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Cima Livia |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Dolomiti di Zoldo Provincia: Belluno Punto di partenza: Passo Duran (q. 1601 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 900 m - Totale: 1700 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: estate - utunno |
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La salita di questa cima non molto frequentata, di solito avviene come deviazione dal Van di Càleda. L´arrivo in cima, invece dopo aver percorso il Viaz dei Cengioni ha sicuramente tutto un altro sapore. Naturalmente la prima parte cioè il Viaz, può essere effettuato anche come percorso a sè stante, inoltre il Viaz può essere seguito anche nel senso opposto, cioè in discesa dopo essere saliti per la via usuale alla cima.
Da Agordo o da Dont in Val Zoldana, si raggiunge il Passo Duran.
Dal Passo Duran 1601 m si percorre brevemente la strada in direzione di Dont fino a quando sulla destra si seguono le indicazioni del sent. 536 (per il Biv. Angelini e Colcerver). Il sentiero si snoda con qualche lieve saliscendi dentro il bosco fino a quando ormai al limite di questo, si incontrano le indicazioni per il Viaz dei Cengioni. Si continua sulla destra lungo una traccia molto ripida tra mughi (deboli segnalazioni) che porta a superare lo zoccolo basale della Cima dei Gravinei. Superato di seguito qualche breve salto roccioso si raggiunge a q. 2050 l´inizio del cengione (ore 1,15). Si segue con qualche saliscendi verso destra il sistema di cenge a volte un po´ esposte (in un tratto ci sono un paio di chiodi) che portano a oltrepassare dei profondi canaloni (attenzione ad inizio stagione per la presenza di neve) fino ad affacciarsi sul Van di Càleda. Un ultimo salto roccioso in discesa (chiodi) e una breve risalita portano a una costola erbosa dove il Viaz termina a q. 2160 (ore 1,30; ore 2,45) Si segue ora una traccia in salita sulla sinistra che porta in direzione della Forc. di S. Sebastiano fino a raggiungere un grosso masso da dove a sinistra si vede chiaramente un canalone ingombro di grossi massi. Si abbandona la traccia e si prosegue in salita su ghiaie verso sinistra (ometti) fino al canalone che si supera interamente (attenzione all´instabilità del terreno) fino a raggiungere una forcella (ometto). Si svolta a sinistra e superate delle facili ma friabili roccette si arriva alla calotta ghiaiosa sommitale ed in breve in vetta (ore 1; ore 3,30).
Ritornati alla costola erbosa alla fine del Viaz, si segue una traccia in discesa che porta al Van di Càleda presso un enorme masso isolato dove si trova il sentiero che seguito verso destra riporta al Passo Duran (ore 1.30).
Percorso assai solitario che richiede una progressione sicura. Ad inizio stagione negli antri dei canaloni attraversati si potrebbe trovare ancora neve per cui si renderà necessario l´uso di piccozza e ramponi.
Lungo il Viaz |
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