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Immagine ripresa da SW |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Parcheggio sotto la diga di Gera (q. 2070 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 740 m - Totale: 1480 m Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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La cresta W del Corno delle Ruzze è sicuramente la via più interessante per raggiungere la vetta da occidente, ma è riservata ad escursionisti esperti, abili su creste in parte rocciose e in parte erbose, con passaggi di II°-. Le vie normali riportate nella relazione: Corno delle Ruzze, possono eventualmente rappresentare una facile e sbrigativa via di discesa.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi con numerosi tornanti e sempre asfaltata conduce alla località di Campo Moro. Da qui la carrozzabile prosegue sterrata a destra del primo invaso e raggiunge l’ampio piazzale sotto il muraglione della diga di Gera, dove si parcheggia.
Dal parcheggio si segue la stradina in direzione della diga e la si abbandona dopo circa 100 m per svoltare a destra, lungo un sentiero segnalato che in breve conduce alla casa dei guardiani. A destra di questa casa una rampa trasversale, appesa al muraglione della diga, permette di raggiungere la sommità dello sbarramento. Seguendo ora il cartello indicatore per Alpe Val Poschiavina, si prosegue a destra dell’invaso, sulla stradina in parte scavata nella roccia. Poco prima di raggiungere il ponticello sul torrente della Valle Poschiavina, un cartello indica di svoltare a destra e poco sopra si raggiungono le caratteristiche baite dell’alpe citato. Siamo all’inzio di questa bellissima valle, formata da vasti pianori dove serpeggiano le anse ghiaiose del torrente, ricca di acque, di torbiere e zone acquitrinose. Dev’essere uno spettacolo nella stagione della fioritura degli eriofori. Dall’alpeggio si prosegue sul sentiero segnalato con bandierine di colore bianco-rosso e triangoli gialli, che attraversa il vasto pianoro verso SE. Si supera un primo dislivello e poi si continua con percorso quasi pianeggiante, sempre a sinistra (salendo) del torrente. Dopo aver aggirato a sinistra un promontorio al centro della valle, il sentiero passa vicino ad un grosso sasso squadrato, sul quale è posto un triangolo giallo. Di fianco a questo sasso, se si osserva il centro del fondovalle, è già ben visibile il masso con tetto spiovente che è riportato nella prima immagine di dettaglio della relazione: Corno delle Ruzze.
Si prosegue ora lungo il sentiero quasi pianeggiante, fino a raggiungere il pianoro a sinistra di questo masso con tetto spiovente, dove c’è un bivio poco evidente (vedi prima immagine di dettaglio della relazione sopra citata). Sul pianoro quindi, si abbandona il sentiero che prosegue sempre in direzione SE vicino al torrente e si svolta a sinistra, verso E, sempre lungo il pianoro. La traccia è poco evidente, ci sono rare bandierine sbiadite di colore bianco-rosso e più avanti, su di un sasso verticale, la scritta di colore bianco: P D’UR (Passo di Uer) con una freccia. Poi il sentiero diventa più marcato (ed è ben riportato anche sulla CNS), sale di traverso il ripido pendio erboso e passa fra due alti risalti rocciosi. Dopo averli oltrepassati, si abbandona il sentiero, si svolta a sinistra (NE) e si risale il pendio erboso, senza percorso obbligato, fino a raggiungere i pianori sovrastanti (fin qui l´itinerario è il medesimo dell´altra relazione da SSW). Il percorso diventa ora evidente (vedi immagine principale), per pascolo e poi per pendii detritici si prosegue in direzione N, verso l’evidente bocchetta di (q. 2700 m). Questa bocchetta non è né quotata né nominata sulla cartografia, ma si trova a metà strada fra la vetta del Corno delle Ruzze e il risalto roccioso di (q. 2797 m) delle Ruzze. Raggiunta senza difficoltà la bocchetta, si volge a destra e si sale lungo la cresta W con una divertente arrampicata. Un primo ripido risalto viene aggirato poco a destra del filo, ci sono sempre buoni appigli. Poi, nella parte superiore, si segue la cresta detritica che presenta ancora dei risalti rocciosi, che si possono superare direttamente o aggirare sul pendio detritico di destra, fino a raggiungere la panoramica e piatta vetta.
Abbiamo 3 possibilità:
1°) come per la salita.
2°) Scendere lungo i canaletti indicati con le frecce nell’immagine principale della relazione: Corno delle Ruzze e poco sotto ricollegarci con l’itinerario di salita.
3°) Per il versante SSW, vedi relazione: Corno delle Ruzze.
Lungo l’itinerario non esistono punti di appoggio, il breve dislivello permette comunque di affrontare la salita comodamente in giornata. Per chi proviene invece da lontano, presso il villaggio di Campo Moro, 5 minuti di cammino sopra l’ampio parcheggio, c’è il Rifugio Zoja (q. 2021 m).
A sinistra la bocchetta (q. 2700 m) e a destra la cresta W | Il Ghiacciaio e il Gruppo dello Scalino, dalla vetta. | In discesa sulla cresta W, al centro la bocchetta (q. 2700 m) |
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