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In rosso la cresta NE, in giallo l’ultima parte della cresta SSE |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Estero Punto di partenza: Maloja, località Creista (q. 1803 m) Versante di salita: E-NE Dislivello di salita: 1355 m - Totale: 2710 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: metà luglio - inizio settembre |
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Il Piz da la Margna è una montagna bella e imponente che si eleva a SE del Passo del Maloja. La posizione che occupa, decentrata e al confine tra il Gruppo del Bernina e quello del Masino-Bregaglia, lo rende un balcone panoramico eccezionale e giustamente celebrato. La vista spazia non solo sulle montagne e i ghiacciai di questi due gruppi, ma sull’intera Alta Engadina, basta osservare la prima immagine di dettaglio per rendersi conto degli scenari che offre.
La via normale del fianco E e per la cresta NE, è la più frequentata per raggiungere la vetta. Nella nostra relazione prende avvio dall’abitato di Maloja, ma si potrebbe partire anche da Sils-Maria, il dislivello e i tempi di percorrenza sono uguali. In entrambi i casi, dalla località Ca d’Starnam (q. 2024 m), l’itinerario è il medesimo ed è ben riportato anche sulla cartografia 1:25000 della CNS.
La cresta NE è facile (F), se priva d’innevamento. L’unico passaggio esposto è situato all’inizio della cresta, ma è solo un breve traverso, poi si prosegue senza particolari difficoltà fino in vetta. Tuttavia, dopo l’intaglio la cresta è orientata a NNE e non è raro che rimanga innevata per buona parte dell’estate e in annate particolarmente nevose, per l’intera stagione. È facile presumere che, in queste condizioni, le difficoltà siano maggiori e potrebbero essere indispensabili corda, piccozza e ramponi. Va comunque precisato che, il ghiacciaio riportato sulla cartografia e che ricopriva il lato settentrionale della cresta, è ormai del tutto estinto. Permangono solamente alcune piccole placche di ghiaccio, ma non interferiscono con l’itinerario. Se la cresta è in buone condizioni, la corda non è necessaria, ma è meglio averla al seguito.
Le immagini della fotoscalata e della relazione: Piz da la Margna – Cresta SSE, possono fornire utili indicazioni.
Dal Passo del Maloja si raggiunge il vicino abitato omonimo e poi si prosegue fino all’inizio del Lej da Segl. Proprio dove inizia il lago, sulla destra si stacca una stradina stretta e asfaltata che in breve conduce ad uno spiazzo in riva al lago, dove si parcheggia, 150 m a NE della località Creista. La stradina che prosegue sulla riva meridionale del lago, è vietata al transito degli autoveicoli.
Dal parcheggio, seguendo le indicazioni per Val Fedoz e Ca d’Starnam, si percorre la stradina pianeggiante che costeggia la riva meridionale del lago. Giunti in località Plan Brüsciabräga (q. 1819 m), seguendo sempre le indicazioni, si prende la deviazione a destra e si sale, ora con moderata pendenza, fino all’alpeggio di Ca d’Starnam (q. 2024 m), dove termina la strada. Dopo aver superato a sinistra la stalla di questo alpeggio, si tralascia il sentiero pianeggiante della Val Fedoz e si segue quello che si stacca sulla destra. Inizia ora un lungo traverso ascendente, verso S e ad E del Fil da Murtairac. Il sentiero, tuttavia, è sempre ben marcato e fra cespugli e magro pascolo conduce alla (q. 2293 m), dove sorge una piccola baita. Nel prosieguo si passa in prossimità della (q. 2513 m) e poi, tralasciate alcune bandierine di colore rosso-giallo che rimontano un ripido pendio a destra, si entra in un’ampia conca di detriti e ganda, ai piedi della parete E del Piz da la Margna (vedi prima immagine di dettaglio della relazione: Piz da la Margna – Cresta SSE). Seguendo ora gli ometti di pietre e poi un evidente sentierino che rimonta un ripido e lungo pendio detritico, si sale verso W, fino a raggiungere un facile intaglio sulla cresta NE, a metà strada tra la vetta e la (q. 2912 m). L’intaglio, che permette di aggirare il filo della cresta, è posto all’inizio del traverso esposto, di una decina di metri, citato nell’introduzione. Poi si prosegue lungo la cresta, su facili rocce e resti di neve, poco a destra del filo. Al termine della cresta rocciosa si arriva su di una larga spalla detritica, dove converge anche la cresta SSE. Da ultimo, si supera un elementare pendio detritico e si raggiunge la panoramica vetta, sormontata da un alto ometto di pietre.
Come per la salita.
I laghi dell’Alta Engadina, dalla vetta | In discesa, all’inizio della cresta NE | In discesa, io all’inizio e Pietro quasi al termine del traverso esposto |
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