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![]() L’edificio sommitale, dalla cresta SW |
Regione: Estero (Estero) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Albula Provincia: Estero Punto di partenza: Zuoz (q. 1692 m) Versante di salita: SE-SW Dislivello di salita: 1280 m - Totale: 2560 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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Il Piz Griatschouls è l’ultima importante elevazione ad E del Gruppo del Piz Kesch. Dalla strada che da St. Moritz porta verso la Bassa Engadina, lo si può ammirare sulla sinistra, lungo tutto il tragitto, fino a Chinous-chel. Grazie a questa sua posizione isolata e a ridosso del solco dell’Engadina, è un balcone panoramico eccezionale: da W ad E sfila l’intero Gruppo del Piz Kesch e quello del Grialetsch-Sarsura; verso S, all’orizzonte vicino, sono visibili tutte le montagne del versante destro orografico dell’Alta Engadina e in basso, il solco di questa valle attraversato dal Fiume Inn, mentre all’orizzonte lontano si possono ammirare le vette più importanti della catena retica, dall’Ortles-Cevedale, al Bernina, al Masino-Bregaglia. La via normale passa dal versante SE e per la cresta SW ed è facile (F) se non c’è neve. Il percorso di cresta è piacevole, sempre sufficientemente largo, senza punti particolarmente esposti. Per gli escursionisti più preparati è consigliabile la traversata della montagna, in questo caso però è preferibile salire dalla cresta E che è un poco più impegnativa, ma sempre di difficoltà F (vedi relazione Piz Griatschouls - cresta E) e scendere da quella SW che è più semplice. In entrambi i casi, Zuoz rimane il punto di partenza e di arrivo.
Da St. Moritz si prosegue verso la Bassa Engadina, fino a Zuoz, dove si parcheggia.
Da Zuoz si sale verso la parte nord-orientale della cittadina e si imbocca una stradina che, verso NNE, raggiunge il torrente che scende dalla Val d’Urezza. Senza attraversare il ponte di (q. 1799 m), si svolta a sinistra per un breve tratto, poco sopra si attraversa il torrente e poi si seguono delle tracce, molto vaghe, che conducono verso N a Munt Prosbierg (q. 2096 m). Se si perdono le tracce, nessun problema, si può tranquillamente salire lungo i prati. Raggiunto Munt Prosbierg si prosegue, senza percorso obbligato, sulla groppa erbosa in direzione NW. Si passa dalla piccola baita isolata di (q. 2396 m, vedi prima immagine di dettaglio) e poi dalla (q. 2563 m), sulla dorsale erbosa fra la Val d’Urezza e la Val Gianduns. Nel prosieguo i prati lasciano il posto ai detriti che nella parte superiore diventano di un caratteristico colore rossastro. Si raggiunge poi un ripido pendio di rocce rotte e sfasciumi che permette di accedere alla cresta SW. Senza particolari problemi si risale il pendio citato e poi si prosegue lungo la facile cresta, fin sotto l’edificio sommitale. Quest’ultimo (vedi immagine principale) inizialmente viene superato per mezzo di una spaccatura fra le rocce della cresta, poi sulle tracce di un sentierino, a destra del filo, fino a raggiunge agevolmente la vetta.
Come per la salita.
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La baita di (q. 2396 m) e la vetta | In alto a sinistra, il pendio per raggiungere la cresta SW | Al centro, il Gruppo del Piz Kesch, dalla vetta |
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