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Lo Jegihorn in avvicinamento. A dx la cresta scendente dalla quota 3151. A sx la via di discesa. |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Estere Svizzere Provincia: Estero Punto di partenza: Stazione Arrivo Funivia Kreuzboden (q. 2397 m), Saas Grund, Vallese Versante di salita: S Dislivello di salita: 900 m - Totale: 1710 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: estate |
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Spettacolare Ferrata in ambiente a dir poco grandioso, si sviluppa in due parti : la prima di cira 300 metri, sulle rosse placconate della quota 3151 da cui poi si discende lungo un´ affilata crestina al colle di q. 3096, e la seconda lungo la cresta che dall´ anzidetto colle sale sino alla vetta dello Jegihorn, ultima elevazione lungo la dorsale SW del Fletschhorn prima che questa precipiti su Saas Grund. Nell´ allestimento originale il tratto tra la quota 3151 e lo Jegihorn era costituito da un lunghissimo ponte tibetano, forse il più lungo dell´ intero arco alpino, che univa le due creste e attualmente crollato.
Dal Passo del Sempione si discende la Valle del Rodano sino a Visp, da dove a sinistra si segue per Zermatt/Saas Fee. Al successivo bivio di Stalden, si lascia a destra la deviazione per Zermatt, proseguendo a sinistra per Saas Fee sino a Saas Grund, da cui con impianti di risalita alla stazione Kreuzboden (2397 m).
Dalla stazione intermedia di Kreuzboden, si segue l´ampia e frequentata mulattiera che in ca un´ ora conduce alla Weissmieshutte (2726 m), da dove passando dietro la costruzione della dipendenza, si imbocca un sentiero che a mezzacosta in breve conduce ad un ponte. Superato il torrente, si lascia a destra la traccia che sale al Fletschhorn, proseguendo su per la morena in direzione dello Jegihorn, scritta ´KS´, Klettersteig, su un sasso, sino a raggiungere una zona pianeggiante. Guadato un secondo torrente, si prosegue in falsopiano sino all´ affilata morena che racchiudeva il Talli Gletscher ormai pressochè scomparso, per subito lasciarla prendendo una traccia sulla sinistra segnalata da un ometto, che a mezzacosta taglia tutta la morena stessa, portando alla base della quota 3151 sulle cui verticali pareti si svolge la prima e più impegnativa parte della ferrata. Un breve tratto su grossi blocchi seguito da un breve pendio di erba e terriccio conducono infine all´ attacco, posto sotto un costone roccioso (2900 m ca). Targa, 40´ dalla Weissmiesshutte. Seguendo il cavo, si traversa orizzontalmente sino ad aggirare il costone, quindi per facili placchette si raggiunge una zona abbattuta da cui una traccia con un diagonale a sinistra porta all´ imbocco di un ripido canale. Aiutati dal cavo e da occasionali pedane, lo si risale con attenzione, roccia non molto buona, quindi si supera un bel muro ed una prima scala che termina su un aereo spigoletto. Si prosegue quindi per paretine, canali e diedri con arrampicata talvolta molto aerea lungo lo spigolo, superando altre brevi scalette arrivando sotto la cuspide sommitale della quota 3151 che si raggiunge con un´ ultima scala. In piano si traversa a sinistra, dopodichè, con entusiasmante disarrampicata che lo sarebbe ancor più se non attrezzata con cavo e pioli, si inizia a scendere per l´ affilata crestina che conduce al sottostante colletto di quota 3098, che si raggiunge dopo aver superato gli ancoraggi del ponte tibetano ormai distrutto e del quale si vedono ancora i resti, che nell´ allestimento originario univa con un unico balzo la cresta W della quota 3151 alla N dello Jegihorn. Attraversato il colle su affilato spigoletto orizzontale, si risale per grossi blocchi fin sotto un bel muro che offre uno spettacolare passo molto esposto, seguito da un ancor più aereo spigolo attrezzato con numerosi pioli (IV in libera) dal quale si esce a sinistra, sempre sull´ esposto, per superare le ultime balze che adducono alla sommità, cui si giunge o tenendosi sul filo (cavo), oppure nel sottostante canale più riparato. Croce, grande ometto e libro di vetta. Vista mozzafiato.
Per la cresta opposta, seguendo ometti e bolli di vernice azzurra. Giunti ad un colle, si piega a sinistra, scendendo per un canalone ingombro di grandi massi, al termine dei quali la traccia su terricco ed erba diviene evidente conducendo nella sottostante valletta ai piedi della morena percorsa a salire. Tenendosi a destra si divalla sino ad un bivio : destra Kreuzboden, dritto Weissmieshutte seguendo una traccia più bassa di quella percorsa all´ andata che riporta al ponticello. Attenzione invece al guado del secondo torrente incontrato: nel caso il traballante ponte che lo attraversa fosse impraticabile per la troppa acqua, è bene risalirgli a lato sino al punto in cui lo si è attraversato all´ andata.
Bellissima ferrata, con tratti aerei molto esposti ma ottimamente attrezzata con cavo dall´ inizio alla fine, scalette e pioli che aiutano a superare le maggiori difficoltà, si svolge in ambiente superlativo, soprattutto nella seconda parte, quando fin troppo spesso gli occhi corrono a Dom, Lenzspitz, Nadelhorn e Weisshorn. Nel caso si intendesse effettuare la salita in giornata, dalla Stazione di Kreuzboden ci si tiene nel vallone sino ad incontrare il bivio di cui si fa cenno nella via di discesa, evitando così di allungare il percorso passando dalla Weissmieshutte..
Tratto iniziale | La prima scala. | Anna su un muro nella seconda parte della Klettersteig. |
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