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![]() Il Piz Misaun dall’itinerario di salita, da ENE |
Regione: Estero (Estero) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Estero Punto di partenza: Morteratsch (q. 1896 m) Versante di salita: ENE-NNE Dislivello di salita: 1353 m - Totale: 2706 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: estate |
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La cresta N del Pizzo Bernina che scende a dividere il bacino del Morteratsch dalla Val Roseg, dopo aver formato i Piz Prievlus, Piz Morteratsch e Piz Tschierva, degrada fino a Pontresina con una serie di vette minori, ma che superano i 3000 m. Il Piz Misaun si trova su questa cresta, a metà strada fra Pontresina e il Pizzo Bernina. Sebbene appartenga a questo gruppo di vette minori, è un bello spuntone roccioso, circondato da ghiacciai che ne ricoprono i fianchi nord-occidentali. Ad oriente invece, dove passa la via normale, la Vadret Boval Dadour ha abbandonato ormai da parecchio tempo le pendici della montagna e si è rifugiata sotto la Crasta da Boval.
L’itinerario proposto qui di seguito si svolge in un ambiente di ampi spazi, selvaggio e poco frequentato. Dai pianori del Pasculs da Boval, dove si riesce per la prima volta a vedere la vetta, potrebbe non risultare semplice individuarla, ma da questo versante presenta una caratteristica cupola di blocchi accatastati che la rende inconfondibile. Oltre i pianori del pascolo si sale senza traccia, cercando il percorso migliore, inizialmente fra i bassi cespugli, poi aggirando i risalti rocciosi, infine risalendo un pendio di grossa ganda, fino a raggiungere una sella sulla cresta NNE. Quest’ultima non è particolarmente impegnativa (II-) ed è anch’essa costituita da grossi blocchi accatastati che sembrano in precario equilibrio. Il pendio finale della cupola è ripido ma elementare, fino in vetta. Va precisato che, la cartografia ricopre la sella all’inizio della cresta NNE con un’effluenza da occidente del Vadrettin da Misaun, ma attualmente la cresta è stata abbandonata dal ghiacciaio. Comunque piccozza e ramponi è meglio averli al seguito, in particolare se si sceglie di aggirare la cresta ad W, sul ghiacciaio. La corda non è indispensabile ed è da valutare se portarla o meno.
Da St. Moritz si raggiunge Pontresina e da qui si risale la Val Bernina. All’incrocio di (q. 1880 m) si devia a destra, sulla strada che in breve conduce alla località di Morteratsch (q. 1896 m).
Dall’ampio parcheggio a pagamento di Morteratsch, si segue la strada che in breve conduce alla piccola stazione del trenino del Bernina. Poco oltre, si imbocca verso S il sentiero che si dirama quasi subito, si tralascia a sinistra quello che conduce alla fronte del ghiacciaio e si segue quello a destra, con le indicazioni per la Chamanna da Boval e Chünetta. Il sentiero ben tracciato e segnalato, entra nel bosco, sale ripido in direzione SW e poi raggiunge un bivio segnalato. Qui si abbandona il sentiero principale che prosegue verso la capanna citata e si svolta a destra, in breve si arriva sul promontorio panoramico di Chünetta (q. 2083 m). La traccia prosegue ad W di questo promontorio, poi traversa a SW ed infine, sale di nuovo ripida a Chünetta Sur (q. 2293 m) e più su, raggiunge il limite inferiore del Pasculs da Boval. A circa (q. 2400 m), in corrispondenza di una placca rocciosa liscia sulla destra, si segue ancora il sentiero per un breve tratto e poi si inizia a risalire il pascolo in direzione SW, senza percorso obbligato. Per non avere problemi di orientamento al ritorno, data l’uniformità della soglia del pascolo, è importante voltarsi spesso e memorizzare dove si è abbandonato il sentiero. Come riferimento per la discesa, la placca liscia sopra citata, è visibile anche dalla vetta del Piz Misaun. Ritornando alla salita: al termine del pascolo si sale aggirando con percorso logico gli affioramenti rocciosi, fino al laghetto di (q. 2759 m) che si trova esattamente 1 km ad ENE della vetta. Da qui si prosegue nel largo avvallamento roccioso, in direzione W, passando sotto le rocce della cresta che si trova a destra di questo avvallamento (vedi prima immagine di dettaglio). L’accesso diretto alla sella, alla base della cresta NNE del Piz Misaun, è ostacolato da una ripida placca, che bisogna aggirare a destra, risalendo un pendio di rocce accatastate. Questo pendio è facile ma nella parte superiore bisogna prestare attenzione ai massi in precario equilibrio. Raggiunta la cresta in prossimità della (q. 3038 m), si offrono 2 possibilità:
1°) si aggira la cresta ad W, sul ramo settentrionale del Vadrettin da Misaun, ridotto ormai a qualche placca di ghiaccio e con un percorso a semicerchio, inizialmente pianeggiante, poi su ripido pendio nevoso con rocce affioranti, si raggiunge la base della larga calotta. Si prosegue poi senza percorso obbligato, sul ripido ma facile pendio di massi accatastati, fino in vetta (l’itinerario che ho seguito in salita);
2°) si segue il filo aereo della cresta NNE, appoggiando sempre a destra (W) e arrampicando sui blocchi che, anche qui, sembrano in precario equilibrio, fino a raggiungere la base della larga calotta. Poi si sale in vetta come al punto 1° ( l’itinerario che ho seguito in discesa). Il panorama di vetta è grandioso, sebbene il Pizzo Bernina e il Pizzo Roseg siano nascosti, rispettivamente dietro l’imponente mole del Piz Morteratsch e Piz Tschierva.
Come per la salita.
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L’itinerario dal laghetto di (q. 2759 m) | All’inizio della cresta NNE, al centro la vetta | In vetta, con l’autoscatto |
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