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Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè Provincia: Como Punto di partenza: Cusino (q. 780 m), Val Cavargna Versante di salita: SW Dislivello di salita: 550 m - Totale: 1000 m Tempo di salita: 2.30 h - Totale: 5.00 h Periodo consigliato: tutto l'anno, evitare i mesi più caldi |
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Magnifico appicco, dalle dirupate pareti intervallate da scoscese cenge erbose, il Sasso di Cusino domina l´ omonimo borgo della Val Cavargna, oscurando la massiccia mole dell´ imponente Monte Pidaggia dal più arrotondato profilo alle sue spalle. In numerose occasioni, nella seconda metà degli anni 90, l´ autore ha studiato queste pareti cercando una via di salita, ma non trovando un compagno che lo seguisse, alla fine si è risolto a salire per il Canalone W, l´ itinerario più facile da S e descritto nella presente relazione, compiendo comunque un´impegnativa ascensione nel complesso selvaggia e molto, molto avventurosa !
Da Porlezza, raggiungibile sia da Como per Menaggio che da Lugano lungo la litoranea, si risale la Val Cavargna passando per Carlazzo e giungendo a Cusino, dove si parcheggia.
Dal parcheggio si ritorna lungo la strada sino al tornante che precede il paese. Abbandonata la rotabile, si traversa in mezzacosta a sinistra sino a portarsi nel ripido canale, ben visibile in tutto il suo sviluppo già prima di Cusino. Lo si risale inizialmente sul fondo, poi tenendosi sul fianco sinistro, soprattutto nel caso fosse ingombro di tronchi abbattuti o in presenza di acqua, superando la confluenza di alcuni rii immissari (due a destra, uno a sinistra) . La salita, fin da subito piuttosto impegnativa, via via si fa ancor più erta, divenendo sempre più difficoltosa e quando il canale piega a sud, lo si abbandona per inerpicarsi sullo scosceso fianco sinistro, attaccandosi all´ occorrenza agli alberi. Arrivati in prossimità delle pareti sommitali, si traversa a destra, puntando all´ ormai evidente colletto posto tra la quota 1330 a destra e l´ incombente Sasso Cusino a sinistra, dove si giunge per erba ripida. Una volta al colle, si segue la cresta SW, preferibilmente a sinistra, e per erba e roccette esposte (II) si arriva al dentino sommitale, alto 5/6 metri che, per chi lo volesse, si scala grazie ad una fessura sul lato sinistro (III+)
Dalla vetta si torna al colletto, dove si hanno due possibilità : la prima consiste nel discendere direttamente per il boscoso versante opposto a quello di salita, avendo l´ accortezza di tenenersi sulla destra onde evitare i dirupi del versante W, sino ad incrociare la strada per la Madonna della Salute, seguendo la quale si torna a Cusino sfruttando scorciatoie e viottoli sopra le case. La seconda, seguita dall´ autore, consiste nello scavalcare la quota 1330 per poi rimontare la cresta N del Monte Pidaggia raggiungendone la vetta per ripida traccia discontinua. Dalla vetta del Pidaggia si scende o direttamente per bosco come fatto dall´ autore, oppure lungo la cresta SE sin quasi alla quota 1336 dove si incrocia il sentiero che a sinistra porta all´ Alpe Logone, da dove alla Madonna della salute e quindi come per l´ altra opzione. Per maggiori dettagli si veda tuttavia la relazione Monte Pidaggia di Piero Vardinelli.
Emozionante, impegnativa ascensione, va affrontata con cognizione di causa : la risalita del bosco è veramente ripida, tanto che spesso ci si deve attaccare agli alberi presenti passando da uno all´ altro. La cresta finale, invece, necessita di passo fermo e buona capacità nel muoversi tra le rocce, mentre il dente terminale va disarrampicato anche in discesa. Tuttavia, recentemente è stata costruita una sterrata per il taglio dei boschi che partendo dalla parte alta di Cusino porta a circa un terzo del canalone ampiamente disboscato per un buon tratto facilitando l´ approccio.
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