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Il Soglio Sandri e Menti con la via |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti Provincia: Vicenza Punto di partenza: Campogrosso (q. 1457 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 200 m - Totale: 400 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: tarda primavera - autunno |
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Il Solgio Sandri e Menti è la cima all´estremità sinistra (est) del Piazzale SUCAI ed è stata dedicata a Mario Menti e Bortolo Sandri, forti alpinisti deceduti nel 1938 sulla parete nord dell´Eiger. La via Antonella è stata tracciata nel 1991 dalla guida Spanevello, autrice di altre vie in zona, con altri due compagni. Aperta con l´uso di chiodi e protezioni naturali, ora è stata completamente riattrezzata a spit, soste incluse.
Dall´autostrada Milano-Venezia uscire a Montecchio e seguire le abbondanti indicazioni per Recoaro Terme. Raggiuntolo, attraversare il centro e proseguire per la strada ripida fino al Passo di Campogrosso. Qui parcheggiare la macchina ed imboccare il sentiero per il rifugio Fraccaroli ed il Fumante. Percorrerlo per circa una quarantina di minuti fino a giungere in vista del piazzale SUCAI, il grande anfiteatro dominato da pareti. Non salire verso la Guglia GEI ma svoltare a sinistra sulla sommità del grosso dosso pietroso all´altezza del Milite e cercare un passaggio per scendere sul fondo del piazzale (si evita così un tratto friabilissimo). Attraversarlo e giungere alla base del Soglio. L´attacco è a sinistra dello spigolo, appena accanto allo speroncino piramidale della base. Si notano due grossi anelli e la lettera A sospesi su una placca.
Per tiri di corda:
1L si sale fino ai resinati passando leggermente a destra eppoi dritti per delle rigole, superando una pancia (V, spit) e giungendo ad una sosta con anello di calata. Non fermarsi qui (scomodissimo) ma salire altri 10 m per giungere ad una sosta comoda con spit vecchi e cordone (35 m, IV+ e 1 pp V, 3 spit e 2 cl.).
2L per il diedro a sinistra, all´inizio facile, poi più verticale fino a dove diviene una lama strapiombante (ignorare le 2 soste che s´incontrano), traversare con decisione a destra su roccia liscia (ch. in una crepa, stare a livello dei resinati) fino alla sosta (30 m, IV+ e V la traversata, 2 soste e cordoni su sassi incastrati, sosta su 3 spit e cordoni).
3L superare lo strapiombino a sinistra (ignorare il cordone a destra) e superare un secondo rigonfiamento di roccia fino ad una gradone (possibile sosta). Continuare verso il ben visibile intaglio soprastante superando gradoni di roccia levigata ed un caminetto per giungere in cima (50 m, V- lo strapiombo eppoi IV, 5 spit e diverse cl., sosta su 2 resinati).
In corda doppia: 1 corda doppia di 40 m verticalmente attraverso il caminetto fino ad un anello di calata leggermente a sinistra (faccia a monte).
2 corda doppia di 30 m in verticale fino ad un comodo terrazzo.
3 altra corda doppia di 30 m fino alle ghiaie basali.
La roccia è ottima lungo tutta la via. Le protezioni veloci sono inutili perchè la pietra è molto compatta e gli spit sono ben visibili e posizionati in punti strategici. Attenzione al piccolo traverso alla fine del diedro perchè il chiodo è in basso mentre la lama strapiombe è invitante ma improteggibile.
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