista e corretta il 21/09/2012 dalla redazione di VieNormali.it

  



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Salita della via di roccia Amico Barba Bianca al Pizzo Fizzi - Oliviero Bellinzani

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