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![]() Punta Fourà e Mare Percia (a destra). |
Regione: Piemonte (Torino) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso Provincia: Torino Punto di partenza: Strada del Nivolet (q. 2400 m ca), Valle Orco Versante di salita: W Dislivello di salita: 980 m - Totale: 1960 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate |
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Da Ivrea a Courgnè, risalendo la Valle Orco. Superato Ceresole Reale, si prosegue per il Colle del Nivolet, oltrepassando il Lago Serrù e attraversando la diga del Lago Agnel. Si prosegue per altri 2,5 km ca, incontrando un piccolo lago sulla destra della strada, 100 metri oltre il quale su un tornante si parcheggia, linea dell´ alta tensione e cartelli indicatori. Attenzione perchè nei w-e di luglio ed agosto la strada è interdetta, usufruendo di un servizio navetta.
Dal parcheggio, seguendo le indicazioni per i Colli della Terra e della Porta, si imbocca la Strada Reale di Caccia che, costeggiato sulla destra il primo Lago della Civetta, sale ad una depressione per poi proseguire lungamente a mezzacosta con dolci saliscendi sino ad affacciarsi nel vallone che discende dalla conca racchiusa fra Mare Percia e Punta Fourà. Senza attraversare, si abbandona la mulattiera che prosegue in salita verso il Colle della Terra (2902), prendendo un´ esigua traccia segnalata da radi ometti che sale sulla sinistra. Arrivati sotto le bancate rocciose, si attraversa su cenge erbose in direzione della conca, e superato un facile quanto breve scalino roccioso, per pietrame si giunge ad uno splendido laghetto, probabilmente tutto ciò che resta di un ´antico´ ghiacciaio. Una volta contornatolo, in falsopiano si percorre l´ intero vallone portandosi sotto il ghiaione, delimitato a sinistra da grandi bancate rocciose, che discende dal colle tra l´ anticima SW quotata 3334 m a destra e il Mare Percia a sinistra. Lo si risale, inizialmente con facilità, poi più faticosamente per l´ accentuarsi della pendenza e la franosità del terreno, sino all´ insellatura, divisa da un gendarme, a sinistra del quale si ha l´ impennata finale della Cresta SW, dalla cui base ci si sposta progressivamente verso il centro parete, salendo con attenzione per rocce rotte ed instabili (I/II, esposto) finché una serie di ripide e lisce placche non sbarra la strada. Si piega allora a sinistra, tornando verso lo spigolo, e sempre per diedri, canalini e balze rocciose ci si inerpica sin sotto ad uno strapiombo che si evita con un diagonale a destra uscendo sulla sommità. Pochi metri su belle placche e si è al semidistrutto ometto di vetta.
Come per la salita, oppure in traversata alla Punta Fourà, v. relazione Punta Fourà-Cresta SE, e quindi per la normale di questa.
Dal laghetto glaciale in avanti non essendo il percorso segnalato, ma libero, ciascuno può scegliersi la linea di salita che più gli è congeniale. Bella e all´ apparenza non difficile anche la cresta SW, che si origina poco a destra del laghetto stesso e tocca l´ anticima di quota 3334 m.
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Salendo al colle con l´ anticima SW | In arrampicata sull´ ultima parte. | In vetta, con Anna e Virginio |
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