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La Punta sud est della Cima Scotoni |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Tofane Provincia: Bolzano Punto di partenza: Capanna Alpina (q. 1720 m) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1154 m - Totale: 2308 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: fine luglio - inizio settembre |
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Cima giustamente famosa per la sua poderosa parete Sud-Ovest. Numerose sono le vie di salita di questa grande parete divisa in tre parte da due ampie cenge. La normale viene percorsa raramente e quasi sempre in discesa. La cima, risulta bifida e la presente relazione si riferisce alla cima Sud Est, probabilmente appena più bassa della cima Nord Ovest anche se da differenti angolazioni risulta l’opposto.
Dalla Capanna Alpina, si prende il sentiero n.20 per il Rif. Scotoni (1985 m) e lo si raggiunge in poco più di mezz’ora per ampia ma verticale carrareccia. Successivamente si prosegue verso il Lagazuoi con medesimo segnavia risalendo ai margini di una cascata e doppiando il Lago del Lagazuoi (2182 m). Adesso si devia a sinistra prendendo le indicazioni per la forcella del Lago (1 ora e 10 minuti dalla partenza). Si costeggia l’imponente ed aggettante parete Sud Ovest degli Scotoni per imboccare il tortuoso sentiero che sale alla forcella (segnavia n.20b); la si raggiunge in circa 1 ora e 50 minuti dalla Capanna Alpina. Qui è l’attacco.
Si risalgono le verticali ghiaie per evidenti tracce con ometti; tale sentiero si dirige verso la Cima Fanis di Mezzo e la Cengia Veronesi. Non ci sono passaggi significativi ma il sentiero è piuttosto faticoso per l’inclinazione. In vista della Forcella Fanis a sinistra, il sentiero devia bruscamente verso la Cima Scotoni e taglia per sistemi di cenge inclinate ed esposte (I+) portandosi giusto sotto la cima Sud-Est. Si risale verso questa e si asseconda un breve caminetto per raggiungere una placca inclinata coperta da infido detrito (II). Si aggira a sinistra la cuspide terminale costeggiando un vuoto impressionante posto sopra il Gran Portale. Da qui si salgono gli ultimi due metri (II+, ometto).
Come per la salita.
Ascensione d’ambiente con panorama mozzafiato in vetta. Peccato per il detrito che copre le rocce terminali. Fare attenzione ai sistemi di cenge sotto la cuspide terminale: frequente presenza di ghiaccio rende spesso rischiosa l’ascensione soprattutto se ci si avventura da soli.
Percorso finale di salita |
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